Per ascoltare l’audio di oggi, 08 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 244 (1495)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Dodicesimo mese di aggressione israeliana sulla popolazione di Gaza.

Nella giornata di ieri ci sono state 4 stragi nei bombardamenti contro i rifugi per sfollati. 61 uccisi e 162 feriti.

Il numero totale delle vittime dall’inizio dell’invasione israeliana è di 40.939 uccisi e 94.616 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

Situazione umanitaria

È deportazione. Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha rivelato che il governo ha studiato con i generali dell’esercito la quarta fase dell’offensiva su Gaza. Deportare la popolazione del nord della Striscia verso sud, per isolare i combattenti e costringerli alla resa o la morte. “Verrà dato un periodo di una settimana alla popolazione per abbandonare la zona, che è già accerchiata militarmente e potranno attraversare i corridoi umanitari che l’esercito controllerà”. La zona indicata è quella a nord del Wadi, il corridoio che l’esercito ha realizzando demolendo e spianando tutte le case e le fattorie costruendo strutture militari e strada asfaltata che va dal territorio israeliano fino al mare.

In questa zona ci sono ancora circa 300 mila abitanti. Oltre un milione erano stati deportati negli 11 mesi passati.

Cisgiordania

Incursione di coloni ebrei israeliani a Beita. Il giorno dopo l’assassinio della volontaria internazionalista nonviolenta statunitense Ayshe Nour Ezghi, i coloni forti del sostengo dell’esercito hanno attaccato di nuovo i contadini della città di Beita.

Una bambina palestinese di 13 anni è stata uccisa a Qariut, vicino a Nablus. Bana Labboun è stata colpita al torace in seguito all’incursione di un gruppo di coloni nella cittadina. Gli estremisti hanno incendiato auto e case e sono stati affrontati con il lancio di pietre dalla popolazione. L’esercito è andato in soccorso degli invasori e ha usato le armi di guerra contro civili inermi che difendevano la propria vita. La ragazzina è stata colpita mentre era affacciata dalla finestra di casa sua.

Irruzioni e rastrellamenti dell’esercito israeliano in diverse località della Cisgiordania. https://www.anbamed.it

Gerusalemme est

Una scuola palestinese a Gerusalemme è stata costretta a chiudere a causa delle restrizioni israeliane. Questa è la politica dell’Apartheid che si sta rafforzando sotto il governo delle destre in Israele.

Ben Gvir e la ricostruzione del Tempio. Il ministro estremista di destra sta costruendo il suo futuro politico sulle provocazioni contro il sentimento dei musulmani, con la strisciante occupazione delle spianate delle moschee di Al Aqsa. Il suo piano è quello di trasformare lo scontro da nazionale a religioso, infiammando i sentimenti degli estremisti per quello che chiamano “la ricostruzione del terzo tempio”. Dalla fase propagandistica si sta passando a quella operativa: non basta più la suddivisione territoriale e temporale dello spazio nel centro di Gerusalemme e le incursioni di migliaia di fanatici nelle spianate, ma bisogna – secondo i piani di Ben Gvir – costruire una sinagoga nel cuore della moschea di Al Aqsa.

Libano

Tre soccorritori sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani mentre compivano il loro lavoro umanitario. Il raid aereo è stato compiuto contro la cittadina di Froun, nel Libano meridionale.

Il fronte israelo-libanese è sempre caldo. Non passa un giorno che non vi siano lanci di razzi da parte di Hezbollah e raids aerei israeliani contro ii villaggi e città libanesi del sud. Una situazione di tensione altissima e rischia di deragliare in uno scontro molto più cruento.

Israele

Mezzo milione di manifestanti ieri a Tel Aviv per chiedere un accordo di scambio prigionieri. È la più grande manifestazione dall’inizio della guerra a Gaza. Una manifestazione dal forte carattere politico, dopo quella della scorsa settimana con lo sciopero generale del sindacato, stroncato dal ricorso del governo all’Alta Corte.

Trattative

Sono sempre contraddittorie le voci sulla proposta statunitense per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di prigionieri. Le stesse fonti di Washington alternano momenti di ottimismo ad altri di pessimismo. Secondo molti analisti arabi, Netanyahu ha preso per i fondelli Biden e mira alla vittoria di Trump. Prima di ogni annuncio dell’amministrazione USA, Netanyahu rilascia dichiarazioni che lo smontano in anticipo. Il suo mantra è il controllo del corridoio di confine tra Gaza e Sinai, perché sa che fino a quando non sarà liberato, non sarà possibile fisicamente compiere le operazioni di scambio prigionieri. La stampa israeliana e quella USA sono piene di rivelazioni, che però servono soltanto a tenere un’immagine mediatica in movimento, per coprire il fallimento. “Biden se vuole può arrivare ad un accordo in 5 secondi. Basta astenersi al Consiglio di sicurezza dell’ONU oppure non fornire le armi del genocidio in corso”, ha detto un analista egiziano di Al-Ahram.

Algeria

È iniziato lo spoglio delle schede per le elezioni presidenziali di ieri. L’affluenza alle urne è stata – secondo il comunicato ufficiale dell’ente elettorale – del 485, dopo il prolungamento di un’ora delle operazioni di voto, fino alle 20:00 ora locale. Molti mettono in dubbio questa cifra, perché lo stesso ente aveva fornito per l’affluenza alle urne alle 17:00, di soli 23,1%. Il clima estivo caldo non ha aiutato, ma l’impedimento maggiore è il distacco della politica dai problemi della gente. La campagna elettorale si è svolta con piazze quasi vuote, anche quelle del presidente in carica, che è stato costretto a rinviare alcuni appuntamenti all’aperto nel timore di far apparire il flop. Alle elezioni si sono presentati, oltre al presidente Tabboune, due esponenti: Ouchich segretario del partito socialista progressista e Sharif del partito islamista.  

Egitto-Etiopia

Dopo 10 giorni di blocco del flusso d’acqua dalle turbine della diga Rinascita, ieri il Nilo è tornato a scorrere a valle della diga. Le autorità egiziane si erano fortemente preoccupate ed hanno fatto ricorso all’ONU, minacciando di “ricorrere ad ogni mezzo per garantire il diritto della propria nazione alla vita”. La chiusura della diga è avvenuta il 28 agosto, 4 giorni dopo l’annuncio del raddoppio della produzione elettrica con il funzionamento di altri due generatori. La stampa egiziana sostiene che il blocco non era per motivi tecnici, ma per ritorsione dopo l’invio di reparti dell’esercito egiziano in Somalia, in applicazione dell’accordo di cooperazione strategica tra il Cairo e Mogadiscio.  

Il rilascio delle acque sembra che sia stato obbligatorio per i timori di danni alla struttura della diga a causa del superamento del livello 639 metri di acqua, il massimo carico di sicurezza.

Solidarietà Internazionale 1

In Olanda, un’associazione di solidarietà ha realizzato un falsh-mob solidale con i bambini di Gaza, esponendo in piazza 16 mila paia di scarpe per bambini. In piazza Schawburgplein a Rotterdam, l’associazione olandese “Pianta un Olivo” ha organizzato l’iniziativa per commemorare i bambini assassinati da Israele a Gaza. La direttrice dell’associazione, Esther van der Most ha dichiarato che “11 mesi di bombardamenti israeliani hanno provocato l’uccisione di un numero così alto di vittime innocenti e noii dobbiamo dire BASTA! Questo assassinio quotidiano di bambini deve finire. Questa è la nona iniziativa che organizziamo e continueremo ancora fino a quando non cesseranno questi crimini”.  Durante l’esposizione delle scarpe. Molte persone si sono alternate nella lettura dei nomi di bambini palestinesi caduti vittime dell’invasione israeliana.

Solidarietà Internazionale 2

Manifestazioni in migliaia di piazze in tutto il mondo in solidarietà con il popolo palestinese e contro l’aggressione israeliana su Gaza. Sono state forti le mobilitazioni a Londra, Parigi e Milano. Nella capitale britannica, il corteo ha sfilato davanti all’ambasciata israeliana. “Stop al genocidio, non armate la mano degli assassini e cessate il fuoco subito” sono state le parole d’ordine di queste mobilitazioni.

Significative anche le partecipazioni di decine di migliaia di persone alle iniziative di Berlino e Stoccolma. In tutti questi raduni è stata ricordata la figura di Aysha Nour Azghi, la militante nonviolenta statunitense di origine turca, assassinata dai cecchini israeliani a Beita, vicino a Nablus, mentre partecipava ad una manifestazione pacifica indifesa dei contadini palestinesi minacciati dai coloni ebrei israeliani.

Cultura

È una notizia che sarà difficile leggere sulle testate giornalistiche scorta mediatica del genocidio. Sara Friedland regista del film “Familiar Touch” ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione parallela “Orizzonti”. Il premio è stato consegnato dal regista Giuseppe Tornatore. Al momento del ricevimento del premio la regista ha dichiarato: “In qualità di regista statunitense di fede ebraica, ho il dovere di annunciare che ricevo questo premio nel giorno 336esimo del genocidio israeliano compiuto contro la popolazione di Gaza e nel 76esimo anno di occupazione della Palestina”.

Poi ha aggiunto: “Credo che nostra responsabilità come operatori del settore cinematografico sia quella di utilizzare le piattaforme istituzionali con le quali operiamo per impedire che Israele sfugga alla giustizia internazionale. Sono solidale con il popolo palestinese nella sua lotta di liberazione”.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Intensi bombardamenti russi su Kharkiv. Un missile ucraino ha colpito una centrale elettrica russa.

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APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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