Per ascoltare l’audio di oggi, 22 luglio 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 196 (1447)

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Dopo la sconfitta dei conservatori a Londra, Parigi canta Bella ciao. A quando anche a Roma? (Ascolta)

Le notizie:

Genocidio a Gaza

290 giorni di bombardamenti sulla testa della popolazione civile. L’esercito israeliano ha ordinato di evacuare la zona est di Khan Youni, che dall’alba è sottoposta ad un martellamento continuo dall’artiglieria e dai caccia. Bombardato stamattina il campo di Nuseirat, nel centro della Striscia. È la 63esima volta in una settimana. Una bomba ogni 3 ore su un’area di 6 kmq.

Il numero delle vittime di ieri dell’invasione israeliana contro Gaza, fino a mezzogiorno di domenica, è stato di 64 uccisi e 105 feriti, in 4 stragi di massa. A queste vittime vanno aggiunte quelle dei bombardamenti della notte e di stamattina. Solo a Khan Younis, nelle prime ore di oggi, sono stati assassinati 16 civili.  

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Il fondo dell’ONU per la popolazione (UNFPA) ha messo in guardia dal pericolo grave della malnutrizione a Gaza, che provoca danni irreversibili per donne incinte e per i neonati. “è aumentato il numero dei bimbi morti nel grembo materno prima della nascita e quelli sottopeso, che a causa del blocco degli aiuti soffrono di ritardo nello sviluppo fisico”.

L’altro problema che assilla la popolazione e gli enti sanitari palestinesi e internazionali operanti a Gaza è la presenza del virus del polio. Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, unico ospedale operante a metà nel nord di Gaza, ha espresso le sue preoccupazioni in un appello rivolto alle organizzazioni sanitarie internazionali per far pressione sulle truppe di occupazione in modo tale di ammettere l’ingrasso dei vaccini, dei disinfettanti per la bonifica delle fognature a cielo aperto, causate dai danni dell’aggressione israeliana. “Questo è un altro capitolo del genocidio in corso”, ha concluso.

Per tutti i dettagli del comportamento nazista dei soldati israeliani, leggete il nostro articolo: (QUI)

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Giornalisti nel mirino

Il governo israeliano ha deciso di rinnovare la chiusura degli uffici di Al-Jazeera e il blocco della ricezione in Israele. È il terzo provvedimento repressivo contro l’emittente del Qatar, per tentare di nascondere la verità della guerra alla stessa popolazione israeliana. “Un provvedimento inutile, ha detto un commentatore di un canale tv israeliano privato, perché la gente per conoscere le notizie censurate, segue i programmi di Al-Jazeera sul web”.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

A Gerusalemme est, le autorità di occupazione israeliane hanno ordinato la demolizione di due attività commerciali. Il pretesto è la solita mancanza di autorizzazione edilizia. L’inconsistenza dell’accusa è facilmente dimostrabile: le due costruzioni sono precedenti alla nascita di Israele. È una guerra all’economia palestinese nei territori occupati, per accaparrarsi i terreni palestinesi e destinarli ai coloni. Secondo l’ente contro il muro e la colonizzazione, nella prima metà del 2024, le forze di occupazione hanno demolito 338 attività commerciali nella Cisgiordania e Gerusalemme est. Altre 359 sono state annunciate, tra le quali 85 a Gerusalemme est.

Rastrellamenti a Qalqilia, dove le truppe di occupazione hanno arrestato molti giovani, mettendoli con la faccia al muro inginocchiati e simulando esecuzioni di massa.

Altri rastrellamenti hanno toccato località a Betlemme e Ramallah.

Pubblichiamo qui un video che documenta una di queste aggressioni: QUI

Grazie all’on. Luisa Morgantini per la segnalazione.

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Corte di Giustizia Int.

Il ministro israeliano degli esteri ha diramato agli ambasciatori le linee di condotta contro il responso della Corte Internazionale di Giustizia. “Bisogna minare la credibilità della Corte e sottolineare la non competenza in una vicenda che riguarda l’amministrazione delle terre storiche di Israele”. Un altro punto dell’offensiva propagandistica è quello di affermare che questa “interferenza della Corte” non aiuta il processo negoziale tra le parti. Se andate a sfogliare i giornaloni scorta mediatica del genocidio, troverete eco di queste argomentazioni.

Su un asse completamente contrario, invece, si pongono le associazioni della solidarietà e per la Pace.

Ecco il testo integrale del comunicato delle associazioni italiane di solidarietà (ARCI, Assopace Palestinese e AOI): QUI

Testo della sentenza Corte Int. di Giustizia dell’Aja, in italiano: qui

(Ecco il testo integrale della sentenza in file .pdf, in lingua inglese)

(E qui in lingua francese)

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Prigionieri

Il dipartimento delle carceri della polizia israeliana ha annunciato che è cominciato il trasferimento dei detenuti del campo di concentramento di Sde Tieman verso altre prigioni. “Abbiamo provveduto alla costruzione di gabbie metalliche per la detenzione degli arrestati, a causa dell’affollamento carcerario”. Vi ricordate le immagini delle torture ad Abu Ghraib in Iraq e a Guantanamo? E i campi di concentramento nazisti?

Ad ogni caso Ben Gvir è contrario alla costruzione delle gabbie metalliche. “L’affollamento dei detenuti in una piccola cella non è contro le norme internazionali”, dice. I servizi di sicurezza israeliani hanno presentato al governo un rapporto che sostiene la presenza di 21 mila detenuti nelle carceri con una capienza totale di 14 mila.

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Trattative

Netanyahu ha ammesso la partenza, giovedì prossimo, di una delegazione di negoziatori a Doha. Lo ha comunicato il suo ufficio di segreteria. Il ministro dell’energia ha affermato che un accordo sarà raggiunto entro due settimane. È la politica degli annunci prima del discorso di Netanyahu al Congresso e i suoi incontri con Trump e Kamala Harris. L’incontro con Biden è stato cancellato, dopo l’annunciato ritiro dalla corsa elettorale. Cosa succederà del suo falso piano per il cessate il fuoco?

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Israele

Scontri tra sostenitori di Netanyahu e manifestanti che chiedevano trattative subito per la liberazione degli ostaggi.

Un gruppo di familiari degli ostaggi e loro sostenitori hanno organizzato una protesta all’aeroporto di Tel Aviv contro la partenza di Netanyahu a Washington. La polizia ha impedito loro di entrare nell’aeroporto.

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Libano

3 militanti di Hezbollah sono stati uccisi in un bombardamento israeliano. Una cannonata israeliana ha ferito anche due soldati dell’esercito libanese in guardia nella torretta  ad Alma Shaab. Non è tardata la risposta di Hezbollah che ha lanciato 5 attacchi con missili e droni su altrettanti obiettivi militari e colonie ebraiche nei territori libanesi occupati dal 1967. Il sindaco della colonia di Kiriyat Shmona ha criticato il suo governo affermando che “A Tel Aviv non sanno nulla di quel che sta succedendo qui da noi. La gente non vuole più tornare nelle colonie a causa dei lanci di missili dal Libano”. La stampa israeliana sostiene che ieri 100 mila persone sono entrate nei rifugi a causa della tensione al confine nord.

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Yemen

Dopo l’attacco israeliano, altri raids USA e britannici su Hodeida e Hajja. Il numero delle vittime dell’attacco israeliano è salito a 10 uccisi. Il fronte mondiale, che coinvolge potenze della Nato compresa l’Italia, contro i miliziani Houthi, sembra impotente di fronte alla determinazione politica delle milizie yemenite. Gli “spettacolari” attacchi, come li ha definiti il capo degli houthi, non hanno fiaccato la determinazione a contrastare il genocidio a Gaza. “L’escalation degli attacchi nemici sarà affrontata con lo sviluppo della nostra tattica; non ci sono più regole d’ingaggio e tutti gli obiettivi sono leciti. Colpiremo nel cuore di Israele. Ci fermeremo soltanto quando cesserà l’aggressione contro Gaza”.

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Solidarietà sportiva

In Francia, il deputato di sinistra, Thomas Portes, ha chiesto di non ammettere Israele ai giochi olimpici di Parigi.

Portes ha detto durante una manifestazione a sostegno della Palestina che “la delegazione israeliana non è la benvenuta a Parigi, e gli atleti israeliani non sono i benvenuti ai Giochi Olimpici”.

In precedenza aveva affermato: “I diplomatici francesi devono fare pressione sul Comitato Olimpico Internazionale affinché impedisca l’innalzamento della bandiera israeliana e l’esecuzione dell’inno, come nel caso della Russia”, aggiungendo: “È ora di porre fine ai doppi standard”.

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Marocco

L’ex ministro per i diritti umani, l’avv. Mohammed Zayyan, è stato condannato a 5 anni di reclusione in un processo pretestuoso, a scoppio ritardato. L’accusa è “sperpero di denaro pubblico”, quando era ministro nel 2015. Le ragioni reali del processo invece sono le critiche che l’avv. Zayyan ha rivolto alle politiche governative e in particolar modo al comportamento dei servizi di sicurezza. L’avvocato dell’imputato ha denunciato che il suo cliente è già in carcere per un altro processo per accuse simili e senza prove. “Queste condanne equivalgono all’ergastolo, perché l’avv. Zayyan ha 81 anni”. È stato annunciato il ricorso avverso questo giudizio palesemente politico.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, quattro mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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