Per ascoltare l’audio di oggi, 26 giugno 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 171 (1422)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Ancora morti per mano israeliana a Gaza. I criminali generali di Tel Aviv continuano a bombardare campi di sfollati e quartieri residenziali. Bombe sulla popolazione civile. Ieri sono state compiute tre stragi. Gli uccisi portati negli ospedali sono stati 32 e i feriti 139. Sotto le macerie sono rimasti altri corpi che non è stato possibile estrarre a causa delle operazioni militari di terra e della mancanza di carburante per attivare i mezzi meccanici. La gente di Gaza, particolarmente i bambini, vive nel terrore.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria
Il blocco totale degli aiuti umanitari imposto dall’esercito israeliano sta portando la popolazione di tutta Gaza alla fase di carestia. Da 50 giorni, infatti, non entrano a Gaza aiuti alimentari.
Un rapporto dell’ONU parla del 96% dei gazzawi che soffre di forme acute di malnutrizione. Quasi un mezzo milione di persone nel nord di Gaza soffre di uno stato catastrofico di malnutrizione. Il rapporto rileva anche che le condizioni attuali di conflitto non permettono alle organizzazioni umanitarie di operare in sicurezza e la distruzione deliberata del valico di Rafah, da parte dell’esercito israeliano, ha reso la situazione ulteriormente impossibile.
Il Commissario dell’UNRWA, Lazzarini ha affermato che “a Gaza ogni giorno vengono amputati i piedi di 10 bambini. A questa orribile realtà vanno aggiunte le amputazioni di mani e braccia”.
È uno sterminio del futuro della società palestinese.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Il Consiglio di Sicurezza ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’illegalità delle attività coloniali ebraiche israeliane. Nell’appuntamento mensile per la discussione sulla situazione in M.O. e in particolare la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza, tutti i 15 membri del Consiglio hanno ribadito che il governo israeliano deve mettere fine al conflitto a Gaza, retrocedere dalle azioni miranti all’annessione di Cisgiordania e conseguente riconoscimento, da parte del governo di Tel Aviv, delle colonie da lui non autorizzate, le cosiddette colonie abusive (per l’ONU e il diritto internazionale, tutte le colonie ebraiche in Cisgiordania e Gerusalemme Est sono illegali).
CPI
Il Canale televisivo 12 ha riportato che i vertici governativi israeliani si aspettano la pubblicazione “imminente” degli ordini di cattura nei confronti dei politici e militari. “Nella riunione di martedì con gli esperti giuridici, la valutazione è stata che la Corte risponderà positivamente alla richiesta del procuratore generale e che i 123 paesi firmatari del trattato di Roma applicheranno la misura”. Viene citato che per il caso Putin, la Corte ci ha messo un mese per emettere l’ordine di arresto internazionale. Tel Aviv prevede che l’ordine di arresto nei confronti di Netanyahu, Gallant, Halevi e Sinwar avverrà prima del viaggio del premier israeliano negli Stati Uniti, per pronunciare il suo discorso al Congresso. Washington non ha aderito al trattato di Roma.
Solidarietà Palestina
Gli studenti della storica università olandese di Ultrecht hanno compiuto ieri una nuova occupazione della sede universitaria, dopo le precedenti sciolte con la forza della polizia. Gli studenti accusano la direzione universitaria di aver rapporti con società israeliane, implicate nelle ricerche militari. Con questa occupazione chiedono la fine di ogni collaborazione con le ricerche a fini militari, anche quelle indirette.
Trattative
Gli Stati Uniti affermano per bocca del consigliere per la sicurezza che stanno lavorando per un accordo di cessate il fuoco, ingresso degli aiuti e scambio prigionieri. Il piano Biden e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza sono finora, in realtà, una lettera morta per la volontà dichiarata di Netanyahu di avere liberati gli ostaggi per poi proseguire la sua azione militare ed occupazione di Gaza, senza prospettive di una soluzione negoziale del conflitto. In un’intervista, il leader di Hamas Abu Hayya ha ribadito che senza un chiaro riferimento alla fine del conflitto e ritiro delle truppe di occupazione non ci sarà nessuno scambio di prigionieri. “L’ambiguità di Netanyahu che sta giocando opportunisticamente su tre tavoli deve finire e Washington deve fornire le garanzie che un accordo di cessate il fuoco dev’essere permanente”.
Israele
Il 1° luglio si terrà a Tel Aviv la prima grande manifestazione per la Pace, per dire no alla guerra, per la fine del conflitto e per un nuovo accordo negoziale.
“Una risoluzione politica del conflitto che garantisca i diritti di entrambi i popoli all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla dignità e alla libertà” si legge nell’appello sottoscritto da oltre 50 associazioni israeliane ed associazioni miste, composte da ebrei, arabi, israeliani, palestinesi, uniti da un obiettivo comune: pace, sicurezza e rispetto reciproco.
Questo evento rappresenta uno sviluppo importante, mentre il governo Netanyahu è impantanato sempre di più nelle sue contraddizioni: le accuse di corruzione per l’affare dei sommergibili tedeschi e per la legge sulla leva militare che il governo l’ha esclusa per gli ebrei ultraortodossi e, invece, la Suprema Corte ha imposto la leva militare uguale per tutti. Le frange più estremiste del governo Netanyahu minacciano di uscire dalla maggioranza in caso di tale imposizione.
Assange libero
Dopo 5 anni di carcere a Belmarsh, in GB, per aver rivelato la verità, il giornalista austriaco, ieri è decollato su un aereo per le isole Saipan, nelle Isole Marianne Settentrionali. Oggi alle 09:00 locali si presenta davanti ai giudici statunitensi per patteggiare, dichiarando di essere colpevole di un solo capo di imputazione ai sensi dell’Espionage Act del 1917, relativo all’accusa di “cospirazione per ottenere e diffondere illegalmente informazioni riservate relative alla difesa nazionale degli Stati Uniti”. La condanna è di 62 mesi di reclusione che lui aveva già scontato in GB e quindi è di nuovo uomo libero. La moglie, Stella Assange, ha espresso gratitudine per tutti coloro che si sono battuti per la sua causa. Il fondatore di Wikileaks è perseguitato dal 2007 per aver diffuso notizie sui crimini di guerra USA in Afghanistan, Iraq e Guantanamo. Raccontare la verità del terrore della “guerra al terrore”, proclamata dall’amministrazione Bush, è un crimine nel paese guida delle “democrazie liberali”, con il benservito alla libertà di stampa.
Assange è libero e questa è una buona, anzi buonissima notizia, ma la libertà di stampa non festeggia. Il giornalismo d’inchiesta è avvisato: chi toccherà i potenti sarà annichilito. (Comunicato Rete No Bavaglio).
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, quattro mesi e due giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui
Approfondimenti
[Echi della stampa araba]: a cura diMargaret Petrarca (Per saperne di più)
[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI
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