PENSA AGLI ALTRI di Mahmud Darwish

Un albo illustrato per la pace

Articolo di Alessandra Amorello

Pensa agli altri è una poesia che viaggia, che oltrepassa i confini spazio-temporali per giungere al cuore di grandi e piccini con un messaggio che abbraccia generazioni e luoghi differenti.

I versi del celebre poeta palestinese Mahmud Darwish approdano in Italia lo scorso novembre sotto forma di un bellissimo albo illustrato edito da Lorusso Editore per la collana Zaatar dedicata alla Palestina e al Medio Oriente con la traduzione di Alessandra Amorello e la prefazione di Simone Sibilio. La pubblicazione è stata realizzata anche grazie alla concessione della Mahmoud Darwish Foundation di Ramallah, curatrice del lascito culturale e intellettuale del poeta.

Il progetto originale di trasformare alcune poesie di Darwish in libri per l’infanzia nasce nel 2017 in Egitto da un’idea di Khaled Lotfy della casa editrice Tanmia. Pensa agli altri fa parte della collana “Mahmoud Darwish” ed è il primo volume di una trilogia composta da tre bellissimi albi illustrati da Sahar Abdallah, artista egiziana residente in Canada.

• Pensa agli altri (فكر بغيرك)

• Il pane di mia madre (خبز أمي)

• Cosi parlò l’albero dimenticato (هكذا قالت الشجرة المهملة)

Nel 2018 Pensa agli altri vince il prestigioso premio Etisalat per la letteratura araba per l’infanzia nella categoria “best illustrations”. Il Premio Etisalat è uno dei premi di letteratura per ragazzi più importanti nel mondo arabo e uno dei più ricchi al mondo. È stato lanciato nel 2009 su iniziativa di Sua Altezza Sheikha Bodour bint Sultan Al-Qasimi, fondatrice del Board on Books for Young People degli Emirati Arabi Uniti e CEO della casa editrice Kalimat.

La voce del poeta, che in questa lirica si esprime attraverso quello che sembra un “grido sussurrato[1]”, ci ha accompagnati durante questi mesi difficili e drammatici per il popolo palestinese. Ricordiamo che nel 1948, durante la Nakba che segna la proclamazione dello stato di Israele, anche la famiglia dell’allora settenne Darwish del villaggio al-Birwa nell’alta Galilea, è costretta a lasciare la Palestina. Dopo un anno, essi riescono a farvi ritorno e da quel momento il poeta si trova a vivere prima la condizione di “clandestino” in una terra ormai governata da Israele, e poi di esiliato in giro per l’Europa e il mondo arabo. Nel 1993, dopo gli accordi di Oslo, egli torna a vivere tra Ramallah, la Cisgiordania, e Amman, in Giordania, per poi morire nel 2008 a Houston in Texas.

Pensa agli altri fa parte di una delle ultime raccolte poetiche composte dall’autore, di cui esiste una versione italiana dal titolo Come fiori di mandorlo o più lontano, pubblicata da edizioni Epoché nel 2010 con la traduzione di Haidar C. Indubbiamente, le vicende biografiche di Darwish ne hanno condizionato la poetica, egli è considerato il cantore della causa palestinese e in questa poesia si ritrovano alcuni degli elementi più ricorrenti delle sue opere: l’amore e l’attaccamento verso la propria terra, il diritto alla casa o la condizione di chi vive in esilio, lontano dal proprio Paese d’origine, o ancora di chi vive sotto assedio e patisce le conseguenze della guerra. Tuttavia, in questa lirica e in generale nell’ultima fase della sua produzione letteraria, Darwish sembra compiere un’indagine più complessa, che riguarda l’esistenza stessa della natura umana; egli intende divulgare un messaggio trasversale che da un lato abbraccia un significato metaforico, collegato alla sua terra d’origine, dall’altro assume un respiro universale e, indirizzato a bambini e bambine, acquisisce un significato profondo: siate generosi nei confronti dell’Altro, siate il cambiamento…una luce, “una candela nel buio”.

Questa edizione bilingue pensata per un pubblico di giovani lettori e giovani lettrici mira a creare un ponte di dialogo con la poesia araba, nell’ottica di un’educazione orientata al pluralismo. In una società basata su stereotipi e pregiudizi sempre più dominata dalla disinformazione, dove a pagarne le conseguenze sono soprattutto le nuove generazioni, la poesia di Darwish è un invito a riconoscere e immedesimarsi nell’altro-diverso-da-me. La pubblicazione in doppia lingua, Italiano-Arabo, rafforza tale messaggio mettendo in risalto la musicalità della poesia e la bellezza della cultura araba, in contrapposizione alle abusate questioni politiche e religiose.

Le immagini suggestive accompagnano il testo poetico ma non intendono spiegarlo, esse rievocano un’atmosfera onirica, sospesa tra sogno e realtà. Come Sahar Abdallah ha più volte dichiarato durante il tour italiano, il lavoro di ricerca condotto sulle immagini parte da uno stile che ricorda, sia nella resa artistica che tematica, quello dei più famosi illustratori della casa editrice Dar El Fata Al Arabi, “un laboratorio della creazione panaraba”[2], fondata nel 1974 a Beirut con l’intento di dar voce alla causa palestinese attraverso le opere per l’infanzia.

È proprio la causa palestinese il motore ideologico da cui parte un primo sviluppo dell’editoria per ragazzi nel mondo arabo. In effetti, anche se la letteratura araba per l’infanzia sembra muovere le prime mosse in Egitto – grazie al lavoro di traduzione di Rifa’a al-Tahtawi o alle opere di Ahmad Shawqi e Kamel Keilany – la Palestina ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione di opere destinate ai giovani lettori e alle giovani lettrici. Dopo la Naksa del 1967, che segna una seconda perdita per la Palestina, si assiste a una nahda, un “rinascimento” dell’infanzia in risposta alla crisi dovuta alla contingenza sociale.

Lo stesso Ghassan Kanafani, considerato uno degli intellettuali più significativi nel panorama della letteratura palestinese, riconosce l’importanza di questo genere letterario e ne contribuisce alla diffusione con due opere postume pubblicate proprio dalla Dar El Fata Al Arabi. Si tratta di “Aṭfāl Ghassān Kanafānī” I bambini di Ghassān Kanafānī, una raccolta di racconti che mettono in luce le difficili condizioni di vita dei bambini o dei giovani protagonisti e “al-Qandīl al-ṣaghīr”, La Piccola lanterna[3], una fiaba creata per la nipotina Lamis.

Come parlare di guerra ai bambini?

In questa nuova edizione bilingue di Pensa agli altri edita da Lorusso viene proposta una versione in rima, più vicina ai testi per l’infanzia, che richiama alla memoria le liriche del massimo poeta per l’infanzia del novecento: Gianni Rodari. Le sue poesie contro la guerra sono scritte proprio per bambini: Promemoria, pubblicata ne Il secondo libro delle filastrocche da Einaudi nel 1985, può essere considerata un manifesto contro tutte le guerre.

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno, né di notte,
né per mare, né per terra:
per esempio, la guerra.

Oppure, da Filastrocche in cielo e in terra (Torino, Einaudi 1960):

Dopo la pioggia  
Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.  

La luna di Kiev  
Chissà se la luna
di Kiev
è bella
come la luna di Roma,
chissà se è la stessa
o soltanto sua sorella…
Ma son sempre quella!
– la luna protesta –
non sono mica
un berretto da notte
sulla tua testa!
Viaggiando quassù
faccio lume a tutti quanti,
dall’India al Perù,
dal Tevere al Mar Morto,
e i miei raggi viaggiano
senza passaporto.

Le parole di Rodari, come quelle di Darwish, si pongono come una sorta di “promemoria” e sono quasi sempre semplicissime e a misura di bambino; e a rendere ancora più originale il dire poetico contribuisce la musicalità delle rime, che possono essere prevedibili o irregolari.

In Pensa agli altri la scelta di proporre una traduzione in rima aspira a preservare la musicalità della struttura originale, trasmettendone al contempo l’espressività dei contenuti. È così che alcuni concetti vengono reinterpretati in chiave contemporanea, ponendo l’accento sui temi del consumo e della sostenibilità.

“E, come di solito avviene per la letteratura per l’infanzia di qualità, anche questo lavoro supera la barriera del genere o del destinatario finale, perché è un’opera che chiunque può leggere per sé, con gli altri e condividere con i più piccoli, traendo quel piacere che solo la magia della grande letteratura riesce a offrire: suscitare non solo godimento estetico, ma emozione, incanto, riflessione”[4].

Pensa agli altri

è in viaggio dallo scorso dicembre, in giro per l’Italia con laboratori e presentazioni. Oltre ad aver partecipato al Flip Festival di Pomigliano d’Arco, organizzato da Maria Carmela Polisi della libreria Mio nonno è Michelangelo, questo bellissimo albo illustrato è stato presentato anche a Palermo, in occasione del festival Una Marina di Libri a cura di Maria Romana Tetamo, fondatrice della Libreria Dudi di Palermo e coordinatrice del programma editoria per l’infanzia all’interno del festival.

Inoltre, lo scorso 4 luglio si è tenuto un laboratorio per bambine e bambini nell’ambito della 19° edizione Sole Luna Doc Film Festival di Palermo.


[1] M. Darwish, Pensa agli altri, Lorusso Editore, Roma, 2023, introduzione di S. Sibilio.

[2] M. Chèvre, Il pulcino non è un cane. L’editoria araba per l’infanzia come specchio della società, Pisa, Astarte, 2023, traduzione di E. Battista e M. Decente, p. 75.

[3] G. Kanafani, La piccola lanterna. Libro-gioco, a cura di S. Lambertini, Edizioni Q, Roma 2016, traduzione di W. Dahmash.

[4] Op. cit., introduzione di S. Sibilio.

1 commento

  1. […] [Finestra sulle Rive Arabe] PENSA AGLI ALTRI di Mahmud Darwish Poesia: “Milano, che non è Gaza” […]

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