Per ascoltare l’audio di oggi, 15 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 250 (1501)

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La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.

Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante. Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.

La redazione di Anbamed sta preparando delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.

La memoria come antidoto all’oblio.

Ci saranno opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com

Per non dimenticare Sabra e Chatila leggi qui

Le notizie:

Genocidio a Gaza

345esimo giorno di aggressione israeliana sulla popolazione di Gaza. I rapporti giornalistici sul campo parlano di 26 uccisi nella giornata di ieri. Altri 5 sono stati uccisi stamattina.

L’esercito israeliano sostiene di aver preso il controllo del territorio ed ha organizzata una gita ad alcuni giornalisti per visitare i tunnel di Rafah. perché continua a bombardare i campi di sfollati e le case dei civili?

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

Situazione umanitaria

La vita degli sfollati è un inferno. La stragrande parte vivono in tende di plastica, calde di estate e fredde d’inverno. 1.900.000 palestinesi vivono in queste condizioni di 11 mesi. La fame perseguita grandi e bambini. Una donna ha raccontato di aver perso 25 chili dall’inizio della guerra. La sua preoccupazione maggiore però è la figlia piccolina di 5 anni che non cresce a causa della fame. Reperire l’acqua è uno dei compiti giornalieri dei ragazzini che fanno lunghe file con taniche nelle mani in attesa di avere qualche litro d’acqua dai pochi pozzi ancora in funzione nel nord di Gaza. L’esercito ha vietato il passaggio ai camion cisterna dell’ONU, che fornivano l’acqua alleviando le fatiche di ripercorre lunghe distanze a questi ragazzini con taniche che sono più pesanti di loro.

A tutte queste difficoltà si aggiungono le malattie e la convivenza con blatte, mosche ed ogni altro tipo di insetti, che trasmettono malattie infettive della pelle. Israele bombarda e uccide civili e i pennivendoli creduloni scrivono le fandonie della propaganda dei generali assassini sostenendo che sono stati presi di mira i capi di Hamas.

Prigionieri

Un infermiere palestinese di Gaza è morto in condizioni di detenzione in Israele, in condizioni non chiarite. Il suo corpo è stato restituito a Gaza e ricevuto dalla croce rossa internazionale al valico di Karam Abu Salem, nel sud della Striscia. Hamdan Abu-Anaba era stato sequestrato dai soldati israeliani, nello scorso febbraio, durante l’irruzione nell’ospedale Nasser di Khan Younis. Da quel tempo si erano perse le sue tracce e non si è più saputo nulla sulla sua sorte, fino alla giornata di ieri, quando la famiglia ha ricevuto il suo corpo. L’esercito israeliano ha assassinato 835 operatori della sanità, medici e infermieri, mentre compivano il loro lavoro. Non solo nei bombardamenti ma anche deliberatamente dopo l’occupazione militare degli ospedali dove lavoravano.  Ci sono ancora nelle mani dell’esercito più immorale del mondo 310 medici e infermieri palestinesi.

Cisgiordania

L’esercito israeliano si è ritirato all’esterno delle principali città che aveva occupato nel nord della Cisgiordania. Ha lasciato dietro di sé distruzioni indescrivibili.  Stamattina, però, le truppe hanno di nuovo invaso Jenin.

Oltre a queste devastazioni compiute dall’esercito, sono state registrate aggressioni dei coloni ebrei in diverse località agricole. Nella Valle del Giordano, in territorio del villaggi di Arab Mleihat, vicino ad Ariha, i coloni hanno attaccato mitra in pugno i terreni di pastori palestinesi. Hanno avvelenato i pozzi dell’acqua facendo morire 72 capi di bestiame. Obiettivo dichiarato di questi colonialisti, arrivati da oltre oceano e finanziati dal governo israeliano e da enti sionisti statunitensi e canadesi, è quello di cacciare i contadini e pastori palestinesi. Nella Valle del Giordano sono già 28 le comunità costrette alla deportazione.

Israele-UE

Il ministro degli esteri Katz ha appioppato al rappresentate per la politica estera dell’UE l’appellativo stantio di antisemita. Un’arroganza senza precedenti che non rispetta i protocolli diplomatici. Già durante la sua recente visita in M. O., Netanyahu e Katz avevano di ricevere Borrell e la sua visita in Israele è stata fatta saltare. Borrell è preso di mira con questo tanto vacuo accanimento semplicemente perché contrasta la colonizzazione in Cisgiordania e condanna le aggressioni dei coloni. Borrell ha avanzato anche la proposta di sanzionare i due ministri di estrema destra Ben Gvir e Smotrich.

Somalia

Il presidente somalo ha messo in guardia l’Etiopia dal proseguire sulla strada del sostegno ai secessionisti del Somaliland. Ha ricordato al premier etiopico che anche nel suo paese ci sono secessionisti che la Somalia potrebbe sostenere e riconoscere. Il tentativo di Addis Abeba di procurarsi uno sbocco al mare e la disputa con l’Egitto sulla spartizione delle acque del Nilo stanno destabilizzando la regione, già di per sé crocevia di conflitti, divisioni e tensioni.

Libano

Si intensifica lo scambio di bombardamenti tra Hezbollah e l’esercito israeliano. Si sta marciando sempre più in fretta verso lo scontro generale. I caccia israeliani sono penetrati nello spazio aereo libanese per 150 km, bombardando la zona della valle del Beqaa. Hezbollah ha risposto con il lancio di 30 razzi.

È accesa anche la battaglia delle dichiarazioni. Gallant e Netanyahu hanno annunciato che sono stati completati i piani militari per l’invasione del Libano. Hezbollah risponde che in caso di una guerra generalizzata, centinaia di migliaia di abitanti del nord Galilea saranno costretti a sfollare. Domani arriva nella regione l’inviato di Biden che per calmare la situazione propone l’arretramento dei combattenti di Hezbollah di 6 km dal confine. Cioè quello che chiede Tel Aviv.

Tunisia

Il Tribunale amministrativo di Tunisi insiste nel chiedere con determinazione l’applicazione della sua sentenza in merito alla reintegrazione di tre candidati, che l’ente elettorale aveva escluso. In un comunicato, i giudici affermano che le loro determinazioni sono obbligatorie per l’ente elettorale e se non venissero applicate si rischierebbe l’annullamento delle elezioni. A tre settimane dal voto, la situazione è a dir poco imbarazzante. La mancanza di neutralità dell’ente elettorale rischia di creare difficoltà allo stesso presidente Siaed, che i solerti funzionari stanno facendo di tutto per favorirlo nella gara elettorale.  

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila leggi qui

Nelle sale IL LEONE DEL DESERTO. leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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[Echi della stampa araba] n°19: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
L’impegno climatico delle emiratine dovrebbe essere un esempio per chiunque
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[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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