Per ascoltare l’audio di oggi, 15 agosto 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 220 (1471)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Bombardamenti sulla popolazione civile come arma di trattativa. Ieri due stragi con 36 uccisi e 54 feriti. Il totale delle vittime dall’inizio dell’aggressione sulla Striscia è di 132.259 tra uccisi e feriti. Ai quali vanno aggiunti 17 mila dispersi accertati e diverse migliaia di arrestati condotti nei campi di concentramento e sterminio di nazista memoria.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. www.anbamed.it

 Situazione umanitaria

Dalla chiusura del valico di Rafah, i palestinesi feriti che dovevano essere trasferiti, per cure all’estero, sono rimasti bloccati. Dal 6 maggio sono passati 100 giorni ed in questo lungo periodo di attesa sono morti 1000 dei feriti gravi, che non era possibile curare nelle strutture palestinesi, distrutte deliberatamente dall’esercito israeliano. In media, 10 al giorno, che non rientrano nelle statistiche del genocidio in corso. Secondo il ministero della sanità palestinese, ci sono 25 mila feriti e malati che hanno bisogno di cure all’estero, visto il blocco delle medicine e delle strumentazioni sanitarie da parte dell’esercito di occupazione. www.anbamed.it

Cisgiordania

Un’altra giornata di sangue in Cisgiordania occupata.

A Toubas, durante il rastrellamento israeliano, 5 giovani sono rimasti uccisi in scontri con l’esercito. Tra i soldati due feriti per lo scoppio di una mina artigianale sotto le ruote di un mezzo militare.

Nel campo profughi di Balata 2 giovani sono stati assassinati in un bombardamento missilistico con droni.

A Nablus, la Mezzaluna rossa palestinese ha informato di 3 palestinesi feriti, in seguito a scontri impari con ii soldati israeliani, pietre contro pallottole.

Il governo israeliano ha approvato ieri la costruzione di una nuova colonia ebraica. Si chiamerà Nahal Helitz e farà parte del complesso coloniale di Gush Etzion, tra Betlemme e Gerusalemme. Il territorio sul quale sorgerà questo nuovo insediamento illegale sarà di 60 ettari sottratti alle comunità agricole e pastorizie palestinesi. Il ministro delle finanze Smotrich, lui stesso un colono, ha dichiarato che “questo nuovo piano è la risposta di Israele al riconoscimento da parte di alcuni stati della Palestina. Impediremo la nascita di uno Stato palestinese a fianco di Israele”.

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Gerusalemme est

Netanyahu è un bugiardo che sa di mentire. Dopo l’invasione del ministro Ben Gvir con altri 3000 coloni estremisti le spianate della moschea di Al-Aqsa, il premier israeliano ha preso le distanze del gesto provocatorio, che è stato condannato da tutte le diplomazie amiche di Tel Aviv. Adesso veniamo a saper che quel gesto “è stato concordato tra Ben Gvir e Netanyahu neii minimi particolari”. Lo ha detto ad una radio israeliano il ministro per lo sviluppo del Golan, Isaac Vaserlav, che ha partecipato alla profanazione dei luoghi di culto musulmano a Gerusalemme est.

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Corte Penale Int.

Il quotidiano Haaretz riferisce che sono in corso pressioni diplomatiche contro la Corte Penale Internazionale per non emettere gli ordini di cattura nei confronti di Netanyahu e Gallant. Il quotidiano non riporta da quali governi stanno arrivando queste pressioni, ma chiaramente è il blocco Nato, con USA, GB, Francia e Germania in testa.

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Trattative

Oggi si avviano le trattative indirette tra Netanyahu e Senwar. Le delegazioni dei servizi di Egitto, Israele e USA sono arrivate a Doha e si incontreranno con il primo ministro qatariota Al-Thani. Blinken ha sentito al telefono il primo ministro qatariota, ma non sarà nella regione, come annunciato precedentemente. Il nodo delle trattative è sulla fine dell’occupazione israeliana di Gaza. Netanyahu intende ottenere il rilascio degli ostaggi e poi riprendere gli attacchi militari come aveva fatto dopo la prima tregua del novembre scorso. Hamas chiede la fine dell’aggressione e il ritiro delle truppe di Tel Aviv e l’applicazione del piano raggiunto dai tre paesi mediatori il 2 luglio scorso. Un portavoce di Hamas ha dichiarato che il movimento non parteciperà a questa tornata, ma ne seguirà attentamente i risultati raggiunti e solo sulla base di questi deciderà i prossimi passi. A Doha ha sede l’ufficio politico di Hamas e lo dirige Mishaal, uno dei capi storici, ma l’ultima parola spetta a Senwar ed all’ala militare che ha assunto recentemente anche la guida politica.

Viste le decisioni del premier israeliano di non ritiro dal corridoio di confine tra Palestina e Egitto e il controllo del corridoio militare del Wadi, che spezza la Striscia in due zone non comunicanti, non sarà possibile raggiungere un piano di cessate il fuoco.  www.anbamed.it

Libano

L’esercito israeliano ha preso di mira, con un missile lanciato da un drone, un’auto a Marjayoun, nel sud Libano. Secondo il ministero della sanità di Beirut sono stati uccisi tre persone, tutti civili.

Il mediatore statunitense Amos Hokestein, in un incontro con il premier Miqati  il presidente del parlamento Berri, ha detto che la diplomazia di Washington sta lavorando nei prossimi due giorni a Doha a consolidare un accordo per cessate il fuoco e questo avrà ripercussioni sul fronte libanese. Nabih Berri ha informato Hokestein che è a Tel Aviv che devono rivolgere le pressioni di non estendere il conflitto. “Le provocazioni militari e terroristiche israeliane sul territorio libanese sono il pericolo numero uno per un estensione del conflitto in M.O.”

Nella capitale libanese arriva oggi anche il ministro degli esteri francese, Stephane Sejournè.

Il ministro israeliano fascista dichiarato, Smotrich, in un intervento durante una visita ad una colonia nel Golan siriano occupato ha rassicurato che il governo farà tutto il possibile per riportare la sicurezza alla popolazione” e poi ha aggiunto: “Siamo costretti ad invadere il Libano e spostare la striscia di sicurezza fino al fiume Litany”. www.anbamed.it

Solidarietà

La nave Handala di Freedom Flotilla Coalition è attivata a Malta ed è stata accolta dall’ambasciatore palestinese. Partirà nei prossimi giorni verso le coste di Gaza in una sfida all’embargo e assedio israeliani della Striscia che dura da 17 anni. La scorsa settimana la nave della solidarietà era stata a Messina, dove è stata accolta da un forte movimento di accoglienza.

Il viaggio della Handala ha toccato in questa missione 19 porti europei per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma di Gaza.

Per saperne di più sulla Coalizione Freedom Flotilla, leggi QUI (in Italiano). www.anbamed.it

Afghanistan

Sono passati tre anni dalla fuga disordinata, dall’aeroporto di Kabul, dei soldati statunitensi invasori dell’Afghanistan. 20 anni di occupazione (7 ottobre 2001-15 agosto 2021) hanno lasciato il paese più povero, sotto il dominio degli integralisti e con una forte destabilizzazione. L’esportazione della democrazia si è rivelata una grande bugia propagandistica. Dietro quell’invasione c’erano sete di dominio nella regione e sfida alle altre potenze, Russia e Cina.

La situazione economica è disastrosa, perché i vent’anni di dominio militare della Nato non sono state create basi solide di un’economia locale, malgrado le ricchezze minerali del paese. È stata preferita la politica degli aiuti umanitari che dipendono dalle elargizioni dei paesi donatori ma non creano ricchezza economica interna. Con la fine dell’occupazione straniera e la fuga del governo fantoccio, l’embargo internazionale ha chiuso i rubinetti degli aiuti umanitari.

L’instabilità del paese è nell’affermazione dell’Isis-Khorasan, che ha preso di mira diversi settori produttivi, attaccando lavoratori e uomini d’affari stranieri che operano in Afghanistan, turisti (un settore che i scolari coranici hanno riattivato per sostenere le casse dello Stato con valuta estera) e le minoranze sciite, soprattutto gli Hazara.

Per i diritti civili, l’Afghanistan con il ritorno al governo dei taliban è stato registrato un tonfo pauroso. Alle donne è stato vietato di studiare dopo le scuole elementari, di lavorare e di uscire da sole da casa.

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Algeria

Il ministero della guerra ha annunciato la trasmissione di un video su un’operazione antiterrorismo avvenuta lo scorso 4 agosto. Nel porto di Bejaia sono stati fermati un uomo e sua moglie, che avevano nascosto nelle loro auto armi e munizioni. Provenivano da Marsiglia, in Francia. Nel video trasmesso, Zaydi Mussa ha confessato l’appartenenza all’organizzazione MAK, movimento per l’indipendenza della Kabilia, considerato in Algeria un gruppo terroristico secessionista. L’arresto della copia ha portato poi allo “smantellamento delle cellule dormienti del MAK, con l’arresto di altre 19 persone e il sequestro di un’officina adibita illegalmente alla riparazione di armi”.

Nel comunicato del ministero algerino viene accusato un paese nemico, senza nominarlo, di aver sostenuto finanziariamente e logisticamente questo contrabbando di armi, per destabilizzare l’Algeria. Il riferimento sicuramente è al Marocco.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Due quotidiani e una TV della Germania hanno anticipato le risultanze dell’inchiesta giudiziaria per l’esplosione del gasdotto Nord Stream 1 e 2. Sarebbe stato emesso un ordine di cattura nei confronti i un cittadino ucraino residente in Polonia, del quale però sarebbero state perse le tracce.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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