Per ascoltare l’audio di oggi, 1° settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 237 (1488)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI 

Sostieni l’informazione indipendente!  

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Il 5xmille all’associazione ANBAMED codice fiscale: 95030850838

Le donazioni nel mese di agosto 2024 sono state 4 per un valore complessivo di 70.00 € (- 890,00 € rispetto al precedente mese di luglio). È un calo drastico, che mette in pericolo la continuità del nostro lavoro di redazione. Grazie a chi ha contribuito e lanciamo un appello urgente e pressante al sostegno finanziario dell’impresa giornalistica senza padroni.

Iban: IT33U0891382490000000500793

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nella giornata di ieri, l’esercito israeliano invasore ha compiuto a Gaza 5 stragi. Negli ospedali sono arrivati i corpi di 89 uccisi e 205 feriti. Il totale delle vittime dall’inizio di ottobre: 40.691 uccisi e 94.060 feriti.

l nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

Situazione umanitaria

Malgrado le denunce espresse dei delegati al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in mancanza di una risoluzione determinata a fermare la mano dei generali assassini, la situazione umanitaria a Gaza rimane gravissima. La cosiddetta tregua umanitaria è entrata in vigore, ma soltanto nel centro della Striscia. I bombardamenti nel sud e nord di Gaza continuano e mietono vittime a decine. “Non ci sono posti sicuri a Gaza e la popolazione è al limite della sopravvivenza. Oltre alle bombe la gente rischia di morire di fame. È urgente un cessate il fuoco”, ha dichiarato il commissario ONU per i diritti umani davanti al Consiglio di Sicurezza. Gli Stati Uniti, complici e finanziatori del genocidio, impediscono che si arrivi ad un voto vincolante in quella direzione.

Ospedali nel mirino

Bombardato l’ospedale Al-Maamadany a Gaza. È stato distrutto, da un missile lanciato da un caccia, il laboratorio di analisi. Tre morti tra il personale medico e i malati oltre ad una decina di feriti. La struttura è stata completamente distrutta. L’ospedale Al-Maamadany è l’ultima struttura medica che offre assistenza sanitaria alla popolazione nella città di Gaza. L’esercito israeliano pianifica così la morte per i feriti che si sono salvati dai suoi bombardamenti.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Strage a Jenin. Incendiato il mercato di frutta e verdura per affamare la popolazione e distruggere l’economia palestinese. il 70% delle strade sono state divelte distruggendo l’asfalto con i bulldozer. Interrotte le forniture di acqua e elettricità. L’ospedale della città è fermo per mancanza di acqua e elettricità e le unità di dialisi e dei bambini prematuri sono stati messi fuori servizio. Jenin come Gaza. La stessa tecnica militare per colpire i civili.

Nel nord della Cisgiordania, da mercoledì sono stati uccisi 26 persone, tra civili e combattenti. Tra gli assassinati di ieri un bambino di 10 anni colpito alla testa con una pallottola e poi i soldati hanno vietato alle unità di soccorso palestinesi di raggiungerlo. Non era una pallottola vagante, ma un colpo di cecchino che ha mirato alla testa per uccidere.

All’alba di oggi, un gruppo di palestinesi armati ha sparato contro un’auto delle truppe israeliane, in un posto di blocco vicino ad El-Khalil. Sono stati uccisi tre e feriti altri. Il gruppo è riuscito a dileguarsi e le truppe israeliane sono alla ricerca delle tracce.

Prigionieri

L’esercito di occupazione ha rilasciato ieri, in condizioni pietose, un detenuto gazzawi che era detenuto in uno dei campi di concentramento e di sterminio del deserto del Negev. Khamis Abu-Reesh adesso è ricoverato nell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia. Parla con difficoltà ed ha dolori in tutto il corpo e una depressione in avanzato stadio. Le parole che ha pronunciato, appena abbandonato nel valico di Beit Hanoun ed accolto dalla protezione civile che lo ha accompagnato all’ospedale, sono state: “Mi hanno torturato. Voglio la mamma. Portatemi mia madre. Il mio corpo è ferito e la mia anima è piegata. Morirò”. Il medico che lo ha curato al suo arrivo, ha constatato diverse rotture nelle ossa non curate ed emarginate irregolarmente, danni ai ginocchi e piedi, contusioni su tutto il corpo che sono segni di colpi inferti recentemente. L’aspetto più preoccupante della sua condizione è lo squilibrio mentale.

Abu Reesh non si ricorda quando è stato arrestato e dove, non conosce il luogo della detenzione e parla in modo sconnesso.

SE QUESTO È UN UOMO.

Trattative

I media israeliani, ex generali dei servizi e politici di opposizione sono tutti unanimi nel considerare le trattative morte, in seguito alla decisione di governo e parlamento di non ammettere il ritiro dal corridoio di confine tra Gaza e Egitto. I genitori degli ostaggi hanno gridato nelle piazze e sotto la casa del premier: “avete condannato alla morte i nostri figli”.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver recuperato i corpi di 6 ostaggi. Il portavoce dell’esercito ha affermato che il ritrovamento è avvenuto a Rafah, senza fornire altre informazioni.

UNRWA

Il Commissario Lazzarini ha denunciato che il governo israeliano ha comperato spazi pubblicitari su Google per diffamare la reputazione dell’UNRWA. “L’uso delle informazioni false e fuorvianti è pericoloso perché mette la vita degli operatori internazionali in pericolo. Questo uso spregiudicato delle informazioni false deve essere fermato e bisogna mettere in atto inchieste per denunciare i responsabili”.

(Leggi la dichiarazionei in inglese)

Siria

Il vice presidente e ministro degli esteri russo Lavrov ha dichiarato che la Turchia è disponibile ad avviare trattative per il ritiro delle sue truppe dalla Siria. Lavrov ha svelato che in passato ci sono stati incontri tecnici a livello di funzionari dei servizi di sicurezza di Russia, Siria, Iran e Turchia per valutare i passi da intraprendere per il ritorno dei profughi e la lotta contro i jihadisti, “in modo da rendere la presenza delle truppe di Ankara inutile. Quando matureranno questi passaggi, – ha affermato Lavrov – sarà possibile l’incontro tra Assad e Erdogan e il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi”.

Libia

Nel porto petrolifero di El-Hreiqa, vicino a Tobruq, si è fermata l’esportazione, dopo il carico dell’ultima nave ieri. La causa è la mancanza di rifornimenti, per il blocco della produzione nei giacimenti di El-Sidra. Lo scontro tra i due governi di Tripoli e Bengasi sulla nomina del Governatore della Banca centrale ha avuto le prevedibili ripercussioni sulla produzione ed esportazione petrolifera. Il colpo di mano del governo Dbeiba che ha nominato un nuovo governatore, senza averne i diritti costituzionali, e la conseguente fuga dell’ex governatore per salvare la propria vita, tutti questi sviluppi hanno portato alla dichiarazione il 26 agosto, da parte del governo rivale, della chiusura dei giacimenti petroliferi, che si trovano nella quasi totalità sotto il controllo del governo di Bengasi e dell’esercito nazionale del generale Haftar. Sviluppi che rischiano di riportare il paese ad un nuovo conflitto armato.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e sette giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Sostienici!

Nella tua dichiarazione dei redditi 2024, destina il 5xmille all’associazione “ANBAMED, aps per la Multiculturalità”. Nell’apposito riquadro scrivi: codice fiscale: 95030850838.

Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793              

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Chi non ha donato nulla nel 2023, può redimersi e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/

====================================================

APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

====================================================

1 commento

  1. […] [Anbamed]1488- 1° settembre ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *