Per ascoltare l’audio di oggi, 23 agosto 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 228 (1479)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Bombardamenti indiscriminati e altri mirati. I generali israeliani hanno ordinato alla popolazione di evacuare verso Deir El-Balah, ma poi hanno bombardato proprio la zona con maggiore densità di sfollati. Chi rimane accampato tra i ruderi delle proprie case viene attaccato con i droni.

Stamattina – secondo rapporti giornalistici – sono state 44 le persone uccise in diverse stragi, una delle quali ha sterminato un’intera famiglia, uccidendone 12 membri in prevalenza donne e bambini.

Ieri, il ministero della sanità palestinese ha dichiarato che sono stati uccisi 42 civili e feriti altri 163. La Mezzaluna rossa ha denunciato che l’esercito ha rifiutato di coordinare i lavori di soccorsi, impedendo alle unità di intervenire per salvare delle persone intrappolate sotto le macerie di un palazzo bombardato.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

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Situazione umanitaria

I commissari dell’UNRWA e dell’OCHA, hanno denunciato la gravità della situazione umanitaria a Gaza. Il primo ad una conferenza dell’UE e il secondo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. “È necessario ed urgente un cessate il fuoco per la sopravvivenza di quasi due milioni persone. Non ci sono zone sicure a Gaza e la popolazione rischia di morire di fame e malattie, oltre alle bombe”, ha detto Lazzarini. A New York, durante la sua relazione al Consiglio di Sicurezza, Tor Wensland ha affermato che “la condizione di continui sfollamenti sta rendendo la vita della popolazione un inferno. In questo mese, si sono trasferiti a piedi e su carrozze trainate da animali 200 mila persone verso Deir Balah, dai luoghi dove erano stati cacciati precedentemente. È una condizione disumana, alla quale bisogna mettere fine con un cessate il fuoco”.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Tre militanti palestinesi sono stati uccisi a Tulkarem con un missile lanciato da un drone israeliano contro la loro casa. La città di fatto è tornata sotto l’occupazione dell’esercito israeliano. Il campo profughi è assediato dai carri armati e la città è messa sotto ferro e fuoco.

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OLP

Il dirigente di Fatah, Farouk Qaddoumi, è scomparso ieri all’età di 93 anni. La famiglia ha annunciato da Amman che Abu Lotuf è spirato dopo lunghi anni di malattie. È stato uno dei fondatori del movimento Al-Fatah alla fine degli anni cinquanta. È stato nell’esecutivo dell’OLP dal 1969 ed ha assunto l’incarico di responsabile del dipartimento politico nel 1973. Sono note le sue critiche agli accordi di Oslo.

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Prigionieri

Hanady El-Halawani è un’insegnante di Gerusalemme nota per aver partecipato, per lunghi periodi, alle adunanze nella moschea di Al-Aqsa, svolgendo attività di preghiera e corsi di insegnamento. Ha subito il carcere per questo suo impegno ed è stata liberata lo scorso novembre. “Sono uscita dal carcere stretto per entrare in un altro carcere più grande. Le autorità militari israeliane mi hanno impedito di fatto di entrare nella moschea di Al-Aqsa”. El-Halawani ha ricevuto, dal suo rilascio, ben 10 ordini di non recarsi alla moschea e di non contattare certe personalità religiose e civili impegnate nella difesa dei luoghi sacri islamici dai tentativi di appropriazione da parte dei coloni ebrei estremisti. “L’ultimo ordine non è stato emesso dalle autorità giudiziarie, ma dal comando militare. È una specie di arresto ai domiciliari amministrativo, senza accuse e senza processo”, ha detto la donna. Il suo avvocato, Khaled Zabarqa, ha denunciato il carattere razzista del provvedimento. “Siamo in regime di Apartheid, dove i coloni provenienti da ogni angolo del pianeta hanno libertà di movimento e anche di profanare i luoghi di culto delle altre fedi, mentre la popolazione autoctona, nata da generazioni a Gerusalemme è incarcerata e discriminata anche soltanto per atti di resistenza passiva nonviolenta”.

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Trattative

Al Cairo si sono incontrate le delegazioni di Egitto, USA e Israele, ma il tema non era il cessate il fuoco. Secondo una fonte egiziana, le discussioni si sono limitate alla questione del corridoio Salhuddine (Philadelphia per gli israeliani), un fazzoletto di terra palestinese largo 100 m e lungo 14 km al confine con l’Egitto. Il governo del Cairo ha respinto la proposta israeliana di istituire 8 torri di controllo con la presenza mista di militari israeliani e egiziani. Il governo israeliano ha rifiutato l’idea avanza dagli USA di una forza multinazionale per il controllo del corridoio e del valico.

Oggi dovrebbe arrivare al Cairo una delegazione del Qatar, che il diretto tramite con i dirigenti di Hamas. Il pasticcio creato da Blinken ha rischiato di far saltare il negoziato, perché ha dato l’impressione che le colpe di un eventuale fallimento sarebbero imputabili alla parte palestinese, quando gli ostacoli alla conclusione delle trattative sono in realtà sono opera di Netanyahu, per ammissione di politici, militari e opinionisti israeliani.

Il premier israeliano ha utilizzato il negoziato non per mettere fine alla guerra, ma la sua continuazione all’infinito, garantendo al suo governo una maggioranza risicata e salvando se stesso dalle aule dei tribunali per corruzione.   

Un dirigente di Hamas, Suhail Al-Hindi, ha rilasciato alla BBC un’intervista nella quale ha ribadito che le richieste palestinesi sono la fine dell’invasione e il ritiro dell’esercito israeliano. “Abbiamo accettato il piano Biden e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza e abbiamo detto di sì a ben due proposte dei negoziatori, all’inizio di maggio e all’inizio di luglio”, ha detto per poi proseguire: “Non ci sono altri margini di trattativa. Si mettano in pratica le proposte alle quali sono giunti i negoziatori e che noi abbiamo accettato mentre Netanyahu no. Non alzeremo bandiera bianca e dopo l’ultima sceneggiata di Blinken non ci fidiamo più del ruolo di Washington. La Casa Bianca è parte della guerra. Israele ha distrutto Gaza con le armi USA e se continua a sfidare la comunità internazionale è per il sostegno politico, diplomatico e finanziario di Washington”.

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Libano

La Cina ha chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano. È un segnale dell’avanzata fase di pericolo di una guerra generalizzata in Medio Oriente. Un’aggressione israeliana con sfondamento di truppe di terra in Libano e il possibile coinvolgimento dell’Iran in attacchi missilistici e droni sul territorio israeliano. In passato altre nazioni avevano chiesto simili misure ai propri cittadini, come USA, Francia, GB e Germania.

Ieri, sulla linea di demarcazione sono stati scambiati colpi di artiglieria pesante e lanci di missili e droni. I caccia di Tel Aviv si sono inoltrati fino alla Beqaa, nella profondità del territorio libanese, e Hezbollah ha lanciato 180 razzi, missili teleguidati e droni su caserme e colonie israeliane.

Secondo analisti, sia arabi che israeliani, è stata imboccata la via di non ritorno e l’esercito di Tel Aviv sta ammassando truppe, spostandole da Gaza al fronte nord. Gli Stati Uniti hanno fatto arrivare in zona una seconda portaerei, per minacciare Hezbollah e Teheran, ma questa escalation da parte degli USA non sembra rappresentare un deterrente.

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Yemen

Nave petroliera battente bandiera greca è stata colpita da un drone navale al largo di Hoddeida. La missione europea è andata in soccorso dell’equipaggio, trasferendolo su altra nave. Con l’aumento del rischio di una guerra generalizzata in tutto il Medio Oriente, il fronte sud del mar Rosso si scalda ulteriormente. USA e GB hanno bombardato, la notte tra mercoledì e giovedì, Hodeida per l’ennesima volta, causando morti tra i civili, ma non hanno intaccato la forza offensiva delle milizie Huothi. Nella stessa giornata di ieri, oltre alla petroliera, gli Houthi hanno preso di mira un’altra nave commerciale diretta ai porti israeliani.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Aerei USA e britannici e carri armati tedeschi sono stati determinanti per l’offensiva di Kiev in territorio russo. Zelensky sostiene che l’attacco serve a trattare una tregua da posizioni di forza, ma da Mosca rispondono che sono stati tagliati i ponti per qualsiasi trattativa. Nato, USA e UE combattono una battaglia fino all’ultimo ucraino e russo.

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APPROFONDIMENTI:

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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