Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

Per ascoltare l’audio di oggi, 21 luglio 2024:

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 196 (1447)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

In previsione del viaggio di Netanyahu a Washington, Israele sta intensificando i bombardamenti sui civili palestinesi a Gaza. È la strategia annunciata dal premier israeliano di “maggiori pressioni militari per ottenere duttilità di Hamas nelle trattative”.

Nella giornata di ieri, fino a Mezzogiorno, le forze di occupazione hanno compiuto 4 stragi. Negli ospedali sono stati trasportati i corpi di 37 uccisi e 54 feriti. A queste vittime di ieri si aggiungono più di 60 civili uccisi nei bombardamenti avvenuti all’alba di oggi.

Il numero totale dei civili uccisi è di 38,919 persone e i feriti 89.622. Questi dati si riferiscono a ieri. La mattanza israeliana a Gaza continua.

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

La mancanza dell’acqua potabile è il principale problema della popolazione di Gaza. 700 mila palestinesi nel nord della Striscia sono completamente senza acqua potabile e bevono acqua salmastra non igienizzata e usano l’acqua del mare per lavarsi e lavare vestiti e pentole. L’immediato effetto è la diffusione di malattie intestinali, l’epatite e prurito della pelle. 700 pozzi sono stati distrutti dall’esercito israeliano deliberatamente per costringere la gente alla deportazione dalla sua terra e malgrado questo la gente, in parte, è rimasta sul proprio territorio, anche perché molti sfollati sono stati bombardati proprio nelle zone del sud dove i militari li hanno indotti a trasferirsi con la bugia dei luoghi sicuri. Per aumentare l’assedio, l’esercito vieta l’ingresso dei camion di carburanti e così i pochi pozzi ancora operativi e le centrali di potabilizzazione non possono funzionare. A questo si aggiunge la distruzione delle reti fognarie di tutti gli agglomerati urbani, facendo affluire le acque reflue per le strade e in mezzo alle tende degli sfollati e causando altre malattie, soprattutto ai bambini.

Per tutti i dettagli del comportamento nazista dei soldati israeliani, leggete il nostro articolo: (QUI) www.anbamed.it  

Giornalisti nel mirino

La casa del giornalista Mohammed Jasser, a Jebalia, è stata bombardata nella notte tra venerdì e sabato radendola al suolo. Sono stati assassinati lui e tutta la famiglia, la moglie e 3 figli, oltre a vicini abitanti nello stesso palazzo. Il missile che ha preso di mira la casa è penetrato per diversi piani e poi è esploso proprio nell’appartamento del giornalista.

Con questo ultimo crimine deliberato, il numero dei giornalisti e operatori dei media, a Gaza, dallo scorso ottobre, sale a 161 giornalisti.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Scontri armati a Toubas, nel nord della Cisgiordania, tra l’esercito di occupazione e i combattenti palestinesi. Durante le operazioni di rastrellamento nella città, un mezzo militare è stato colpito da una bomba a mano e ne sono scaturite sparatorie durate circa un’ora all’alba di oggi.

I rastrellamenti israeliani nella giornata di ieri, come tutti i giorni passati, hanno interessato quasi tutte le province palestinesi, con arresti, distruzioni e demolizioni di case.

Apartheid coloniale. A Massafer Yatta, nella provincia di Al-Khalil, i coloni ebrei israeliani hanno compiuto in queste settimane e quasi quotidianamente aggressioni contro i contadini palestinesi. La loro tattica è sempre la stessa: rubano il bestiame, bruciano i raccolti, sradicano gli alberi. Sotto gli occhi dei soldati, che intervengono soltanto quando i coloni vengono sopraffatti numericamente dai soccorsi palestinesi. È una pulizia etnica al rallentatore. Pubblichiamo qui un video che documenta una di queste aggressioni: QUI

Grazie all’on. Luisa Morgantini per la segnalazione.

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Corte di Giustizia Int.

Le associazioni italiane di solidarietà ARCI, Assopace Palestina e AOI hanno firmato un appello, in seguito alla pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia, per chiedere una presa di posizione chiara da parte della diplomazia italiana sulla questione palestinese. Ecco cosa scrivono: “In seguito a questo storico parere, chiediamo al governo italiano di agire con determinazione e coerenza nel rispetto del diritto internazionale. In particolare, esortiamo il governo a riconoscere ufficialmente la natura illegale dell’occupazione israeliana e il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. È essenziale che l’Italia si posizioni chiaramente contro le pratiche e politiche che perpetuano questa occupazione.

Il governo italiano deve impegnarsi attivamente per porre fine alla segregazione e discriminazione razziali imposti dall’apartheid israeliano sul popolo palestinese. Questo impegno deve tradursi in azioni concrete e visibili, in linea con i principi di uguaglianza e giustizia.

Inoltre, l’Italia deve rispettare l’obbligo di non fornire alcun aiuto o assistenza che possa supportare il mantenimento della situazione creata da questi atti illegali. Qualsiasi forma di supporto diretto o indiretto deve essere immediatamente sospesa.

Infine, ribadiamo la nostra richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente, e che il nostro governo ribadisca il rispetto di tutte le decisioni e pareri della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e della Corte Penale Internazionale (ICC), sottolineando l’importanza della legalità internazionale nella risoluzione delle controversie.

Ecco il testo integrale del comunicato delle associazioni italiane di solidarietà (ARCI, Assopace Palestinese e AOI): QUI

Testo della sentenza Corte Int. di Giustizia dell’Aja, in italiano: qui

(Ecco il testo integrale della sentenza in file .pdf, in lingua inglese)

(E qui in lingua francese)

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Prigionieri

Le prigioni israeliane si stanno trasformando in campi di concentramento e di tortura. Safà Barghouti, figlia di Abdallah Barghouti, ha dichiarato che suo padre è stato sottoposto a turni di torture pesanti nel campo di Shatta, che gli hanno procurato rotture nelle costole ed è stato abbandonato senza cure mediche. Abdallah Barghouti è un dirigente di Hamas ed è stato condannato da Israele a 67 ergastoli. 

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Trattative

Divergenze nel governo israeliano sulle trattative per lo scambio di prigionieri con Hamas. Il ministro della guerra Gallant continua a dichiarare che l’accordo è imminente e non contrasta con gli obiettivi della guerra, mentre lo stesso Netanyahu e i suoi ministri estremisti sono contrari, anche se il premier non si sbilancia pubblicamente e lascia fare le dichiarazioni al suo ufficio di segreteria con la definizione del dichiarante “alto esponente del governo”. All’interno del Likud, serpeggia l’idea di sostituire Gallant (anche lui membro del Likud) subito dopo il ritorno di Netanyahu da Washington. www.anbamed.it

Israele

L’amministrazione Biden sta studiando di imporre sanzioni contro i due ministri Ben Gvir e Smotrich. Lo scrive la stampa israeliana.

Prima della sua partenza per Washington, Netanyahu ha svolto una riunione al chiuso con la delegazione israeliana alle trattative con Hamas. Non è trapelato nulla dall’incontro, ma il canale tv Kan afferma che il premier ha impedito alla delegazione di partire per Doha, dove si sarebbe conclusa la trattativa. “La risposta israeliana arriva sul campo di battaglia”, ha dichiarato la solita fonte responsabile citata dall’ufficio stampa di Netanyahu. In tutta Israele si sono tenute ieri manifestazioni che chiedevano la firma di un accordo prima della partenza del premier per Washington. Inutilmente. www.anbamed.it

Libano

Bombardamenti israeliani sui villaggi libanesi del sud, con morti e feriti. Un drone ha preso di mira un’auto vuota con un missile ed ha colpito una famiglia di profughi siriani che aveva issato una tenda nelle vicinanze. L’agenzia stampa libanese afferma che i cannoni dell’artiglieria israeliana hanno lanciato obici al fosforo bianco, causando incendi e molti feriti gravi.

Hezbollah ha lanciato decine di missili contro colonie israeliane nel Golan siriano occupato. www.anbamed.it

Yemen

Bombardamento israeliano su Hodeida ha colpito una raffineria nel porto della città yemenita. Ne è nato un incendio enorme che ha divorato i depositi e distrutto l’impianto. Il totale dei raids israeliani sul territorio yemenita nella giornata di ieri è stato di 12 attacchi. Secondo il ministero della sanità di Sanaa, ci sono stati tre uccisi e 87 feriti.

Il governo israeliano ha dichiarato di aver informato gli alleati prima delle operazioni. Washington si è affrettata a smentire, per il timore di un allargamento del conflitto con la possibile reazione militare iraniana. Da Teheran sono arrivati moniti di “non passare le linee rosse”, ma nulla di più. A morire è stata la gente yemenita. La reazione degli houthi non è tardata. Un missile balistico è stato lanciato su Eilat, ma è stato intercettato in cielo e abbattuto.

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Giordania/Nato

L’Alleanza Atlantica ha aperto un ufficio di collegamento ad Amman. Nel comunicato che annuncia il passo, la NATO sostiene che così si rafforza il “partenariato strategico bilaterale” tra l’Alleanza e il Regno e si avvicinano le opinioni delle due parti, intensificando il dialogo politico e la cooperazione pratica tra l’Alleanza e la Giordania”. Una grave scelta di campo della Giordania che avrà degli effetti sulla stabilità della regione. Nello scontro tra Iran e Israele, il ruolo delle basi militari USA nel regno è stato fondamentale per il respingimento dei missili e droni lanciati da Teheran contro Israele, in risposta all’attacco israeliano contro la sede diplomatica iraniana a Damasco.

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Pakistan

Il governo Pakistano ha dichiarato Israele uno Stato terrorista responsabile di genocidio e il premier Netanyahu criminale di guerra. La presa di posizione decisa è avvenuta dopo una settimana di proteste nelle grandi città pachistane organizzate in solidarietà con la Palestina. Il consigliere del premier in una conferenza stampa ha detto che “il governo considera Israele un paese terrorista e che il premier Netanyahu è un criminale di guerra”. Il Pakistan avvierà un boicottaggio del commercio con Israele e aumenterà gli aiuti alle popolazioni palestinesi vittime dell’aggressione militare che dura da oltre 9 mesi.

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Solidarietà sportiva

La nazionale di calcio belga affronterà quella israeliana in Bulgaria, senza pubblico, a causa del rifiuto di tutte le città belghe di ospitare la nazionale israeliana sui propri campi. Alla UEFA Nations League è stata ammessa Israele anche se di fatto non è una nazione europea, ma soltanto una diramazione del colonialismo europeo in Palestina. Il boicottaggio e le proteste organizzate in Belgio hanno fatto sì che le municipalità tutte hanno rifiutato di ospitare le partite con la squadra israeliana sui propri campi, costringendo la UEFA a prendere questa decisione drastica, che allo stesso tempo è un segnale forte dell’isolamento di Israele a livello mondiale. Un messaggio che arriva sia agli atleti israeliani, sia al pubblico che seguirà la partita in TV vedendo con le tribune vuote.

Anche in Italia, il comune di Udine ha rifiutato di concedere il patrocinio alla partita Italia-Israele. “è uno Stato in guerra”, la motivazione.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, quattro mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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