Per ascoltare l’audio di oggi, 28 luglio 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 202 (1453)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Ieri, sabato 27 luglio, 295esimo giorno dell’aggressione militare israeliana contro la popolazione di Gaza, è continuata la mattanza di civili inermi. Sono state compiute 4 stragi con 41 uccisi e 103 feriti fino a mezzogiorno di sabato. Un ulteriore massacro è stato compiuto con il lancio di missili contro la scuola “Khadija” a Deir Balah, che è anche un ambulatorio sanitario da campo, che ha causato altri 30 uccisi e oltre 100 feriti.

Secondo l’agenzia Wafa, il totale delle vittime dallo scorso ottobre è di 39.258 uccisi e 90.589 feriti.

Se ce la fate, guardate questo video di un bombardamento israeliano del primo luglio a Gaza

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Il Commissario dell’UNRWA, Lazzarini, ha denunciato che oltre 200 operatori dell’ONU sono stati uccisi a Gaza. “è la perdita più grande di personale ONU in qualsiasi altro conflitto o catastrofe naturale, e il mondo non deve accettare queste atrocità”. Lazzarini ha riportato il caso dell’insegnante palestinese di nome Ibtihal, uccisa con il suo bambino di 4 mesi in un campo per sfollati. La sua tenda è stata colpita in pieno dalle bombe israeliane. “Nessuno avrebbe mai pensato 10 mesi fa, quando è iniziata questa guerra, che la situazione avrebbe preso questa svolta. È inaccettabile. Prendere di mira gli operatori internazionali, mentre compiono il loro dovere, è un crimine di guerra”.

Video dell’UNRWA sulla fuga della popolazione dai bombardamenti israeliani a Khan Younis.

Per tutti i dettagli del comportamento nazista dei soldati israeliani, leggete il nostro articolo: (QUI)  www.anbamed.it 

Cisgiordania e Gerusalemme est

Due palestinesi sono stati uccisi dalle truppe israeliane durante scontri nel campo di Balata, a Nablus. Sono dell’età di 17 e 24 anni. Altri 24 sono rimasti feriti, 3 dei quali sono in gravi condizioni. Le truppe di occupazione hanno lanciato un missile contro il campo, per coprire la ritirata delle truppe d’invasione. Negli scontri un soldato israeliano è rimasto ferito colpito da un proiettile esploso da combattenti di Al-Fatah.    

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Libano

Un razzo è caduto su Majdal Shams nel Golan siriano occupato. 12 uccisi e quaranta feriti, alcuni sono gravi. Sono tutti ragazzi che stavano seguendo una partita nel campo di calcio. Tutti i media scrivono che è stato colpito il territorio israeliano. Non è vero. Majdal è una città siriana occupata dagli israeliani nel 1967 ed è abitata da drusi siriani che si oppongono all’occupazione militare. I morti non sono cittadini israeliani ma siriani e la popolazione di Majdal Shams ha continuamente rifiutato di aver la cittadinanza israeliana, che Tel Aviv dal 1980 tenta di imporre.

Hezbollah ha negato la sua responsabilità ed ha consegnato all’UNIFIL, i caschi blu del’ONU, la documentazione che prova che a colpire il campo di calcio di Majdal Shams è un razzo della contraerea israeliana. Israele minaccia un attacco totale. Il partito socialista progressista libanese ha pubblicato un comunicato, a nome del suo leader Waleed Jumblatt, nel quale accusa Israele di pescare nel torbido, per creare scontri interetnici nella regione e ha messo in guardia tutte le parti dall’attacco contro i civili, ovunque siano. “In caso di attacco israeliano contro il territorio libanese, combatteremo con la resistenza contro l’occupazione straniera”.

Il governo libanese ha condannato l’attacco e ha posto un grande punto di domanda su chi lo abbia compiuto. Testimoni oculari sopravvissuti al razzo sostengono che è partito dalla contraerea israeliana presente nel monte Hermon, che sovrasta la cittadina.

Nella notte un raid aereo israeliano ha colpito 5 cittadine libanesi.

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OLP

Netanyahu ha espresso soddisfazione per le operazioni delle forze di sicurezza dell’ANP contro i combattenti palestinesi ricercati da Israele. “Non possiamo non apprezzare il loro ruolo”, avrebbe detto in un incontro ristretto con altri ministri e collaboratori, secondo quanto riferito da un giornale di Tel Aviv. La politica israeliana nei confronti dell’ANP è duplice: da una parte assedio economico e finanziario per indebolirne il potere e dall’altra la pretesa di assumere un ruolo di repressione contro i movimenti di resistenza.

La chiamano “cooperazione di sicurezza”. Però a livello politico, sia Netanyahu, sia l’ala più estremista del governo negano qualsiasi ruolo del governo palestinese, né in Cisgiordania di fatto annessa allo stato israeliano e l’autonomia completamente calpestata, né tantomeno a Gaza. Più di una volta, Netanyahu aveva ripetuto la sua frase propagandistica ad effetto: “Né Fatah-land, né Hamas-land”.

Stati Uniti e UE invece chiedono di dare un maggior ruolo all’ANP nella gestione amministrativa sia in Cisgiordania sia a Gaza, con l’obiettivo di trasferire le contraddizioni nel campo palestinese. Washington e Bruxelles, infatti, sono preoccupate per i risultati positivi raggiunti a Pechino tra le 14 organizzazioni della resistenza palestinese. Blinken ne ha discusso con l’omologo cinese nell’incontro avvenuto ieri in Laos a margine della Conferenza dei paesi del sud est asiatico, ASEAN. Un responsabile del dipartimento di Stato USA ha detto ad un’agenzia stampa, “lavoreremo per fare fallire questo accordo di Pechino”.  

Ecco il testo integrale della Dichiarazione di Pechino (traduzione Anbamed): qui

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Prigionieri

L’Istituto palestinese Al-Dhameer per i diritti umani ha preparato un rapporto da sottoporre alla Corte di Giustizia Int. sui detenuti politici nelle carceri israeliane. Il rapporto analizza le violazioni delle leggi internazionali da applicare nelle terre occupate militarmente, anche alla luce della recente sentenza della Corte del 19 luglio che ha condannato l’occupazione israeliana delle terre palestinesi. Secondo questo rapporto, il numero dei detenuti politici palestinesi è di 9700 persone, 3300 dei quali in stato di arresto amministrativo (senza accuse e senza processo). Nelle carceri israeliane inoltre ci sono 250 minori e 12 deputati.

Una testimonianza di un medico israeliano dal campo di concentramento di Sde Tieman, la Abu Ghraib di Netanyahu

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Trattative

Inizia oggi a Roma l’incontro tra i capi dei servizi di sicurezza di Egitto, Qatar, Stati Uniti e Israele. Una trattativa indiretta tra Netanyahu e Hamas per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri. È una trattativa sotto la minaccia delle stragi di civili a Gaza. La posizione del premier israeliano dettata alla sua delegazione è quella di non cedere sulla questione del corridoio di confine e la non ammissione di libero ritorno dei gazzawi al nord della Striscia. Due punti che rischiano di far saltare il negoziato.

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Israele

Ancora grandi manifestazioni in Israele per chiedere le dimissioni di Netanyahu e rivendicare una trattativa vera per la liberazione degli ostaggi. Le pressioni di piazza non hanno però cambiato la strategia del governo israeliano, dove prevale la linea della pressione militare per costringere Hamas a cedere.

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Sudan

22 civili uccisi in un attacco delle milizie di Pronto Intervento sulla città assediata di El-Fasher, capoluogo del Darfur settentrionale. Il dato è confermato dall’ospedale saudita nella città che ha ricevuto i feriti e i corpi delle vittime. Secondo il coordinamento delle organizzazioni della società civile, le milizie hanno colpito con l’artiglieria un mercato degli animali e con un drone l’ospedale principale della città. El-Fasher è l’ultima città del Darfur ancora nelle mani dell’esercito ed è assediata dalle milizie.

La guerra dimenticata in Sudan dura dall’aprile 2023 ed ha causato l’uccisione di 150 mila persone e la fuga di 11 milioni di abitanti.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi e 4 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’UE ha deciso di trasferire a Kiev 1,5 miliardi di € dai fondi russi congelati. Mosca ha bollato l’azione come illegale e promesso di intraprendere le mosse necessarie.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°17: Il futuro incerto dei drusi di Israele

a cura diMargaret Petrarca (Leggi tutto).

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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