Per ascoltare l’audio di oggi, 11 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 247 (1498)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Un’altra strage israelo-statunitense ad Al-Mawssi, il campo per sfollati indicato dall’esercito israeliano come zona sicura. Un missile di 1000 kg di fabbricazione statunitense, fortemente esplosivo e incendiario, ha ucciso più di 50 persone e oltre cento feriti. Almeno 20 i dispersi che sono stati sepolti sotto le sabbie del cratere. Il cratere che lasciato nel terreno è largo 50 metri e profondo più di 10. Come al solito l’esercito israeliano usa la formula magica e falsa per ingannare i media compiacenti. Un giornalone stamattina ha titolato non sulla notizia della strage ma sul commento dell’esercito: Colpito un covo di terroristi”. Vergogna di pennivendoli scorta mediatica del genocidio.

Quella di AL-Mawassi non è stata l’unica strage compiuta dai generali israeliani ieri. I giornalisti palestinesi presenti sul terreno ne hanno contate almeno altre tre con oltre 25 uccisi.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

Situazione umanitaria

Al-Mawassi è la zona costiera ad ovest di Khan Younis. Una zona desertica senza nessuna infrastruttura atta ad accogliere milioni di sfollati. Dall’inizio dell’aggressione israeliana, il portavoce dell’esercito ha ripetuto che la zona di Al-Mawassi è la zona sicura verso la quale la popolazione civile deve indirizzarsi, per non morire sotto le bombe. Puntualmente le tende di plastica leggera sono state oggetto di bombardamenti intensi con bombe ad alto potenziale distruttivo e incendiario. La gente scappa dalle bombe per ricevere bombe. E tra due bombardamenti, sopravvive senza elettricità, senza acqua e senza servizi igienici o strutture sanitarie. È un campo di concentramento.

Giornalisti nel mirino

Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha pubblicato un rapporto sulle vittime dei media in Palestina nel mese di agosto. “Sono stati 8 i giornalisti e operatori dei media uccisi a Gaza. È il numero più alto in un solo mese, dall’inizio dell’aggressione israeliana”. In Cisgiordania, il sindacato rileva che i giornalisti sono presi di mira, per impedire la diffusione della verità sulla deportazione e pulizia etnica in corso. Nel mese di agosto sono stati colpiti con le pallottole dei soldati 10 giornalisti mentre svolgevano il loro lavoro sul campo.

In uscita ad ottobre il podcast di Altreconomia LA GUERRA DEI GIORNALISTI leggi tutto

Cisgiordania

All’alba di oggi, due palestinesi sono stati assassinati dai soldati israeliani a Tulkarem. Altri 5 sono stati assassinati da un drone a Toubas.

Nel campo profughi alla periferia della città è in corso una vera e propria deportazione della popolazione tutta. Dopo due settimane di assedio, i soldati non sono riusciti ad entrare nel campo a causa della resistenza dei combattenti. L’esercito di Tel Aviv ha cambiato tattica. Si svuota il campo dei suoi abitanti e poi si bombarda radendo al suolo tutto, sulla testa dei resistenti armati.

Dall’alba di stamattina, i bulldozer militari sono iniziati a distruggere le infrastrutture urbane di Tulkarem. Assediano anche una casa con dentro i giornalisti, per impedire che trasmettano la verità al mondo intero. Sono state tolte elettricità e forniture idriche alla casa dove sono circondati i giornalisti.    

Corte Penale Int.

Il procuratore generale della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, ha chiesto ai giudici della corte di accelerare la pubblicazione dei mandati di arresto nei confronti di Netanyahu, Gallant e Senwar. Ogni ritardo è un’ingistizia nei confronti delle vittime, particolarmente alla luce dei continui massacri a Gaza e Cisgiordania. Khan ha confutato anche le asserite incompatibilità della Corte a giudicare cittadini israeliani, in quanto Israele non ha sottoscritto il trattato di Roma. È ignoranza giuridica, perché le vittime sono palestinesi e la Palestina ha aderito.

Diplomazia

Le cancellerie arabe sono in crisi massima, dimostrando la loro incapacità e nullità sulla scena internazionale. Da 11 mesi ripetono la stessa frase, elemosinando un cessate il fuoco. Ultimo appello in tal senso è stato emesso ieri al Cairo dai rispettivi ministri degli esteri di Egitto e Arabia Saudita, Abdel-Ati e Farhan. È urgente un cessate il fuoco a Gaza e di mettere fine alla repressione in Cisgiordania, per dare spazio e credibilità alla soluzione dei due Stati”, hanno detto i due capi della diplomazia dei due maggiori paesi arabi. È una fotografia eloquente dell’impotenza diplomatica dei governi arabi.

Trattative

Non ci sono trattative in corso. Il Cairo si è sfilata dopo le dichiarazioni provocatorie di Netanyahu sul corridoio di confine tra Gaza e Sinai, Philadelphia per gli israeliani, Salahuddine per gli egiziani. Sono cessate anche le rivelazioni stampa e le dichiarazioni dei responsabili statunitensi. La popolazione di Gaza che muore sotto le bombe e gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas non sono il centro dell’interesse dell’amministrazione di Washington. Tramontata la possibilità di raggiungere un accordo prima delle elezioni presidenziali di novembre, Biden e suoi consiglieri hanno abbandonato il campo. Continuano però ad armare la mano dei criminali generali israeliani.

Iran-Migranti

Il governo iraniano è deciso ad espellere 2 milioni di migranti senza permesso di soggiorno presenti sul territorio nazionale. La stragrande maggioranza di loro è dell’Afghanistan. Lo ha affermato il comandante generale delle forze di sicurezza interna, Ahmed Rida Radan, che ha sottolineato che il provvedimento sarà applicato con gradualità. Paradossalmente però la data ultima per la conclusione di questa deportazione è il prossimo marzo 2025. Espellere 2 milioni di persone in 6 mesi significa deportarne 10 mila al giorno.

In Iran vivono circa 4,5 milioni di afghani, scappati dal loro paese su diverse ondate, l’ultima delle quali dopo la sconfitta dei paesi Nato davanti all’offensiva dei Taliban.

Il falso slogan di esportare democrazia e lotta al terrorismo si è rivelato in realtà un piano per la diffusione di povertà e caos politico e militare.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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IN EVIDENZA

[Echi della stampa araba] n°19: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
L’impegno climatico delle emiratine dovrebbe essere un esempio per chiunque
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[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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