Per ascoltare l’audio di oggi, 17 marzo 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 075 (1326)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:  

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI 

Sostieni l’informazione indipendente,

per farlo basta un click: QUI il conto PayPal (Dal 6 marzo il conto PayPal di Anbamed è tornato operativo)

Nella dichiarazione dei redditi, devolvi il 5xmille ad “ANBAMED,”. Nell’apposito riquadro scrivi: il codice fiscale dell’associazione: 95030850838.

Le donazioni nel mese di febbraio 2024 sono state 5, per un valore di 320 € (- 410 € rispetto al mese di gennaio 2024). Un calo drastico che ci preoccupa. Datevi una mossa, cari lettori/ascoltatori!

Chiediamo ai donatori del 2023 di mandare un messaggio email con nome, cognome, città di residenza e CF, per ricevere il certificato e ottenere così le detrazioni fiscali. A questo indirizzo.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).

Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Ieri, 162esimo giorno di guerra israeliana contro la popolazione di Gaza, i generali di Tel Aviv hanno compiuto 10 stragi con 103 uccisi e oltre 150 feriti.

Uccidere per fame

A Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, un morto e decine di feriti tra gli affamati. Stavano aspettando insieme ad altre migliaia di persone la caduta degli aiuti dal cielo. Pacchi paracadutati dagli velivoli militari dei sei paesi impegnati nel lancio aereo dei soccorsi umanitari. Alcuni pacchi sono caduti a terra senza che il paracadute si aprisse. Non bastano le bombe e la fame?

L’UNRWA ha messo in guardia dalla morte per fame dei bambini nel nord di Gaza. “Un bambino su tre sotto i due anni d’età è attualmente gravemente malnutrito nel Nord di Gaza. La malnutrizione infantile si sta diffondendo rapidamente e ha raggiunto livelli senza precedenti. La carestia incombe. Non c’è tempo da perdere.

L’Unicef è stata molto più chiara nel chiedere il cessate il fuoco come unico valido rimedio per contrastare la fame: “La malnutrizione tra i bambini si sta diffondendo rapidamente e sta raggiungendo livelli devastanti e senza precedenti nella Striscia di Gaza a causa degli impatti di vasta portata della guerra e delle continue restrizioni sulla consegna degli aiuti. Un cessate il fuoco umanitario immediato continua a rappresentare l’unica possibilità per salvare la vita dei bambini e porre fine alle loro sofferenze. Abbiamo anche bisogno di molteplici valichi di frontiera terrestri che consentano la consegna affidabile degli aiuti su vasta scala, anche nel nord di Gaza, insieme alle garanzie di sicurezza e al passaggio senza ostacoli necessari per distribuire tali aiuti, senza ritardi o ostacoli all’accesso”.

Trattative

Una fase di stallo nelle trattative a causa delle incertezze nel vertice governativo israeliano. Da venerdì sono in corso febbrili discussioni nel governo Netanyahu sulle condizioni del negoziato. Tel Aviv intende ottenere la liberazione dei suoi ex militari catturati il 7 ottobre e poi proseguire l’offensiva su Rafah. Hamas invece chiede il blocco delle operazioni militari e il ritiro dell’esercito, almeno parzialmente da Gaza, liberando le arterie stradali che collegano il sud e il nord della Striscia per il ritorno graduale della popolazione alle proprie zone. Le posizioni all’interno del governo israeliano sono molteplici e rispecchiano strategie politiche che non hanno nulla a che fare con la sorte degli ostaggi, ma soltanto con il futuro politico dei personaggi e le loro relazioni con l’alleato di oltre atlantico. Queste indecisioni hanno ritardato la partenza della delegazione israeliana a lunedì. Oggi, il governo deve decidere sulle linee entro le quali il capo del Mossad, Barnea, potrà operare nella trattativa indiretta con Hamas.

Israele

Grandi manifestazioni ieri sera a Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa per chiedere un serio impegno del governo nella trattativa per lo scambio di prigionieri. A Tel Aviv è stata chiusa al traffico un’arteria principale che porta al ministero della guerra.

Nel governo ci sono forti spaccature sulla trattativa. Mentre il sionista fascista Smotrich esorta Netanyahu a bloccare ogni trattativa ed invadere Rafah “per mettere fine all’esistenza di Hamas” anche al costo di uno sterminio, il ministro della difesa Gallant ha convocato una riunione parallela a quelle del governo, per dichiarare che senza riportare gli ostaggi a casa, la missione dell’esercito sarebbe fallita. È una conflittualità politica con Netanyahu, per aggraziarsi l’opinione pubblica israeliana, nella fase del dopo guerra e nella lotta all’interno del Likud.

Cisgiordania e Gerusalemme Est

I rastrellamenti israeliani ad El-Khalil hanno portato all’arresto di 4 giovani palestinesi, tutti della stessa famiglia Abu Hitta: il padre Sufian, suo figlio e due nipoti. Sono abitanti del centro storico della città che le truppe di occupazione hanno riservato ai coloni ebrei provenienti da ognidove, per sostituire gli abitanti autoctoni. La famiglia la rifiutato di abbandonare la propria casa e il governo dell’estrema destra sionista li ha puniti con il carcere.

ANP

Si inasprisce la polemica tra Fatah e Hamas. Abdelfattah Dawla, portavoce del movimento fondato da Arafat, ha accusato coloro che si oppongono alla formazione del nuovo governo tecnico di “essere agenti che lavorano per favorire agende straniere”. La dichiarazione dell’esponente di Fatah accusa Hamas di avere un atteggiamento irresponsabile: “Si adopera per colmare le distanze con le posizioni israeliane (nella trattiva per lo scambio di prigionieri), ma non media con noi e attacca il presidente Abbas”. E poi l’affondo: “Hamas anche nelle trattative con gli israeliani non informa la presidenza dell’ANP e le altre organizzazioni palestinesi. Noi riceviamo le informazioni dai paesi arabi mediatori. Hanno tradito le linee accordate negli incontri di Mosca dello scorso febbraio”. Lo scontro politico tra le due organizzazioni palestinesi maggiori è alimentato dalle rivelazioni del governo israeliano fatte uscire ad arte sulla stampa di Tel Aviv.

Siria

Bombardamento israeliano nella zona rurale di Damasco, sul monte Qalamoun. Nella zona sono notate esplosioni e incendi. Secondo l’Osservatorio siriano, con sede a Londra, sono stati colpiti depositi di munizioni dell’esercito. In un comunicato del ministero della difesa di Damasco si ammette l’uccisione di un soldato e il ferimento di altri. È il 24esimo attacco israeliano contro il territorio siriano nel 2024, senza che vi sia una sola risposta all’aggressione.

Diciannove raccoglitori di tartufi sono stati uccisi dall’esplosione di una mina nella Badia siriana. Nella zona imperversano i fuggiaschi jihadisti di Daiesh (Isis). La mina è esplosa al passaggio del pullmino che li trasportava. In altri precedenti attacchi sono morti in totale altri 16 lavoratori.  

Daiesh (Isis)

Il prossimo venerdì, la tv Al-Arabiya trasmetterà la prima puntata delle interviste con donne yazide sequestrate nel 2014 dal falso califfo e trasformate in schiave. Il sito dell’emittente presenta un’anticipazione dei racconti di giovanissime donne, che hanno descritto le violenze sessuali alle quali erano state costrette, loro e molte altre ragazze, anche minorenni, che erano entrate nella casa di Al-Baghdadi, come sue concubine. “Li stuprava e poi le mandava al mercato delle schiave”, racconta Riham. Un’altra donna, Ruha, ha raccontato tra le lacrimi le sofferenze che aveva patito e il dolore della separazione dal figlio di pochi anni, che i jihadisti avevano allontanato da lei, insieme a molti altri, per impartire loro le dottrine estremiste ed arruolarli nelle loro file malgrado la minore età.

Oceano Indiano

Un’unità della Marina indiana ha fermato una nave commerciale sequestrata da pirati somali nell’oceano Indiano e ha ordinato loro di arrendersi. È in corso una difficile trattativa, perché i pirati tengono in ostaggio l’equipaggio della nave.

Un’altra nave nel golfo di Aden è stata oggetto di un attacco con razzi da parte degli Houthi. La nave è stata leggermente danneggiata, ma non ci sono pericoli per l’equipaggio.

Il capo delle milizie Houthi ha annunciato che attaccheranno le navi dirette verso Israele, anche se prenderanno la via della circumnavigazione dell’Africa.

La crisi del mar Rosso si è acutizzata e le forze USA-GB-UE hanno ammesso di non aver scalfito il potere militare degli Houthi. Il Centcom ha annunciato che sta tracciando le vie di rifornimento di armi da parte dell’Iran verso lo Yemen, per bloccare il riarmo delle milizie yemenite. Anche le trattative con Teheran non hanno portato a risultati tangibili. La stampa USA rivela di un incontro a Moscate, capitale dell’Oman, tra un alto esponente delle guardie rivoluzionarie e un consigliere della Casa Bianca. La richiesta di Teheran, per compiere pressioni sul movimento Houthi, era la fine dell’aggressione israeliana su Gaza.

Migranti

Sos Mediteranee chiede al governo italiano di assegnare un porto sicuro per le 200 persone salvate nel mediterraneo centrale. Ma da Roma non vi sono segnali di pentimento. Il porto assegnato è sempre Ancona, per infliggere all’ONG ed alle persone salvate altre penose giornate di navigazione prima di mettere piedi a terra.

Accordo Mauritania-UE per il ricollocamento dei migranti. In cambio di un aiuto di 200 milioni di euro, i governi europei si libereranno di migliaia di migranti da espellere verso la repubblica mauri. Un accordo capestro di esternalizzazione dei lager per migranti, che in questo caso è in odore di corruzione. I partiti dell’opposizione hanno denunciato il ministro degli esteri del paese arabo-africano di avere interessi privati nella gestione delle fasi dell’accordo. In Mauritania si terranno a giugno le elezioni presidenziali e questo tema sarà al centro della campagna elettorale.

Nel paese, su una popolazione di 5 milioni di abitanti, vi risiedono regolarmente 500 mila stranieri, prevalentemente africani subsahariani, molti dei quali di passaggio per tentare di prendere la via del mare verso le isole Canarie e approdare in Europa. Un accordo simile con la Spagna non aveva portato alla riduzione del fenomeno migratorio su quella rotta.  

Iran-Arabia saudita

Un anno dall’accordo tra Riad e Teheran firmato a Pechino con la mediazione della diplomazia cinese. Secondo molti analisti è stato un accordo importante perché ha raffreddato molte zone di tensione tra i due paese e soprattutto ha riportato all’instaurazione di relazioni diplomatiche tra i due paesi dopo 7 anni di rottura. Lo scambio di ambasciatori e la visita del presidente Raissi a Riad sono elementi di congelamento delle tensioni. È un processo che segue la nuova strategia dell’erede al trono saudita MBS: “Zero problemi”, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Nello scambio commerciale tra i due paesi non ci sono segnali positivi. Nel 2015 era di circa un miliardo di dollari, adesso è ancora fermo a meno di 100 milioni di dollari. Molti nodi di crisi nella regione, come lo Yemen e il Libano, dove si scontrano le influenze politiche e militari dei due paesi, non sono stati registrati finora passi in avanti. Il Libano è ancora senza un presidente e le trattative yemenite sono in fase di stallo.

Non c’è dubbio che la diplomazia cinese aveva fatto un anno fa un capolavoro, perché i due paesi avevano speso diversi anni in una maratona di incontri a Baghdad e Moscate, senza arrivare a risultati concreti. Il 15 marzo 2023, invece, a Pecchino due delegazioni di alto livello hanno firmato l’accordo per la ripresa delle relazioni diplomatiche, disinnescato una corsa agli armamenti e ridotto la tensione nella regione del Golfo. Una prospettiva che non è stata gradita da Washington, che è ritornata a rafforzare la propria presenza militare con l’aggressione israeliana su Gaza.   

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Sulle elezioni a Mosca si abbatte un attacco di droni ucraini. Nella notte, nella capitale, è entrata in funzione la contraria russa per contrastare l’offensiva di Kiev.

Sostenete Anbamed

Nella tua dichiarazione dei redditi 2024, devolvi il 5xmille all’associazione “ANBAMED, aps per la Multiculturalità”. Nell’apposito riquadro scrivi: codice fiscale: 9503 0850838.

Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793               

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

Annuncio

A tutti i donatori e donatrici del 2023: vi preghiamo di fornirci i vostri dati fiscali (Nome e cognome anagrafici, città di residenza e codice fiscale) per potere emettere a vostro favore il certificato di donazione, da detrarre dalle vostre tasse nella dichiarazione 2024 (redditi 2023).

Le informazioni vanno inviate a anbamedaps@gmail.com

Chi non ha donato nulla nel 2023, può redimersi e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/

=====================================================

Approfondimenti

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

In ricordo di Massimo Gorla QUI

Ad un anno della strage di Cutro QUI

Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

La resistenza del popolo curdo contro il genocidio  QUI

In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

Un nostro ascoltatore invita i suoi amici ad iscriversi alla newsletter quotidiana di ANBAMED, “Quel silente Occidente siamo noi”: QUI

A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

1 commento

  1. […] [Anbamed]1326-17 marzo ’24 [Anbamed]1325-16 marzo ’24 [Anbamed]1324-15 marzo ’24 [Anbamed]1323-14 marzo ’24 [Anbamed]1322-13 marzo ’24 [Anbamed]1321-12 marzo ’24 [Anbamed]1320-11 marzo ’24 [Anbamed]1319-10 marzo ’24 [Anbamed]1318-09 marzo ’24 [Anbamed]1317-08 marzo ’24 [Anbamed]1316-07 marzo ’24 [Anbamed]1315-06 febbraio ’24 [Anbamed]1314-05 marzo 2024 [Anbamed]1313-04 marzo ’24 Pietro Ingrao: Poesia “Per Gaza” [Anbamed]1312-02 marzo ’24 [Anbamed]1311-1° marzo ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#GUERRA#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#PACIFISMO#Palestina […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *