Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 063 (1314)

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La foto del giorno: bombardamento israeliano sul sud Libano.

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Appello 1

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L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

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Le notizie

Genocidio a Gaza

13 stragi compiute, ieri, dai caccia israeliani sulla Striscia, con particolare recrudescenza sui campi profughi di Rafah. 124 civili uccisi e 210 feriti. Il numero totale delle vittime dall’inizio dell’aggressione è di 30,534 uccisi e 71,920 feriti. Numeri ai quali vanno aggiunti i dispersi valutati in oltre 17 mila civili. Un genocidio impunito.

Uccidere per fame

In un articolo sul quotidiano Haaretz viene analizzata la politica di affamare la popolazione di Gaza: è una strategia militare per raggiungere obiettivi politici, cioè il baratto con l’amministrazione Biden per un sostegno incondizionato alla guerra di Netanyahu. “Le operazioni di lancio aereo degli aiuti infatti sono spettacolari e propagandistici, costosi e forniscono pochi alimenti rispetto ai bisogni, ammesso che arrivino sani a terra”. Nella diabolica mente degli strateghi israeliani, affamare la popolazione civile serve a rinviare la ricerca di una soluzione politica e ad allungare la guerra.

L’arma della fame sta uccidendo centinaia di persone al giorno, soprattutto tra i neonati e gli anziani. Una delegazione dell’OMS che ha visitato il nord della Striscia ha definito la situazione come catastrofica.

Trattativa

Le trattative al Cairo, per lo scambio di prigionieri, proseguono malgrado l’assenza della delegazione israeliana. Il pretesto di Netanyahu per il rinvio dell’accordo è la richiesta di conoscere i nomi degli ostaggi ancora in vita. La risposta di Hamas è stata drastica: “Le informazioni si pagano. Israele dichiari la fine dell’aggressione e il ritiro delle sue truppe”. La condizione dilatatoria, imposta dal premier, non aveva avuto il consenso all’interno stesso del consiglio di guerra israeliano e diversi commentatori israeliani l’hanno vista come un paravento, per proseguire la guerra ed evitare la caduta del suo governo.

Israele

Nel parlamento israeliano si è svolta una manifestazione dei parenti degli ostaggi che hanno occupato i banchi per alcune ore chiedendo che il governo si adoperi, seriamente e senza manovre politiche sospette, per la liberazione dei loro cari. A Tel Aviv è stata bloccata la via che porta al ministero della difesa.

Si acuisce lo scontro al vertice della maggioranza, tra Netanyahu e Gantz, a causa della visita di quest’ultimo a Washington ed i suoi incontri ad alto livello con la vice presidente, Harris, e il segretario di Stato, Blinken.  Anche l’ex ministro della difesa Liebermann ha espresso forti critiche all’operato del governo arrivando a dichiarare che “la caduta di Netanyahu sarebbe un dono per Israele”.

Cisgiordania e Gerusalemme Est

Rastrellamenti nella giornata di ieri a Ramallah, sede dell’ANP, con l’invasione della città con carri armati e mezzi corazzati di trasporto truppe. Un giovane di 16 anni, Mustafà Abushalbak, è stato colpito al torace ed è morto prima dell’autorizzazione militare all’intervento delle ambulanze. Un altro bambino di 10 anni d’età è stato assassinato dai soldati israeliani a Burin, nei pressi di Nablus.

Rastrellamenti sono avvenuti a Tulkarem, Nablus, El-Bira, Qaliqilia, El-Khalil e nel campo profughi di Qalandia, a nord di Gerusalemme. Sono stati arrestati 20 militanti.

Yemen

Una nave battente bandiera liberiana, ma di proprietà di una società israeliana, è stata colpita da un missile yemenita al largo del porto di Aden. Non ci sarebbero vittime tra il personale, ma i danni sembrano rilevanti.

Contrariamente al fronte delle milizie irachene, gli Houthi non hanno abbassato la testa alle aggressioni angol-statunitensi, malgrado gli attacchi che hanno colpito diversi quartieri residenziali della capitale Sanaa.

Libano

Bombe israeliane al fosforo bianco sul villaggio di Houla nel sud Libano. La protezione civile libanese parla di decine di vittime tra uccisi, ustionati e feriti. In un altro attacco sul villaggio di Aadaysat sono stati uccisi tre soccorritori sanitari. La loro ambulanza è stata presa di mira dall’artiglieria israeliana.

Nel lancio di razzi di Hezbollah, sulle colonie ebraiche e postazioni militari a ridosso della linea di demarcazione, è stato ucciso un soldato israeliano.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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