Da Pressenza riprendiamo questo articolo su un triste evento avvenuto in una città come Milano. Negare la cittadinanza onoraria ad Assange è uno schiaffo alla storia di Milano, la città del 25 aprile 1945 e capitale dell’editoria in Italia.
Approfondiremo il tema con altri interventi.
La Redazione di Anbamed.
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12.03.24 – articolo di Rosetta Penna – Redazione Milano di Pressenza
(Foto di Rosetta Penna)
Eravamo qualche decina di persone ieri al presidio proposto dal Comitato per la Liberazione di Julian Assange previsto dalle 16 alle 18,30 in Piazza della Scala davanti a Palazzo Marino, a supporto della proposta di concessione della cittadinanza onoraria a Julian Assange in discussione in quelle ore fino al risultato negativo della votazione.
La cittadinanza onoraria a Juliana Assange è un gesto simbolico, ma molto importante sia a supporto della causa della sua liberazione, ma soprattutto per l’affermazione della “libertà di stampa”. Speravamo che Milano seguisse l’esempio di Napoli, Roma, Bari, Padova, Bologna, Modena e Reggio Emilia e di tanti altri Comuni italiani, ma è triste dover dire che questo non è successo; il numero dei consiglieri astenuti e assenti ha pesato negativamente sul risultato. La mozione dei Consiglieri Enrico Fedrighini (Gruppo Misto), Carlo Monguzzi (Europa Verde) e Rosario Pantaleo (Partito Democratico) per il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange è stata bocciata con 7 voti favorevoli, 12 contrari e 6 astenuti.
Julian Assange ha rivelato crimini contro l’umanità, ha esercitato semplicemente la libertà di stampa svolgendo con passione il suo dovere di giornalista per il pubblico interesse e per questo si trova in carcere da diversi anni in condizioni disumane; se venisse accettata l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti la sua vita sarebbe a rischio.
Essere democratici vuol dire proteggere la libertà di stampa, vuol dire garantire il diritto dei cittadini all’informazione trasparente e vera, vuol dire rispettare l’articolo 21 della Costituzione Italiana e l’articolo 10 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .
E’ triste constatare che il Comune di Milano, una città dove nel corso della storia sono avvenute tante lotte per la libertà e per i diritti, non riconosca che non può esserci democrazia se non viene garantita la libertà di informazione. Ma i cittadini non la pensano così!