Per ascoltare l’audio di oggi, 10 luglio 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 185 (1436)
Per informazioni e contatti, manda un messaggio:
Le vignette sono QUI
Sostieni l’informazione indipendente!
Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal
Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793
Il 5xmille all’associazione ANBAMED codice fiscale: 95030850838
I lettori e le lettrici hanno risposto al nostro appello, per il sostegno alla redazione Anbamed. Le donazioni nel mese di giugno 2024 sono state 17, per un valore complessivo di 1.270 € (+ 1.160 € rispetto al precedente mese di maggio). È un risultato straordinario e confortante, che ci permette di continuare in questo lavoro quotidiano. Grazie a tutti e tutte voi. Continuate così!
Iban: IT33U0891382490000000500793
Le tue vacanze estive con noi, di Anbamed, in Sicilia! (leggi tutto)
Dopo la sconfitta dei conservatori a Londra, Parigi canta Bella ciao. A quando anche a Roma? (Ascolta)
Le notizie:
Genocidio a Gaza
Scuole e ospedali bombardati da Israele a Gaza, con decine di uccisi e centinaia di feriti, non fanno notizia. Un bombardamento russo su un ospedale ucraino è in prima pagina. Questo è lo stato dell’informazione scorta mediatica di Netanyahu. È il nuovo antisemitismo, questa volta è contro i palestinesi ed alla luce del sole.
Una scuola dell’ONU a Khan Younis, trasformata dai palestinesi in un rifugio per sfollati, è stata bombardata facendo una strage di innocenti. 29 uccisi e centinaia di feriti.
Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria
Secondo un rapporto di esperti ONU, la fame sta mietendo vittime in tutta Gaza e non soltanto nel nord della Striscia. “Le vittime sono soprattutto i bambini, che anche se rimarranno vivi, subiranno traumi fisici e psicologici indelebili”.
Il Programma alimentare mondiale (PAM) ha avvisato che mezzo milione di gazzawi soffrono di una grave condizione di fame: “Sopravvivono con un pezzo di pane al giorno”. Per le organizzazioni dell’ONU, l’emergenza immediata da affrontare è l’ingresso degli aiuti internazionali per via terra e in quantità sufficiente. “Affamare la popolazione civile è un crimine di guerra e la comunità internazionale lo deve impedire”, conclude il rapporto.
Il dramma della popolazione è anche quello dei continui e contraddittori ordini di sfollamento da una zona all’altra. Una settimana fa, alla popolazione di Rafah è stato dato l’ordine di sfollare verso Khan Younis, 250 mila persone si sono spostate e ieri è arrivato l’ordine di sfollare di nuovo e le bombe hanno fatto l’ennesima strage. Proprio a Khan Younis.
Cisgiordania e Gerusalemme est
All’alba di oggi è stata iniziata un’incursione militare israeliana a Tulkarem, con decine di carri armati e cecchini sui tetti dei palazzi alti.
I rastrellamenti continui fanno parte oramai della vita quotidiana dei palestinesi della Cisgiordania. Nella giornata di ieri la vittima è stata la popolazione di Salfit, a sud di Nablus. Perquisizioni casa per casa. I soldati dicono che stanno cercando armi, ma non hanno trovato nulla in nessuna delle case prese di mira. Le famiglie si sono trovate, dopo la ritirata delle truppe, con i mobili distrutti e le cose di valore rubate.
www.anbamed.it
Prigionieri
Nael Najjar è un detenuto politico palestinese rilasciato di recente dopo 20 anni di reclusione nelle carceri israeliane. Ha raccontato l’indicibile sui maltrattamenti subiti nelle celle dei lager di Tel Aviv. “Dall’inizio della guerra contro Gaza, ci hanno completamente isolato dal mondo. Nessun contatto con familiari e avvocati, sopressa l’ora d’aria e ridotti cibo e acqua. Per qualsiasi motivo, i secondini si scagliano contro il detenuto con calci e pugni, soprattutto sui genitali”. Najjar è stato trattenuto in carcere per 8 mesi dopo la conclusione della condanna. Quando è entrato in carcere nel 2003, pesava 95 chili, adesso ne pesa 45. Al suo rilascio ha saputo dell’uccisione a Gaza di suo padre, sua madre, sua moglie ed i familiari di lei.
Palestina-ANP-Hamas
Gravi fatti di repressione sono avvenuti nella scorsa settimana e ne siamo venuti a conoscenza soltanto oggi. A Ramallah, le autorità di sicurezza palestinesi hanno arrestato Fakhri Jradat; era uno degli uomini di scorta del presidente Arafat. L’arresto è avvenuto dopo che Jradat ha pubblicato sui social media un post di critica alla politica del presidente Mahmoud Abbas e alla collaborazione in materia di sicurezza con i servizi israeliani.
L’altro fatto grave è avvenuto a Gaza martoriata. L’attivista politico Amin Abed è stato ricoverato in ospedale a Gaza città con tutte e quattro gli arti con le ossa rotte. Ha accusato uomini armati di Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas, di averlo sequestrato e torturato per aver pubblicato un post che criticava il comportamento di Hamas nelle trattative in corso con Israele. Una guerra fratricida che non promette bene per il futuro dei palestinesi. Un detto arabo suona così: “La violenza del nemico la affronti a testa alta; quella del fratello è un tradimento che ti stordisce”
Trattative
Le trattative indirette proseguono a ritmo serrato, ma non ci sono spiragli per un accordo a breve termine. Oggi a Doha e domani al Cairo si incontreranno i capi dei servizi di sicurezza dei 4 paesi, ma le dichiarazioni rilasciate dall’ufficio del premier israeliano, prima della partenza del negoziatore israeliano Barnea, sono state una doccia fredda per i familiari degli ostaggi e per le migliaia di palestinesi sotto le bombe. La stampa israeliana scrive che Netanyahu pensa prima a salvare il suo governo e poi agli ostaggi. Il comunicato ispirato dal premier si preoccupava principalmente di assicurare i suoi partner estremisti che la guerra continuerà: “L’accordo che firmerà Israele garantirà il ritorno degli ostaggi e la prosecuzione della guerra fino alla realizzazione di tutti gli obiettivi”. È un ritorno al punto zero. “La pressione militare israeliana con centinaia di morti tra la popolazione civile e la politica di affamare due milioni di palestinesi non porteranno a nessun accordo”, ha detto il capo di Hamas, Hanie.
Il timore di molti osservatori, anche israeliani, è che Netanyahu non intenda siglare un accordo prima del suo discorso al Congresso di Washington, il 24 luglio.
Israele
Un duro discorso di Lapid, capo dell’opposizione, contro la politica di Netanyahu sulle trattative: “Il premier ha perso la bussola. Guarda più alle sorti del suo governo, piuttosto che alla salvezza degli ostaggi”.
In tutte le grandi città israeliane si susseguono le manifestazioni di protesta che chiedono un serio impegno nella trattativa per riportare a casa vivi gli ostaggi.
Il governo è anche invischiato nella vicenda della leva militare obbligatoria per i religiosi ultraortodossi. Il ministro Gallant ha annunciato che inizierà il loro reclutamento dal prossimo agosto, ma i ministri estremisti si oppongono, per salvaguardare il loro bacino elettorale. Il loro motto: “armiamoci e partite!”.
Libano-Siria-Yemen
Un bombardamento israeliano nei pressi di Damasco ha provocato l’uccisione di un capo militare di Hezbollah libanese. Un missile ha centrato la sua macchina sull’autostrada Beirut-Damasco.
Lo scambio di cannonate sulla linea di demarcazione tra Israele e Libano si è subito intensificato. Secondo media di Tel Aviv, due soldati israeliani sono rimasti uccisi dai missili lanciati dal territorio libanese su una base militare nell’alta Galilea.
Anche il fronte sud è molto attivo. Dopo il missile balistico abbattuto nei cieli di Eilat, si sono verificate altre azioni di blocco navale da parte degli houthi yemeniti. In un comunicato video del portavoce sono stati annunciati attacchi contro 4 navi nel golfo di Aden. L’Ente britannico per la navigazione ha confermato che una nave commerciale è stata colpita di droni marittimi teleguidati, ma non si conosce l’entità del danno.
Gli attacchi degli houthi hanno reso difficile il funzionamento di tutti i porti israeliani. Una buona parte del commercio con i paesi asiatici è stata dirottata verso i porti degli Emirati, che poi per via terra in camion attraversa i territori di Arabia Saudita, Giordania e infine in Israele.
Algeria
12 migranti siriani provenienti dalla regione curda del Rojava, nord-est della Siria, e due autisti algerini sono morti mentre cercavano di raggiungere l’Europa dopo che le loro auto si sono guastate nel deserto algerino. Sono morti di sete a causa del caldo torrido.
L’Associazione umanitaria di ricerca e salvataggio algerina, che ha prestato il primo soccorso, ha annunciato che i veicoli a quattro ruote motrici sono stati ritrovati nella zona di Hassi-Belfort, con accanto alcuni corpi. L’associazione ha riferito anche che le sue squadre, recatesi sul posto, hanno rinvenuto i corpi di 12 persone di nazionalità siriana, nonché i corpi di due cittadini algerini.
Bassam Farroukh, membro dell’Organizzazione internazionale per i diritti umani e membro della comunità siriana, incaricato dall’ambasciata siriana in Algeria di seguire le procedure relative alla sepoltura e al trasporto dei corpi dei cittadini deceduti, ha confermato che i siriani morti nel deserto algerino sono entrati irregolarmente nel Paese, provenienti dalla Libia.
Libia-Tunisia-Migranti
L’ONU chiede un’inchiesta sul ritrovamento di una fossa comune con corpi di migranti nel deserto al confine tra Libia e Tunisia. L’Alto commissario per i diritti umani, Turk, in un rapporto al Consiglio ONU per i diritti umani ha chiesto ai due governi di “compiere le necessarie indagini per capire lo svolgimento dei fatti criminali. I familiari delle vittime hanno il diritto di sapere la verità”. Lo scorso anno, su incitamento delle alte cariche dell’UE, con ripetute visite della Von der Leyen e altri capi di governo europei, tra i quali la presidente del consiglio italiana, il governo tunisino ha intrapreso una operazione anti immigrati, cacciandoli nel deserto al confine con la Libia, senza cibo e senza acqua. Nel tentativo di salvarsi sono entrati in territorio libico, ma sono stati bloccati dalle milizie ingaggiate dal governo Dbeiba. Sono stati soccorsi dalle associazioni della società civile di Tripoli e tra i due paesi è iniziata una lunga trattativa per la destinazione di questi migranti. L’azione di scaricabarile si è conclusa con un accordo tra i due ministri dell’interno per la spartizione dei migranti. Secondo il racconto di migranti sopravvissuti alla drammatica vicenda, molti sono spirati di sete e fame sotto il caldo torrido del deserto e sono stati sepolti sotto la sabbia. L’OIM ha comunicato, lo scorso marzo, il ritrovamento di una fossa comune contenente 65 corpi al confine tra Libia e Tunisia.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, quattro mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Biden apre il vertice Nato: “A Kiev nuovi sistemi di difesa aerea, anche dall’Italia”
Sostienici!
Nella tua dichiarazione dei redditi 2024, destina il 5xmille all’associazione “ANBAMED, aps per la Multiculturalità”. Nell’apposito riquadro scrivi: codice fiscale: 95030850838.
Le tue vacanze estive con noi, di Anbamed, in Sicilia! (leggi tutto)
Dal numero del 13 maggio 2024, la newsletter Anbamed esce anche in spagnolo, a cura del collettivo: Red Latina Sin Fronteras.
Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.
Le donazioni sono deducibili dalle tasse.
Dal 2 febbraio 2023, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.
Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori
Ecco i dati per il versamento:
Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità
Iban: IT33U0891382490000000500793
Oppure: tramite PayPal
Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.
Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!
Chi non ha donato nulla nel 2023, può redimersi e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/
Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in questa newsletter e nel sito (ecco il link).
Appello 1
Il nostro appello lanciato in ottobre. Potete aderire. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
APPROFONDIMENTI:
[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele
a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).
[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui
[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI
====================================================
[…] [Anbamed]1436- 10 luglio ’24 [Anbamed]1435- 09 luglio ’24 [Anbamed]1434- 08 luglio ’24 [Anbamed]1433- 07 luglio ’24 [Anbamed]1432- 06 luglio ’24 [Anbamed]1431- 05 luglio ’24 [Anbamed]1430- 04 luglio’24 [Anbamed]1429- 03 luglio ’24 [Anbamed]1428- 02 luglio ’24 [Anbamed]1427- 1° luglio ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#GUERRA#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]