Per ascoltare l’audio di oggi, 02 giugno 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 147 (1398)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

95 palestinesi uccisi e 350 feriti nel 240esimo giorno di aggressione israeliana su Gaza. Altre decine di vittime sono intrappolate sotto le macerie delle case rase al suolo.

Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”. Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

La carestia è una realtà quotidiana a Gaza. Ieri, sono morti altri due bambini in ospedali a causa della mancanza di cibo. Nei letti dell’ospedale Aqsa di Deir Balah (zona centrale) si vedono bambini scheletrici che soffrono di malnutrizione acuta. Un portavoce della Mezzaluna rossa palestinese ha dichiarato che nell’ultima settimana sono stati 37 i casi di decessi per fame nella striscia.

Il sindaco di Rafah ha affermato che l’opera di genocidio va avanti su tre direttrici: bombardamenti mirati contro i quartieri densamente abitati, la distruzione di ospedali e servizi comunali come la rete idrica e, infine, il divieto di ingresso degli aiuti internazionali.  

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Jenin, Qalqilia, Tulkarem, El-Khalil e Nablus sono state oggetto ieri di azioni militari dell’esercito israeliano, con decine di feriti da arma da fuoco in ciascuna di queste province. Ingenti truppe, in mezzi corazzati, hanno invaso città e villaggi in operazioni di rastrellamento alla ricerca degli attivisti che si oppongono all’occupazione militare. In ciascuna di queste operazioni, è stata svolta la consueta azione devastatrice dei bulldozer, cancellando intere infrastrutture urbane. Queste operazioni sono contrastate dalla popolazione con lancio di pietre e bottiglie incendiarie, una resistenza impari che lascia sul terreno sempre un maggior numero di morti e feriti palestinesi.

A Tel Rumeida, un quartiere centrale di El-Khalil, un colono ebreo israeliano ha demolito la facciata della casa di un attivista palestinese, sotto la protezione dei militari. Sono quotidiane le aggressioni contro gli abitanti autoctoni da parte dei coloni provenienti da ogni dove, specialmente dagli USA e Canada. “Nel quartiere preso di mira, per cacciare gli abitanti ed impossessarsi delle case, i coloni ebrei girano armati e aggrediscono con lancio di pietre e sacchi di pattumiera le case dei palestinesi”, ha denunciato l’attivista Issa Amro, proprietario della casa demolita.  

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Prigionieri

Un rapporto dell’Ente per la protezione dei detenuti palestinesi (ANP), nelle carceri israeliane ci sono 120 minori, alcuni dei quali bambini di appena 12 anni, 18 dei quali deportati da Gaza. “Le condizioni di detenzione sono catastrofiche: affollamento nelle celle, diniego delle cure, diffusione di malattie della pelle per mancanza di pulizia e maltrattamenti quotidiani. Un avvocato ha raccontato che il suo assistito, detenuto nel carcere di Megiddo, è stato picchiato duramente fino a rompergli il braccio, soltanto perché aveva chiesto una visita medica.

L’esercito israeliano ha confermato che 38 prigionieri catturati a Gaza sono morti nei campi di concentramento nel deserto del Negev. Le notizie su questi casi di morti sotto le torture erano apparse su inchieste di media israeliani e internazionali. Secondo l’organizzazione Medici per i diritti umani-sezione Israele, i decessi sono avvenuti nella maggior parte dei casi per il rifiuto di curare i prigionieri da parte delle direzioni dei centri di detenzione. Il quotidiano Haaretz ha scritto che nell’ospedale militare del carcere di Sde Teman aumentano le accuse di trattamenti disumani e che i vertici militari vietano le autorizzazioni ai giornalisti di visitarlo. È stato negato ad una delegazione della Croce rossa internazionale di visitare il carcere, che in realtà è un campo di concentramento.

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Corte di Giustizia Int.

Il Cile aderirà alla causa intentata dal Sud Africa contro Israele con l’accusa di genocidio, presso la Corte di Giustizia dell’Aja. Lo ha dichiarato il presidente Boris in un discorso davanti il Congresso cileno.

La Corte di Giustizia ha già emesso tre ordinanze nei confronti di Israele, l’ultima il 20 di maggio con richiesta esplicita di bloccare l’offensiva su Rafah e mettere fine all’assedio alimentare, ma Tel Aviv non ha applicato nessuna delle due misure.

Nei mesi scorsi diversi paesi hanno aderito alla causa contro Israele, tra i quali Libia, Messico, Turchia, Colombia e Nicaragua. Egitto e Irlanda hanno dichiarato che stanno per procedere in tal senso.

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Diplomazia Internazionale

Si svolge oggi al Cairo un incontro tra Israele, Egitto e USA, per la riapertura del valico di Rafah. L’Egitto rifiuta che l’esercito israeliano controlli il valico e la linea di demarcazione chiamata corridoio Philadelphia (corridoio Salahuddine, in arabo). La proposta israeliana è quella del ritiro di circa 100 metri dalla barriera e la consegna del punto di controllo a palestinesi non appartenenti a organizzazioni della resistenza palestinese. Gli Stati Uniti hanno proposto al Cairo di assumersi un ruolo nel gestire dal punto di vista della sicurezza il valico. Un passo che per Washington potrebbe essere la porta a cercare partner arabi e islamici nel giocare un ruolo nel dopo ritiro dell’esercito israeliano. L’Egitto ha espresso la sua contrarietà a giocare nessun ruolo in quella direzione mentre l’esercito israeliano occupa territori palestinesi e compie atrocità contro i civili. La stampa del Cairo scrive che l’Egitto non accetta di fare il lavoro sporco per conto degli israeliani, ma è disponibile ad agire in soccorso dei palestinesi soltanto quando cesserà la carneficina in corso e il tentativo di deportazione in Sinai di milioni di civili di Gaza.

L’Indonesia ha già espresso la sua disponibilità a spedire forze di interposizione, ma soltanto sotto l’egida dell’ONU.   

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Armamenti

Il vice primo ministro belga e ministro dei trasporti ha denunciato penalmente una società aerea israeliana, Chalenge accepted, per trasporto illegale di armi verso Tel Aviv. In Belgio, i voli commerciali civili, per trasportare armi e esplosivi, hanno bisogno di un’autorizzazione speciale. Il ministro ha spiegato che il passo è indirizzato a bloccare tutte le vie illegali di trasporto armi verso Israele, per protestare contro l’uccisione di civili innocenti a Gaza e tentare così di fermare l’orrore in corso. In precedenza, 4 organizzazioni della società civile belga avevano denunciato che dal Belgio passano le esportazioni di armi USA a Israele.

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Siria

Un rapporto della Rete siriana per i diritti umani ha documentato che 47 civili sono morti sotto torture e maltrattamenti nelle carceri e centri di detenzione siriani, durante i primi 5 mesi del 2024. Tra di loro 13 bambini e 3 donne. L’elenco delle vittime è distribuito su tutte le province e non riguarda soltanto i decessi nelle prigioni del regime, ma anche in quelle sotto le grinfie delle milizie islamiste e dell’esercito “libero” affiliato ad Ankara. www.anbamed.it  

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, tre mesi e nove giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky e Austin hanno discusso, a margine di una conferenza militare a Singapore, la possibilità di espandere la geografia degli “attacchi difensivi” ucraini con armi americane sul territorio russo. Vi prego di presare attenzione all’ossimoro “attacchi difensivi”.

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1 commento

  1. […] [Anbamed]1398- 02 giugno ’24 [Anbamed]1397- 01° giugno ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#GUERRA#MEDIO ORIENTE#Palestina […]

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