Per ascoltare l’audio di oggi, 24 luglio 2024:  

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 198 (1449)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

I generali israeliani hanno compiuto ieri 8 stragi di civili palestinesi, con 84 uccisi e 329 feriti. Una mattanza quotidiana che viene ignorata dalle cancellerie e dai media.

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Forte preoccupazione è stata espressa dagli esperti dell’OMS che ieri hanno pubblicato i risultati delle analisi su campioni di acque reflue presi dalle strade di diverse città di Gaza e in mezzo alle tende degli sfollati. “In due dei sei campioni finora analizzati sono stati trovati i virus del polio. Non lo abbiamo ancora riscontrato in persone, ma la situazione è altamente preoccupante”. Cumuli di rifiuti e fognature distrutte hanno creato il clima ideale per la diffusione delle malattie contagiose, in un disegno diabolico da parte dei generali israeliani che hanno ridotto la vita dei civili palestinesi a Gaza ad un inferno.

Video dell’UNRWA sulla fuga della popolazione dai bombardamenti israeliani a Khan Younis.

Per tutti i dettagli del comportamento nazista dei soldati israeliani, leggete il nostro articolo: (QUI)  www.anbamed.it  

Cisgiordania e Gerusalemme est

A Tulkarem, le truppe israeliane hanno ucciso ieri tre combattenti della resistenza all’occupazione militare e due donne, una madre e sua figlia. È stato il 57 attacco con missili su zone residenziali in Cisgiordania dall’inizio dell’aggressione a Gaza.

Stamattina altri 3 palestinesi sono stati uccisi a Qalandia, Tulkarem e Toubas. In quest’ultima città ad essere ucciso è un ufficiale della polizia palestinese.

Di pari passo vanno i rastrellamenti e gli arresti di attivisti palestinesi, insieme alle demolizioni di case e attività commerciali a Gerusalemme est. A Sussia, a sud di El-Khalil, un gruppo di coloni accompagnati da cani feroci hanno attaccato le case e le fattorie palestinesi, nel tentativo di cacciare la popolazione per impossessarsi dei terreni agricoli. Come al solito, i soldati che accompagnavano l’aggressione dei coloni non hanno mosso un dito fino a quando i giovani palestinesi hanno prevalso con le sassate sul gruppo dei coloni. A quel punto, l’esercito di occupazione ha protetto la ritirata degli aggressori violenti e invasati, arrivati da ogni dove, nel nome di una promessa divina.

A Gerusalemme est continua la politica di deportazione della popolazione palestinese con le demolizioni delle case, delle attività commerciali e di occupazione di terreni di pascolo. Non passa un giorno che non si registrano episodi simili. A Selwan è stata demolita un’altra casa che la sua costruzione risale a prima del 1948 (nascita dello stato di Israele sulla terra di Palestina), con il pretesto di mancata autorizzazione edilizia.  

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OLP

Incontro tra 14 organizzazioni palestinesi a Pechino per un programma di riconciliazione. Un’importante risultato ottenuto grazie alla diplomazia cinese che ha messo tutto il suo peso sull’accordo di riconciliazione e fine delle divisioni tra Fatah e Hamas, con la partecipazione del direttore del dipartimento affari esteri del Partito comunista cinese, Wang Yi. Gli incontri di alto livello sono durati tre giorni e si sono conclusi con la firma di una dichiarazione di 8 punti, che mette fine alle divisioni, prevede l’ingresso di Hamas e Jihad Islamica nell’OLP, unico rappresentante legittimo del popolo palestinese, formare un governo provvisorio di unità nazionale e di lavorare per una conferenza internazionale sotto l’egida dell’ONU per la nascita di uno Stato palestinese. La Dichiarazione di Pechino è importante per la sua esplicito riconoscimento delle risoluzioni dell’ONU sulla risoluzione dei due Stati nella Palestina storica e il rifiuto di una mediazione statunitense del processo negoziale per l’esplicito partecipazione di Washington al genocidio in corso a Gaza.

Il piano cinese esposto da Wang Yi è composto da tre fasi: La Cina infatti ha presentato un piano articolato per affrontare la questione palestinese, evidenziando tre fasi chiave. Wang Yi ha delineato la necessità di 1) un cessate il fuoco globale, stabile e duraturo nel più breve tempo possibile; 2) che i palestinesi abbiano finalmente la possibilità di governare in un contesto di stabilità, 3) l’ammissione della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e una conferenza internazionale di pace.

Questo approccio non solo cerca di affrontare la crisi immediata, ma si propone anche di avviare un dialogo per una soluzione a lungo termine basata sulla creazione di due stati. La Cina si è offerta di fungere da mediatrice, ribadendo l’importanza dell’appoggio da parte della comunità internazionale per garantire l’attuazione di questo piano. È una stoccata all’unilateralismo USA in Medio Oriente che finora ha sempre favorito Israele e rimandato a sine die la nascita di uno Stato palestinese. Soddisfazione dell’ONU e dell’UE per la dichiarazione di Pechino, silenzio di Washington e rabbiosa reazione di Tel Aviv.   

Ecco il testo integrale della Dichiarazione di Pechino (traduzione Anbamed): qui

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Corte Penale Int.

Oltre 50 paesi e organizzazioni internazionali presenteranno memorandum alla Corte Penale Int. sul tema dei mandati di arresto per Netanyahu, Gallant, Halevi e Sinwar. La prossima seduta della Corte per ascoltare le ragioni di queste parti è stata fissata per il 6 agosto 2024. I tre giudici della CPI ascolteranno le ragioni di queste parti, alcune a favore di Israele (GB; USA e Germania) e altre a favore dell’emissione dei mandati di cattura (Spagna, Sud Africa e Irlanda, oltre alla stessa ANP). La GB congettura sulla non competenza della CPI, in quanto Israele non è membro aderente al trattato di Roma e gli accordi di Oslo vietano all’ANP il ricorso alla giustizia internazionale.

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Prigionieri

Un rapporto di HRW sulle sevizie inflitte dall’esercito e polizia israeliane ai detenuti palestinesi. Per l’organizzazione umanitaria statunitense, i comportamenti israeliani nelle carceri sono “crimini di guerra”. HRW descrive nel suo rapporto l’impatto psicologico del denudamento dei prigionieri, ance minorenni, che vengono esposti in fotografie e video ripresi dai soldati e pubblicati sui social. “Una violenza sessuale senza precedenti nella storia dei conflitti e derisione della dignità umana”.  L’organizzazione ha documentato 38 casi di prigionieri interrogati completamente nudi, con gli occhi bendati e le mani legate.

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Israele

Netanyahu da Washington lancia promesse ciniche di un imminente accordo per lo scambio di prigionieri e il cessate il fuoco. Una strategia che va avanti, come da manuale. Sfruttare al massimo la visibilità mediatica per ottenere consenso, internazionale e interno. In realtà sul campo non ci sono segnali di azioni volte alla diminuzione dei massacri di civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania e le demolizioni delle case dei palestinesi a Gerusalemme.

Netanyahu non si è incontrato con Biden (era programmato per ieri) ed ha programmato l’incontro con Trump venerdì, rinviando il suo ritorno ad Israele di un giorno. Non è stato fissato ancora un incontro con Kamala Harris, la neo candidata del Partito Democratico.

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Iran

Sequestrata nave petroliera nel Golfo arabo-persico da parte delle forze marine delle Guardie Rivoluzionari iraniane. Lo ha annunciato il comandante Haidar Mujarrad. Tutto l’equipaggio, formato da marinai indiani e sirlankesi, è stato tratto in arresto. Secondo Teheran, la nave stava contrabbandando 1,5 milioni di barili di petrolio iraniano rubato. La nave è stata condotta nel porto petrolifero iraniano di Bushehr.

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Siria -Turchia

Fonti russe confermano le voci su un imminente incontro tra Erdogan ed Assad a Mosca. Di una normalizzazione dei rapporti tra ii due paesi ne aveva parlato settimane fa lo stesso presidente turco, ma le condizioni poste da Assad, cioè il rispetto della sovranità della Siria e conseguente ritiro delle truppe di occupazione turche, sembravano allontanare la prospettiva. Nelle zone a nord ovest della Siria, con il capoluogo Idlib, dove si annidano i movimenti jihadisti affiliati ad Ankara, sono state organizzate manifestazioni di protesta ed anche qualche attacco armato ai soldati turchi. Obiettivo della Turchia è quello di impedire la nascita di una regione curda autonoma nel nord est della Siria e non avendo avuto successo con la forza dell’occupazione militare, Ankara è disposta a scaricare i suoi jihadisti affiliati ad Al-Qaeda che dominano ad Idlib.

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Solidarietà

Gli arresti sono iniziati ieri mentre oltre 400 ebrei statunitensi si rifiutano di lasciare il Congresso, “non ce ne andremo finché il nostro governo non SMETTERÀ DI ARMARE ISRAELE e non porrà fine al GENOCIDIO dei palestinesi a Gaza!”, hanno gridato e la polizia ha avviato le procedure di arresto uno per uno. Nessuna resistenza violenta ma soltanto disobbedienza civile. L’occupazione è stata organizzata da “Voci ebraiche per la Pace”. vedi il video

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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