Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno V/n. 064 (1315)
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La foto del giorno: Aiuti statunitensi paracadutati su Gaza sono caduti nel sud di Israele
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Per seguire tutte le manifestazioni in solidarietà con Assange e la libertà di stampa
Le notizie
Genocidio a Gaza
L’esercito israeliano ha compiuto 10 stragi nella giornata di ieri a Gaza. Sono stati uccisi 97 civili e feriti altri 123. Molte altre vittime sono rimaste sotto le macerie delle case rase al suolo oppure i loro corpi non è stato possibile recuperarli, per le pallottole dei cecchini o colpi dell’artiglieria israeliana.
Uccidere per fame
Netanyahu è sordo ad ogni appello. I palestinesi di Gaza, per lui, devono morire di fame, oltre che dalle bombe e pallottole. Gli USA condizionano la consegna degli aiuti al raggiungimento di un accordo di tregua temporanea. Gli aiuti che hanno lanciato dagli aerei, in un’operazione più che altro propagandistica, sono finiti in maggioranza sulle coste sud di Israele. La gente a Gaza muore di fame, mentre migliaia di camion carichi di aiuti sono bloccati in Egitto al valico di Rafah (leggi il rapporto da Rafah di Walter Massa, presidente ARCI nazionale).
Il PAM ha denunciato che l’esercito israeliano ha respinto un convoglio di aiuti alimentari, costituito da 14 camion e diretto verso il nord della Striscia, al posto di blocco militare di Wadi, nel centro di Gaza. Il convoglio è stato costretto a fare ritorno a Rafah sotto la minaccia delle armi.
Trattativa
Nessun progresso nelle trattative del Cairo. L’incontro del capo dei servizi di sicurezza egiziano, Kamal, con la delegazione di Hamas non ha portato a nessuno spiraglio positivo. “Solo la fine dell’occupazione ed il ritorno della popolazione di Gaza alle proprie case potranno portare ad un accordo. Israele usa la fame come strumento di guerra. Solo se entreranno gli aiuti, le trattative proseguiranno”, ha detto un portavoce del movimento. La delegazione di Hamas al Cairo ha espresso la sua volontà di lasciare la capitale egiziana se non ci sarà la fine dell’assedio alla Striscia. Paradossalmente sia Biden sia il suo ministro degli esteri Blinken hanno lanciato appelli a Hamas di accettare la tregua. Avrebbero dovuto rivolgere i loro appelli a Netanyahu che lancia le bombe e soprattutto smettere di foraggiarlo con armamenti sofisticati.
Cisgiordania e Gerusalemme Est
Accoltellamento di un soldato e l’uccisione di un giovane palestinese accusato dell’attentato. Un altro giovane palestinese è stato ucciso all’alba di oggi durante il rastrellamento dell’esercito di occupazione a Nablus.
Yemen
È guerra guerreggiata quella di GB e USA contro lo Yemen. Ogni giorno vengono compiuti raids aerei sul territorio yemenita. Ieri 5 raids sulla provincia di Hodeida, tre sul capoluogo e due sulla località di Ras Issa, sul mar Rosso. Washington e Londra sostengono di prendere di mira obiettivi militari, ma i morti e i feriti sono civili come documentano le foto pubblicate dai media di Sanaa. Gli Houthi hanno comunicato di aver preso di mira due navi militari USA nel golfo di Aden.
Nelle prime ore di stamattina, l’ente marittimo britannico ha comunicato di aver ricevuto la segnalazione di una nave commerciale di essere stata costretta a dirigersi verso le coste yemenite.
Libano
In risposta ai raids aerei israeliani, Hezbollah ha lanciato 60 razzi contro Kiriyat Shmona. Non si conoscono gli effetti di questo attacco, ma il sindaco della città ha chiesto alla popolazione di evacuare verso sud. Il giorno prima, l’esercito israeliano aveva colpito, con raids aerei e colpi dell’artiglieria, diverse città e villaggi libanesi. Sono rimaste uccise tre persone e decine di feriti. Nei bombardamenti è stato usato il fosforo bianco, arma vietata internazionalmente su aree civili.
La situazione militare sul fronte israelo-libanese si sta scaldando. L’inviato USA a Beirut non è riuscito a trovare vie per disinnescare la crisi. Le sue proposte in realtà assecondano le imposizioni di Tel Aviv: ritiro dei combattenti libanesi a oltre 6 km dalla linea di demarcazione. Mentre il ministro della guerra israeliano Gallant minaccia di invadere il Libano e radere al suolo Beirut, il segretario generale di Hezbollah ha annunciato che una tregua a Gaza riporterà alla fine delle ostilità in Libano.
Egitto
Il tribunale penale del Cairo ha condannato il vertice della Fratellanza musulmana egiziana alla pena capitale per impiccagione. La guida spirituale, Mohammed Badie e altri 7 dirigenti sono comparsi davanti alla corte antiterrorismo, per il procedimento noto come “la marcia verso il monumento”. La marcia era stata organizzata, nel 2013, dai seguaci dell’ex presidente Morsi a partire dalla piazza occupata “Rab’ia Adawwia” verso le sedi della sicurezza. Alcuni degli imputati subiscono per la seconda volta la condanna alla pena capitale. Le organizzazioni per i diritti umani egiziane hanno bollato queste sentenze come eccessive, sproporzionate ed ingiuste: “Alcuni dei condannati non erano presenti al tentativo di assalto contro le sedi delle forze di sicurezza”.
Tunisia-Algeria-Libia
I presidenti dei tre paesi hanno siglato ad Algeri un accordo di cooperazione economica e di sicurezza, verso la creazione di una zona di libero scambio. Il coordinamento ad alto livello di questo accordo avverrà con un vertice ogni 3 mesi. Il prossimo sarà in Tunisia, subito dopo il mese del digiuno islamico, Ramadan. Compito di questo nuovo cartello è quello di rafforzare le condizioni comuni per le future contrattazioni con l’UE e le relazioni commerciali con gli altri paesi africani subsahariani.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e 11 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’UE intende usare gli interessi sui fondi russi congelati, per finanziare l’esportazione di armamenti in Ucraina. Mosca: “è una rapina a mano armata”.
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