Venerdì, 24 maggio 2024:
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, deliberando a seguito della richiesta del Sudafrica.
“In conformità con queste indicazioni, sotto la convenzione del genocidio, Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva militare e ogni altra azione nel governatorato di Rafah che potrebbe infliggere sul gruppo palestinese in Gaza condizioni di vita che potrebbe portare alla loro distruzione fisica, del tutto o in parte”, ha affermato il presidente della Corte Nawaf Salam.
Per Antonio Guterres, segretario generale del’ONU, le decisioni della Corte internazionale di giustizia dell’Aja sono “vincolanti” e il segretario generale dell’Onu “confida che siano debitamente rispettate dalle parti”, ha affermato il portavoce del Palazzo di Vetro.
Pochi minuti dopo la decisione della Corte, aerei da guerra israeliani hanno lanciato una serie di attacchi sul campo di Shaboura, nel centro della città di Rafah. Un attivista locale del vicino Kuwait Hospital ha detto che i suoni dei bombardamenti erano terrificanti e nuvole di fumo nero salivano sugli edifici del campo di Shaboura.
La Corte ha anche ordinato a Israele di aprire il valico di frontiera di Rafah per l’assistenza umanitaria. La Corte internazionale di giustizia ha affermato che, per preservare le prove, Israele deve adottare misure per garantire l’accesso senza ostacoli alla Striscia di Gaza agli inquirenti. La Corte ha infine detto a Israele che deve presentare un rapporto sulle misure adottate entro un mese. E ha sollecitato il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani a Gaza.
Il Sudafrica accoglie con favore l’ordine “più forte” della Corte nei confronti di Israele, al quale ha ordinato di fermare l’operazione a Rafah.
Le reazioni del governo israeliano sono a dir poco sconcertanti. Il ministro della sicurezza, Ben Gvir, dell’estrema desra del sionismo fascista ha definito antisemita la Corte. Un amntra che non ha più effetti sull’opinione pubblica democratica e serve soltanto per il consumo interno israeliano.
Il governo israeliano nella totalità delle sue componenti ha espresso a vario modo di non voler ottemperare all’ordine della Corte di Giustizia Internazionale. Si considera al di sopra della legge.