Per ascoltare l’audio di oggi, 27 agosto 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 232 (1483)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

La carneficina a Gaza contro la popolazione civile continua. Nuovi ordini di evacuazione e dopo lo spostamento verso le zone cosiddette sicure, l’esercito bombarda gli sfollati. Ieri, fino a mezzogiorno, sono state compiute due stragi con 33 uccisi e 66 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

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Libano

Fonti dell’esercito israeliano rivelano ai media di Tel Aviv, in anonimato, che l’attacco contro il Libano non ha cambiato la situazione. “Non è ancora possibile il ritorno degli sfollati israeliani delle colonie del nord, in particolare nel Golan, alle loro case. Strategicamente siamo come prima; la minaccia dei razzi e droni persiste”. Gli analisti sia israeliani che libanesi sostengono che le versioni delle due parti sono per il consumo interno. “Il bombardamento preventivo israeliano non ha impedito il lancio di 340 razzi e il raggiungimento dei droni fino a Tel Aviv. Che abbiano colpito i loro obiettivi o meno non ha importanza. Israele non ha più la potenza deterrente”.

Lo scambio di attacchi è continuato anche ieri e dall’alba di oggi, ma le norme d’ingaggio sono cambiate. Gli attacchi e gli obiettivi colpiti ora sono limitati.

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Situazione umanitaria

Il ministero della sanità palestinese ha dichiarato gli ospedali e gli ambulatori del nord della Striscia fuori servizio. “Sono cessate le prestazioni sanitarie per mancanza di carburanti, attrezzature e medicine”.

 Save the Children accusa Israele di impedire l’accesso dei vaccini contro il polio che si sta diffondendo tra i bambini di Gaza.

Ajith Sunghay, capoufficio dell’alta commissione per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha dichiarato in un’intervista che “l’esercito israeliano ha ordinato nel solo mese di agosto 13 evacuazioni della popolazione. Anche gli operatori internazionali sono stati costretti a evacuare. Non ci sono più strutture di assistenza umanitaria a Gaza e si deve fare pressioni su Israele per mettere fine a queste violazioni del diritto internazionale”.

HRW si è appellata al procuratore generale della CPI chiedendo di aprire un’indagine sugli attacchi dell’esercito israeliano contro le equipe mediche palestinesi e l’internamento di medici e infermieri nei campi di concentramento nel deserto del Negev. “L’arresto dei quadri medici ha portato alla riduzione drastica dei servizi sanitari. Inoltre, i medici e gli infermieri che sono stati rilasciati, dopo lunghi periodi di detenzione ingiusta, hanno raccontato delle torture subite, con colpi su organi sensibili del corpo come i genitali, i piedi e le ginocchia, le umiliazioni, il denudamento e la bendatura degli occhi per interi giorni, l’imposizione di posture affaticanti come stare per ore e ore sulle ginocchia, la privazione delle cure mediche e le violenze sessuali”.  L’associazione umanitaria ha chiesto al procuratore Khan di scoperchiare questi maltrattamenti che vengono portate avanti da 11 mesi, lontano dagli occhi della legalità internazionale.

L’UNRWA ha denunciato che la distruzione premeditata dei pozzi ha causato una crisi idrica nel nord e centro della Striscia. “A Deir Balah, dove sono stati cacciati oltre un milione di gazzawi (metà della popolazione), sono rimasti operativi soltanto 3 pozzi mentre altri 15 sono stati distrutti o sigillati con il calcestruzzo da parte dell’esercito”.

Il PAM (Programma Alimentare Mondiale) ha denunciato che le restrizioni israeliane impediscono ai suoi operatori di svolgere le attività di soccorso e che la chiusura dei valichi ha imposto la riduzione delle borse di spesa che vengono distribuite agli sfollati.  

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Giornalisti nel mirino

Il giornalista Alì Tuoayma è stato assassinato da un bombardamento israeliano che ha preso di mira la sua postazione a Khan Younis, mentre trasmetteva un servizio in video. Aveva addosso il giubbotto con la scritta in caratteri grandi PRESS, ma probabilmente il drone era programmato per prendere di mira proprio quell’immagine. I generali israeliani hanno paura della verità e vogliono occultarla con ogni mezzo.

60 organizzazioni umanitarie, capitanate da Reporter sans Frontiere hanno chiesto all’UE di imporre sanzioni ad Israele per i continui attacchi e uccisioni contro giornalisti ed equipe dei media. “Abbiamo la certezza che in almeno 6 casi gli attacchi contro i giornalisti erano premeditati, ma lo studio continua su altri 13 casi e siamo certi che il numero reale è molto più alto”. Secondo le organizzazioni mondiali di giornalisti sono 130 i giornalisti palestinesi affiliati ad organismi sindacale internazionali ad essere stati uccisi a Gaza dallo scorso ottobre. Secondo il ministero dell’informazione palestinese il numero dei giornalisti e operatori media uccisi a Gaza è di 171.

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Mercenari USA a Gaza

Secondo la rivista Military Watch, dal dicembre 2023 mercenari statunitensi della Forward Observations Group hanno operato a Gaza al servizio dell’esercito israeliano. La stessa società di mercenari ha affermato di avere attualmente membri attivi a Gaza, che combattono per Israele. Il Forward Observations Group era attivo in Ucraina, dove ha lavorato a stretto contatto con i combattenti neonazisti del Battaglione Azov.

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Cisgiordania e Gerusalemme est           

Cinque giovani palestinesi sono rimasti uccisi in un bombardamento missilistico israeliano sul campo profughi di Nour Shams, a Tulkarem. Il ministero della sanità ha informato dell’arrivo di 5 corpi e una decina di feriti all’ospedale della città. Il missile è stato lanciato da un drone, dopo un assedio di diverse ore da parte dell’esercito di una casa, dove erano asserragliati alcuni resistenti palestinesi.

Le incursioni di Ben Gvir nelle moschee di Al-Aqsa e le sue dichiarazioni sulla ricostruzione di una sinagoga al posto del luogo di culto islamico stanno incoraggiando sempre più coloni estremisti a irrompere nelle spianate delle moschee nella città vecchia e compiere le loro preghiere ebraiche. Da quando è diventato ministro, all’inizio del 2023, Ben Gvir che detiene la carica di ministro della sicurezza ha compiuto sei irruzioni nelle spianate delle moschee a Gerusalemme est occupata.

In un villaggio nei pressi di Betlemme, un colono ha sparato uccidendo un palestinese e ferendone altri 3.

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Prigionieri

Il caso dell’infermiere e guidatore di ambulanze palestinese, Walid Khalili, è raccontato in un rapporto di HRW. (QUI). Il 36enne palestinese il giorno 10 novembre 2023 stava guidando l’ambulanza della Palestinian Medical Relief Society ed ha visto a Tel El-Hawa 4 persone ferite a terra circondate da un gruppo di soldati. “Ho visto l’esecuzione a sangue freddo dei 4 feriti. Sono sceso dall’auto e ho tentato di nascondermi in un palazzo diroccato, ma sono stato raggiunto dei soldati. I soldati mi hanno inseguito e circondato, hanno sparato ordinandomi di alzare le mani. Mi hanno ammanettato, bendato e picchiato. Volevano che ammettesse di essere un combattente di Hamas”. È stato deportato in una struttura detentiva israeliana a cielo aperto, poi nel campo di concentramento e sterminio di Sde Tieman, dove ha subito torture, privazioni del cibo e delle cure mediche, “Durante il trasporto mi hanno scaraventato a terra, con la testa contro la sabbia e mi hanno colpito sulla testa con i loro scarboni e con il calcio dei mitra”.  A Sdi Tieman ho subito le torture più atroci. “I carcerieri mi hanno sospeso nudo ad una catena, in modo che i miei piedi non toccassero terra, mi hanno vestito con un indumento e una fascia per la testa attaccati a dei fili e mi hanno dato scosse elettriche”. L’associazione umanitaria ha commentato che non può verificare da fonti indipendenti il suo racconto sull’esecuzione sommaria dei 4 feriti, ma la testimonianza delle torture è avvalorata da altre testimonianze raccolte da rapporti di altre organizzazioni umanitarie, dalle organizzazioni dell’ONU e da giornalisti. Questa è la democrazia israeliana.

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Trattative

Il premier e ministro degli esteri del Qatar, Al-Thani, si è recato in visita a Teheran per incontrare il ministro degli esteri iraniano, Iraqji. Al centro del dialogo la situazione a Gaza e il tentativo di evitare uno scontro generalizzato nella regione.

È previsto un altro incontro al Cairo, ma non è stata ancora definita la data. Permane il rifiuto da parte egiziana del controllo israeliano sul corridoio di confine (Philadelphia per gli israeliani; Salahuddine per gli egiziani). Netanyahu invece insiste per mantenerne l’occupazione, anche parziale con un limitato ritiro, come prevede una mediazione interessata di Washington.

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Sudan

132 persone morte nelle alluvioni in Sudan in seguito al crollo della diga di Arbaaat, nell’est del paese. La commissione per lo stato d’emergenza ha annunciato che Port Sudan rimarrà senza acqua e altre 10 province hanno subito danni a causa delle alluvioni. “Le piogge continuano a scendere copiose e ci sono pericoli di altre alluvioni in tutte le province del mar Rosso”, ha messo in guardai la commissione. Nelle operazioni di ricerca degli scomparsi ha partecipato l’esercito con l’utilizzo di elicotteri, per salvare le persone intrappolate nei villaggi assediati dall’acqua.

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Libia

Chiusi da ieri lunedì i giacimenti petroliferi nell’est libico per ordine del governo di Bengasi. La sfida al governo di Tripoli è la risposta al tentativo di Dbeiba di prendere il controllo della Banca centrale libica (BCL) che gestisce i proventi petroliferi. Le milizie al servizio di Dbeiba hanno rapito un alto funzionario della Banca centrale come forma di pressione al rilascio di rilevanti somme a favore di alcuni signori della guerra che tengono in piedi il governo di Tripoli. La reazione del governatore è stata quella di bloccare le attività della BCL, compresi i trasferimenti ai ministeri per gli stipendi del personale statale. Il tentativo di Dbeiba di nominare un altro governatore, compito non suo, è stato bloccato con la chiusura degli oleodotti.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e sei mesi e due giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Due giornalisti feriti e uno disperso in un attacco russo con droni su Kiev.  

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APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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