Per ascoltare l’audio di oggi, 11 luglio 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 186 (1437)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Sui giornali scorta mediatica di Netanyahu, ieri, non è stato pubblicato nulla sul massacro nella scuola dell’UNRWA del giorno prima, malgrado le richieste dell’ONU di un’inchiesta indipendente sulla morte di 29 civili e il ferimento di almeno altri 90. Il bombardamento russo sull’ospedale di Kiev era ancora sulla prima e poi ben tre pagine all’interno; due giorni dopo. Il doppio standard. È questo lo stato dell’informazione allineata sugli svalori del capitalismo atlantico.

Nella giornata di ieri, le truppe di occupazione israeliane hanno compiuto 4 stragi, uccidendo 52 civili e ferendo altri 208.

Il sito israeliano “Siha Mekomit” ha pubblicato un’inchiesta, intervistando 6 soldati sulle regole d’ingaggio messe in pratica dai generali israeliani a Gaza. Ne esce un quadro molto chiaro del genocidio in corso. Le dichiarazioni sono state pubblicate dietro garanzia di anonimato. “Nessun limite all’uso delle armi. Abbiamo ricevuto ordini di sparare contro qualsiasi cosa che si muove, persona o animale”, ha detto il soldato B. Un altro ha aggiunto: “Abbiamo ucciso civili che cercavano resti da mangiare nelle discariche, donne con bambini in braccio. Gli ordini erano quelli di sparare indiscriminatamente e bruciare le case”, e poi ha aggiunto: “I generali ci hanno ordinato di lasciare i corpi per terra e di rimuoverli soltanto prima dell’arrivo delle squadre di osservatori internazionali”. Un terzo soldato ha riferito che “gli ufficiali ci hanno sempre ripetuto che a Gaza non ci sono innocenti, sono tutti terroristi”.

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Medici senza Frontiere ha messo in guardia dall’uscita fuori servizio dell’ospedale Nasser di Khan Younis. “Dopo l’evacuazione forzata dell’ospedale Europeo, i malati ed i feriti sono stati spostati al complesso ospedaliero di Nasser, ma le equipe mediche non hanno sufficienti attrezzature e materiale sanitario a fronteggiare la situazione e nel reparto di pediatria, i bambini sono depositati per terra senza lenzuola”.

Di nuovo i militari israeliani chiedono alla popolazione di Gaza di evacuare verso sud. Volantini scritti in arabo sgangherato sono stati lanciati da elicotteri e droni per obbligare la gente a sfollare, con la minaccia di bombardamenti intensi, sia dai caccia sia dall’artiglieria.

L’ONU ha considerato questi ordini come “catastrofici” per la vita delle persone che hanno subito finora decine di sfollamenti e sono stati sempre bombardati nelle zone che venivano indicate come sicure e non lo erano affatto per decisione dello stesso esercito occupante.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Rastrellamenti all’alba di oggi a Ramallah, sede dell’Autonomia amministrativa palestinese. Oramai, gli accordi di Oslo sono per il governo Netanyahu carta straccia.

Ieri, un gruppo di coloni armati ha assaltato il villaggio di Yassuf, ad est di Salfit ed hanno appiccato il fuoco nei raccolti e nelle case dei contadini.

Per la distruzione dell’agricoltura palestinese in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha cominciato una campagna di sequestro dei fertilizzanti in tutte le principali città e villaggi.

Oltre alle operazioni militari ed alle aggressioni dei coloni, la situazione amministrativa dei territori occupati è passata dalle mani dell’esercito ad un’entità civile sotto il diretto controllo del ministro Smotrich. “è un’annessione che viola il diritto internazionale”, sostiene un avvocato israeliano difensore dei diritti umani.  

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Prigionieri

Gabbie metalliche per i detenuti palestinesi da riportare nel campo di concentramento di Sde Tieman nel deserto del Negev. Dopo gli scandali che la stampa israeliana e internazionale ha rivelato sulle torture nei lager del deserto, 500 detenuti gazzawi erano stati spostati in altre carceri, ma il superaffollamento ha indotto la direzione delle carceri a rilasciare decine di detenuti amministrativi e questo ha suscitato reazioni rabbiose da parte di ministri di estrema destra. La proposta nazista delle gabbie metalliche esprime appieno la malvagità del sistema politico israeliano.

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Trattative

Le dichiarazioni di Netanyahu o quelle riferite a lui hanno l’effetto dell’acqua fredda sul negoziato, che si sta svolgendo a Doha e il Cairo. Un tira e molla estenuante con l’unico obiettivo di ritardare il raggiungimento di un cessate il fuoco, fino al 24 luglio giorno del suo intervento al Congresso. Una tattica che sta funzionando con l’amministrazione Biden. Ieri, infatti, sono state caricate in un porto degli Stati Uniti le bombe da 500 libbre (227 kg) da esportare verso Israele.

Fonti egiziane confermano che Israele ha accettato la proposta del Cairo di ritirarsi dal valico di Rafah, prima della conclusione delle trattative per lo scambio di prigionieri. Secondo questa proposta a gestire il valico saranno palestinesi di Gaza non appartenenti a Hamas o all’ANP. “è stata scartata definitivamente la proposta USA di una forza interaraba per gestire il valico”, ha detto la fonte ad una tv araba.

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Israele

Il ministro della difesa Gallant (Likud) ha ripetuto di nuovo in parlamento la frase “animali umani” rivolta ai palestinesi. “Devono essere eliminati”, ha aggiunto. È una gara politica con Netanyahu a chi appare più duro contro i palestinesi. Le divergenze tra i due uomini, nella lotta per la leadership all’interno del Likud, appaiono molto chiare dalle rivelazioni della stampa israeliana. Netanyahu avrebbe discusso con alcuni suoi ministri la cacciata del ministro della difesa dal governo, in Estate.  

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Libano-Siria

Bombardamento israeliano sulla Siria. Il secondo in due giorni consecutivi. Sono state colpite postazioni dell’esercito siriano nel Golan.

Il segretario generale di Hezbollah, Nasullah, ha dichiarato in un video registrato che l’unico modo per raffreddare gli scontro sulla linea blu è quello del cessate il fuoco a Gaza.

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Libia

Unsmil, la missione ONU per la Libia, ha emesso ieri un comunicato che chiede alle autorità libiche di chiarire la vicenda di sparizioni forzate a Misurata. Il caso più eclatante è quello di Moatassim Areebi, 29 anni, attivista politico noto per le sue posizioni contro il dominio delle milizie. L’8 luglio è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati in abiti civili e con il volto coperto da passamontagna. Insieme a lui è stato prelevato anche Mohammed Shtewi, che però è stato rilasciato dopo aver subito colpi in testa e maltrattamenti in un luogo non identificato.

Secondo l’ONU ci sono in Libia circa 60 attivisti spariti coercitivamente, catturati per le loro attività politiche pacifiche.

Ecco il link al comunicato stampa dell’UNSMIL (in Inglese): QUI

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Iraq

Condannata a morte la prima moglie di Al-Baghdadi, il fu falso califfo dell’Isis. Si chiama Asmaa Fawzi Mohammed Al-Qabissi, cittadina irachena. È stata accusata di aver ridotto in schiavitù le donne yazidi catturate dai criminali miliziani dell’Isis e messe al servizio della casa di Al-Baghdadi. Due ragazze yazidi hanno testimoniato contro di lei e hanno descritto le violenze sessuali subite quando erano ancora minorenni, sotto la sua direzione, in quanto prima moglie. Al Qabissi è stata arrestata in Turchia nel 2018 ed è stata estradata in Iraq lo scorso febbraio.   

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Pakistan-Afghanistan

Il governo pachistano ha annunciato la nuova linea nei confronti dei rifugiati afghani presenti nel paese. Sono un milione e mezzo e molti di loro sono in Pakistan dai tempi della guerra contro i sovietici. Il provvedimento non riguarda soltanto i migranti senza permesso di soggiorno, ma anche i rifugiati regolari. “I loro permessi sono stati rinnovati per un solo anno e poi devono lasciare il Pakistan”, ha detto il ministro dell’Interno di Islamabad. Nell’ultimo anno almeno 600 mila afghani sono fuggiti dal Pakistano a causa delle misure ristrettive messe in campo dal governo. La situazione al confine tra Islamabad e Kabul è molto tesa e ha raggiunto anche livelli di scontri militari. Islamabad accusa i taliban di sostenere i movimenti islamisti pachistani che operano dal confine e poi si rifugiano in Afghanistan.  

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Cultura

Lo scrittore kuwaitiano, Abdallah Al-Husseiny ha vinto il premio letterario palestinese intitolato a Ghassan Kanafani. Il romanzo vincitore si intitola “Ciò che resta del tatuaggio”, pubblicata dalla casa editrice Taqueen, nel 2022. Il ministero della cultura palestinese aveva pubblicato lo scorso giugno la lista breve delle 5 opere classificate vincitrici tra quelle presentate. Al-Husseiny in un collegamento video con la sala della premiazione ha detto: “L’intero romanzo è una forma di resistenza: resistenza a sé stessi, all’oppressione, all’impotenza, al fallimento e all’alienazione, resistenza alla marginalizzazione e alla narrativa ufficiale di regime e, nella sua forma più semplice… resistenza all’obbrobrio”.
Ghassan Kanafani è stato un giornalista e scrittore palestinese promettente. Ha diretto il settimanale palestinese con sede a Beirut, “Al Hadaf”, organo del FPLP ed è stato assassinato all’età di 36 anni dai terroristi israeliani con una bomba esplosa sotto la sua auto nel 1972. Tra i suoi romanzi: “Uomini sotto il sole”, “Ritorno a Haifa” e molti altri. 

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, quattro mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La Nato comincia la consegna dei caccia F-16 all’Ucraina. Avanza anche la procedura per l’ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica. Un altro passettino verso la terza guerra mondiale.

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APPROFONDIMENTI:

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI====================================================

1 commento

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