Per ascoltare l’audio di oggi, 13 luglio 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 188 (1439)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Le truppe di terra israeliane hanno rioccupato per una settimana due quartieri di Gaza, Tal El-Hawa e Shejaie. Alla loro ritirata, la protezione civile ha recuperato 60 corpi di persone uccise nei loro appartamenti, uomini e donne civili, assassinati con un colpo di pistola in testa o con una raffica di mitra. Alcuni corpi erano inceneriti nelle case date alle fiamme da parte dei nuovi nazisti, prima di ritirarsi. La tv Al-Jazeera ha documentato questo crimine in un video terribile.

Ls stessa sede dell’UNRWA a Beit El-Hawa è stata distrutta con i bulldozer e poi è stata data alle fiamme. I cecchini israeliani rimasti nelle alte costruzioni attorno alla zona hanno impedito alle unità di soccorso di salvare i feriti.

Nelle altre zone della Striscia, i bombardamenti indiscriminati hanno ucciso ieri 32 persone.

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Secondo l’ONU, a Gaza si sta perdendo un’intera generazione di bambini. “Il numero dei morti elevato, quasi la metà del totale delle vittime sono bambini, e la perdita dell’anno scolastico per i 600 mila studenti di Gaza lasceranno le loro tracce nefaste sul futuro dei palestinesi. Le sofferenze subite psicologicamente, sotto i bombardamenti e per l’azione deliberata di affamare la popolazione, avranno effetti devastanti”. In precedenza, il portavoce dell’UNICEF aveva dichiarato che “questa è una guerra contro i bambini”.
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UNRWA

Una dichiarazione allarmante di Lazzarini, commissario dell’UNRWA, sulle condizioni della popolazione civile a Gaza ed in particolare dei bambini. “Migliaia di bambini sono stati uccisi e altre decine di migliaia sono con gli arti amputati”. L’Alto commissario ONU ha anche denunciato l’attacco premeditato contro le strutture dell’ONU a Gaza da parte dell’esercito israeliano: “195 operatori dell’UNRWA sono stati assassinati con attacchi indiscriminati su scuole e ospedali”. Lazzarini ha condannato il tentativo di delegittimare l’UNRWA da parte di Israele. “Il parlamento israeliano sta discutendo di annoverare l’UNRWA tra le organizzazioni terroristiche. Questo è incredibile ed è una sfida alla logica oltre che alla diplomazia internazionale. Le nostre sedi a Gerusalemme sono state incendiate e messe sotto confisca”. L’agenzia per i profughi palestinesi ha grossi problemi di finanziamento dopo il boicottaggio eterodiretto dalle bugie del governo israeliane ed al quale hanno aderito molti paesi del patto atlantico, Italia compresa.

All’assemblea generale dell’ONU è stato osservato ieri un minuto di silenzio per commemorare i caduti dell’UNRWA a Gaza.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

I rastrellamenti sono quotidiani e dappertutto in Cisgiordania. È una guerra non dichiarata, che preoccupa la comunità internazionale. La scorta diplomatica e quella mediatica nascondono i crimini della potenza occupante. Nel villaggio Jaljalia, vicino a Ramallah, è stato assassinato un altro minore palestinese. Le irruzioni violente dei militari con carri armati e bulldozer hanno toccato tutte le province della Cisgiordania.  All’alba di ieri, venerdì, le truppe hanno invaso Tulkarem, hanno messo sotto sopra la città e poi se ne sono ritirate dopo aver condotto con loro due giovani attivisti. Le case delle loro famiglie sono state completamente devastate, con il pretesto della ricerca di armi, che non sono state trovate. La stessa dinamica è stata usata a Qalqilia, Nablus e El-Khalil. A Betlemme, i soldati hanno assediato un villaggio e impedito alla popolazione ogni movimento, una sorta di coprifuoco immotivato. A nord di Gerusalemme, nella cittadina di Ram, si è ripetuto lo stesso scenario, con scontri impari tra i ragazzi delle pietre e quelli del mitra.

Ogni venerdì mattina si sta ripetendo la provocatoria dedica della spianata delle moschee ai riti dei coloni ebraici, impedendo alle masse di fedeli musulmani di svolgere la preghiera collettiva del venerdì nella moschea di Al-Aqsa.
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Prigionieri

L’autorità nazionale palestinese ha riunito i diplomatici internazionali a Ramallah per presentare un rapporto sulle condizioni di detenzioni di oltre 10 mila palestinesi nelle carceri israeliane. Secondo questo rapporto documentato, “il trattamento subito dai detenuti palestinesi nelle carceri israeliane è disumano e rappresenta una violazione del diritto internazionale”. Vengono citati i casi di decessi durante le prigionia a causa delle torture, la negazione del cibo e dell’acqua, l’isolamento dal mondo esterno con la cancellazione delle visite di avvocati e parenti, l’arresto amministrativo (senza accuse e senza processo) e molte altre condotte criminali da parte dei secondini israeliani.

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Trattative

Secondo l’emittente tv israeliana “canale 12”, il premier in un incontro preparatorio con le delegazioni di trattiva israeliane ha aggiunto nuove condizioni per il raggiungimento di un accordo. I punti nuovi riguardano: nessun ritiro dal corridoio Philadelphia tra Gaza e Egitto, nessun ritorno libero dei palestinesi al nord di Gaza e il diritto di Israele di continuare la guerra dopo la conclusione dello scambio dii prigionieri. Delle vere e proprie mine per provocare il fallimento delle trattative. Queste condizioni non sono soltanto in collisione con Hamas, ma anche con l’Egitto per quanto riguarda  il corridio di confine che per gli accordi di Camp David dev’essere sotto il controllo egiziano.

La delegazione israeliana al Cairo è tornata e non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali sui risultati. Fonti giornalistiche del Cairo parlano di fallimento su tutta la linea, malgrado le disponibilità di Hamas al compromesso. “Ogni volta che i palestinesi accettano una richiesta di Tel Aviv, Netanayhu avanza nuove linee rosse. È chiara la volontà di non arrivare ad un compromesso”, scrive un commentatore dell’autorevole Al-Ahram.
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Israele

L’ex premier israeliano Olmert ha scritto un articolo su Haaretz molto duro nei confronti del governo attuale e contro l’utilizzo dei coloni estremisti per cacciare i palestinesi dalle loro case. In sintesi, Olmert rivolgendosi a Netanyahu gli ha scritto che non troverai nessuno a difenderlo, quando la Corte di Giustizia internazionale lo accuserà dei crimini in Cisgiordania, perché non potrà dire che non sapeva. “Ho parlato con alti ufficiali dell’esercito e si dicono in imbarazzo di fronte ai crimini compiuti dai disturbatori (definizione di comodo per coloni estremisti che incendiano le case ed i raccolti palestinesi. NdR) contro la popolazione civile”. Un messaggio identico di Olmert è stato indirizzato nello stesso articolo al ministro della difesa Gallant e al ministro per la sicurezza Ben Gvir (per leggere l’articolo in inglese: QUI). www.anbamed.it

Corte di Giustizia Int.

La Corte dell’Aja ha annunciato che il 19 luglio esprimerà il suo giudizio sulle responsabilità legali dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il parere della CIG/ICj/CIJ (a seconda della lingua usata) è stato chiesto dall’assemblea generale dell’ONU nel 2022. 52 stati hanno avanzato memorandum con argomentazioni che bollano l’occupazione israeliana dei territori palestinesi come illegale e deve concludersi con il ritiro secondo le risoluzioni dell’ONU. In particolare è messa sotto accusa la colonizzazione delle terre palestinesi e le continue confische di terre per la costruzione di colonie, oltre alla discriminazione nei confronti della popolazione sotto occupazione militare. La sentenza che sarà emessa riguarderà anche Gerusalemme est che Israele ha già annesso ufficialmente, con il silenzio dell’ipocrita politica atlantica.

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Siria

Lunedì si svolgeranno, nei territori sotto il controllo del regime, le elezioni legislative. Elezioni senza sorprese, perché non c’è spazio all’opposizione politica. Tutti i candidati sono affiliati al partito Baath di governo e si presentano a livello individuale e non in liste. Sono escluse dal voto tutti i profughi figgiti all’estero e i siriani nel nord della Siria sotto il controllo dell’autonomia curda e quelle occupate dalla Turchia e dalle milizie islamiste affiliate ad Ankara. Secondo cittadini comuni intervistati dalla stampa locale, le osservazioni avanzate riguardano la quasi assenza di candidate donne e la minore rappresentanza dei giovani. “Le solite facce di sempre e non cambierà nulla”, ha detto una ragazza che studia scienze politiche all’Università di Damasco, senza declinare le proprie generalità all’intervistatore. Per l’opposizione all’estero, “è una farsa illegittima”.

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Sudan

Sono arrivate a Ginevra le due delegazioni sudanesi, una del governo e esercito e l’altra delle milizie Pronto Intervento. Le trattative saranno indirette e con la mediazione dell’ONU ed a guidarle vi è l’ex ministro degli esteri algerino Al-Amamra. È l’ennesimo tentativo di ridurre le sofferenze della popolazione civile e trovare i meccanismi per far arrivare gli aiuti internazionali a chi ne ha bisogno senza discriminazioni e senza furti di questi aiuti, come avvenuto in passato per mano dei miliziani. Il successo di questo tentativo umanitario potrebbe aprire la strada ai percorsi negoziali di Gedda, guidati da Arabia Saudita e Stati Uniti.

Anche a livello politico, sono finiti nel nulla i due tentativi di riunire delegazioni di partiti e della società civile sudanesi, al Cairo prima ed ad Addis Abeba poi.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, quattro mesi e 19 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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