Per ascoltare l’audio di oggi, 06 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 242 (1493)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Netanyahu cerca la soluzione finale. Bombardamenti incessanti sulla testa di gente in fuga perenne. Dall’alba di oggi sono state compiute due stragi. Negli ospedali sono arrivati i corpi di 17 uccisi e 56 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

Situazione umanitaria

Il direttore dell’UNICEF per l’alimentazione ha dichiarato che 50 mila bambini di Gaza soffrono di malnutrizione acuta e hanno bisogno urgente di cure per mantenerli in vita. “Le restrizioni israeliane alle forniture alimentari e sanitarie sono un serio ostacolo e senza un cessate il fuoco non ci sono speranza di salvarli”, ha detto.

Amnesty International ha lanciato un appello alle istituzioni internazionali (ONU e CPI) di aprire un’inchiesta sui crimini di guerra compiute dall’esercito israeliano a Gaza. In particolare, l’organizzazione per i diritti umani mette sotto la lente d’ingrandimento la pratica israeliana di demolire le case palestinesi, in interi quartieri al confine tra Israele e Gaza, per creare la cosiddetta fascia di sicurezza. Il rapporto sostiene che l’esercito ha raso al suolo edifici e distrutto fattorie agricole in una area di 58 km quadrati, corrispondente al 16% dell’area della Striscia di Gaza.

Cisgiordania e Gerusalemme est

A Jenin, le forze di occupazione vietano i funerali delle loro vittime. L’operazione militare nel nord della Cisgiordania si sta allargando ulteriormente ai villaggi attorno. I bulldozer militari stanno demolendo case e distruggendo strade. All’ospedale della città si sta riservando la stessa sorte degli ospedali di Gaza, ma qui non c’è l’espediente dei tunnel. L’ospedale pubblico è circondato dai carri armati e al suo ingresso è stato portato un bulldozer nell’intento di demolirlo con una scusa qualsiasi. Un gruppo di soldati è penetrato nell’atrio dove è sistemato il pronto soccorso. Al momento l’assedio serve ad impedire che vengano curati i feriti.

La stessa sorte di Jenin sta toccando a Tulkarem e Toubas.

Prigionieri 1

Continua l’operazione propaganda di Brigate Qassam con la pubblicazione dei messaggi in video di ostaggi israeliani quando erano in vita. È il quarto giorno consecutivo nel quale vengono rilasciati video simili con testi in ebraico, arabo e inglese. Con il titolo: “Io torno a casa”, il video inizia con i feretri degli ostaggi morti, che l’esercito aveva riportato in Israele. E poi in successione le parole toccanti degli ultimi sei recuperati nel tunnel di Rafah. “Il nostro paese Israele ci sta bombardando in ogni momento. Volete salvarci oppure ucciderci?”. Una donna denuncia che per liberare Shalit sono stati rilasciati oltre 1000 detenuti palestinesi e poi si chiede: “Noi valiamo meno?”.

L’uso propagandistico è palese e la pressione psicologica sulle famiglie degli ostaggi ancora in vita è enorme. Un uso spregiudicato che cozza con i dettami della fede islamica, che chiede ripsetto alla memoria dei morti, anche in battaglia. Non fa onore ai combattenti palestinesi.  

Prigionieri 2

L’avvocato palestinese di cittadinanza francese, Salah Haimour ha ottenuto soddisfazione dalla giustizia francese. La sua denuncia di torture subite in carcere in Israele è stata accolta dai giudici ed è stata aperta l’inchiesta sul suo caso. Il sistema carcerario israeliano viene messo sotto accusa per la prima volta nei paesi amici di Israele. Haimour ha subito su diverse ondate oltre 20 anni di carcere amministrativo, senza accuse e senza processo. “Sono entrato in carcere la prima volta all’età di 16 anni”, ha dichiarato in un’intervista. Dopo una campagna internazionale di solidarietà con lui, le autorità israeliane lo hanno deportato in Francia, nel 2022. Haimour è nato a Gerusalemme nel 1985 da padre palestinese e madre francese. È stato un ricercatore dell’ong palestinese “Addameer per i diritti umani”, svolgendo inchieste sulle condizioni dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane.

Il giudice ha scritto nell’atto di apertura dell’inchiesta giudiziaria che “i fatti narrati nella denuncia sono ampiamente documentati e denotano un uso della tortura e dei maltrattamenti come arma per piegare la volontà della persona detenuta illegalmente”.

L’importanza di questo procedimento – secondo Haimour – è quella di mettere sotto i riflettori dell’opinione pubblica mondiale le atrocità che l’occupante militare israeliano compie contro i detenuti palestinesi, particolarmente in questo periodo dove sono all’ordine del giorno le notizie di tortura nei campi di concentramento e di sterminio per i gazzawi, campi insediati in mezzo al deserto del Negev.

Trattative

Fonti egiziane rivelano che non ci sono in corso trattative per lo scambio di prigionieri, a causa dell’insistenza di Netanyahu di proseguire l’occupazione militare di Gaza ed in particolare del corridoio di confine.

Sul tavolo è stata avanza una nuova proposta statunitense, definita “l’ultima occasione”. Un portavoce di Hamas ha dichiarato che il movimento non ha ricevuto gli elementi di questa nuova proposta. “Noi siamo per la prima bozza annunciata dal presidente Biden il 31 maggio e che abbiamo approvato più volte e Netanyahu l’ha sabotata in più occasioni. Se non ci sarà scritto nero su bianco che l’esercito israeliano alla fine si ritirerà da Gaza, confermiamo che non ci sarà nessuno scambio di prigionieri”. Khalil Al-Hayya, il negoziatore palestinese che ha sostituito Ismail Hanie, assassinato da Israele a Teheran, ha dichiarato che “Washington dovrebbe fare delle pressioni serie se intendesse veramente di ottenere successo nella sua opera di mediazione interessata. Purtroppo vediamo che gli USA sono il primo forniture di armi ad Israele e formano uno scudo contro ogni risoluzione di condanna del governo Netanyahu all’ONU”.

Tunisia

La procura ha ordinato l’arresto di uno dei candidati alle presidenziali del 6 ottobre. Un clamoroso atto intimidatorio che è stato condannato da molte associazioni della società civile tunisina. Ayyash Zammal è stato condotto in carcere dalla polizia all’alba di lunedì prima ancora dell’emissione dell’ordine giudiziario. Un folto gruppo di agenti aveva circondato la sua casa in un’operazione dimostrativa di forza.

Il presidente Saied non vuole avversari veri che potrebbero mettere in difficoltà il disegno della sua rielezione. L’Ente nazionale elettorale ha respinto il reintegro di tre candidati che precedentemente erano stati esclusi e l’Alta corte li aveva invece ammessi.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e dodici giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin: “Occupazione del Donbass e poi trattative”. Il Regno Unito fornirà altri 650 missili multiruolo leggeri Martlet all’Ucraina per un valore di 195 milioni di euro. Chi paga? L’UE.

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APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI====================================================

1 commento

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