Per ascoltare l’audio di oggi, 18 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 253 (1504)

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La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.

Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante.

Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.

La redazione di Anbamed sta preparando delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.

La memoria come antidoto all’oblio.

Ci saranno opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com

Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto,…

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Operazione terra bruciata a Gaza. Dopo gli intensi bombardamenti, i soldati a terra demoliscono le case con i bulldozer e la dinamite. Ieri, a Deir el-Balah è stato raso al suolo un intero quartiere. Israele sta allargando il corridoio di Wadi nel centro della Striscia, che divide il territorio in due zone non comunicanti per via terra. A nord del corridoio, si formerà una zona di sicurezza svuotata dalla sua popolazione palestinese ed aperta alla colonizzazione israeliana in futuro. I sopravvissuti del genocidio di Gaza saranno ammassati nella zona sud, fino alla prossima guerra.

Nella giornata di ieri, i generali israeliani hanno compiuto tre stragi a Gaza. 26 uccisi e 84 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Libano-Israele

18 persone uccise tra le quali una bambina di 5 anni e almeno 4000 feriti tra i quali 400 gravi, in Libano e Siria, per l’esplosione degli apparecchi portatili cerca-persona. Sono stati colpiti militanti e esponenti di Hezbollah e persone civili che si trovavano loro vicine. Le miglia di esplosioni sono avvenute tutte contemporaneamente. Tra i feriti anche l’ambasciatore iraniano in Libano e alcune sue guardie del corpo. Il sistema sanitario libanese è entrato in tilt, a causa dell’afflusso enorme di feriti. Il ministero della sanità di Beirut ha invitato la gente a donare sangue ed ha allertato tutti i medici di raggiungere i loro ospedali immediatamente.  

Hezbollah e il governo di Beirut accusano il governo israeliano. Un consigliere di Netanyahu aveva rivendicato l’attacco terroristico di stato, ma poi ha cancellato il post pubblicato sul proprio account social. Un funzionario dell’amministrazione Biden ha informato un’agenzai stampa che Tel Aviv ha informato Washington ad operazione ultimata.

Allerta nel nord di Israele e il consiglio di sicurezza del governo si è riunito in un bunker.

Le ipotesi che vengono avanzate per questo attacco di massa simultaneo sono diverse, ma non ci sono ancora conferme da un’analisi oggettiva degli apparecchi. Tutte le dichiarazioni registrate sono tendenziose e hanno la funzione di creare confusione e destabilizzazione. L’esplosivo e il meccanismo di innesco potrebbero essere già stati inseriti negli apparecchi dalla fabbrica o dal venditore e l’innesco è avvenuto con segnali elettromagnetici. Un’altra ipotesi è l’hackeraggio cibernetico, ma sembra dal punto di vista tecnico una spiegazione debole. La terza ipotesi parla di surriscaldamento a distanza delle batterie degli apparecchi con la trasmissione di segnali elettromagnetici a largo raggio. Sono tutte ipotesi e congetture senza una base materiale. Hezbollah nel primo comunicato emesso ha accusato chiaramente il governo israeliano e ha affermato che non tarderà la risposta.

Il conflitto di media intensità sulla linea di demarcazione tra Libano e Israele continua con le sue vittime quotidiane. In un bombardamento israeliano su Blida, nel Libano meridionale, sono rimasti uccisi tre civili, una donna e due bambini. Israele sta andando avanti nei preparativi di un’invasione del territorio libanese e probabilmente l’attacco diffuso contro la rete di comunicazione di Hezbollah è il primo passo nel tentativo di ridurre le capacità del partito a preparare la risposta militare.

Situazione umanitaria a Gaza

15 organizzazioni umanitarie hanno denunciato che l’esercito israeliano blocca l’83% degli aiuti necessari alla popolazione. “Questa riduzione – si legge nell’appello – significa che le persone nella Striscia sono passate da una media di due pasti al giorno a un solo pasto a giorni alterni. Si stima che entro la fine dell’anno circa 50 mila bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni necessiteranno urgentemente di cure per la malnutrizione”.

Come conseguenza dell’ostruzione degli aiuti da parte del governo israeliano, continua l’analisi delle associazioni umanitarie, il 65% dell’insulina necessaria e la metà della fornitura di sangue necessaria non sono disponibili a Gaza e la disponibilità di articoli per l’igiene è scesa al 15% rispetto alla quantità disponibile nel settembre 2023. “Un milione di donne si trovano ora senza i prodotti per l’igiene di cui hanno bisogno”.

Cisgiordania

32 due nuove colonie ebraiche israeliane sono state costruite sulle terre del futuro stato palestinese, dallo scorso ottobre. Le ultime due sono state avviate ieri con caravan e roulotte. Una colonia è stata installata vicino a Nablus e l’altra nei pressi di Ariha.

Un uomo è stato ucciso a Tulkarem dalle pallottole dei soldati israeliani. Samir A’mar di 55 anni è stato ucciso dai soldati israeliani mentre stava raggiungendo a piedi il proprio lavoro. Non c’erano scontri, né mobilitazioni. Diverse pallottole lo hanno colpito al torace. Trasportato in ospedale, vi è giunto morto.

Onu

Il rappresentante dello stato di Palestina all’ONU, Riad Mansour, ha presentato una proposta di risoluzione all’Assemblea Generale per chiedere a Israele l’applicazione delle sentenze della Corte di Giustizia internazionale dell’Aja. La bozza di risoluzione condanna l’atteggiamento israeliano di ignorare le risoluzioni della legalità internazionale, a partire dal mancato ritiro dei territori palestinesi occupati. Lo scorso luglio, la Corte di Giustizia aveva dichiarato l’occupazione israeliana illegale. Mansour ha concluso il suo discorso con un accorato appello nel quale ha affermato “Ciò che sta accadendo a Gaza oggi potrebbe essere il capitolo finale della tragedia che il popolo palestinese sta vivendo, o sarà il primo capitolo di una realtà più tragica per la nostra regione nel suo complesso”. È la prima volta che la Palestina ha potuto presentare una risoluzione all’Assemblea Generale, in virtù della risoluzione dello scorso maggio che riconosce il diritto a diventare un membro a pieno titolo, approvata con 143 voti a favore, soltanto 9 contrari e 25 astenuti. Il veto degli USA al Consiglio di Sicurezza ha impedito l’entrata in vigore della risoluzione.

Israele

Il rimpasto di governo sembra rinviato. Per la prima volta Netanyahu e Gallant si sono fatti fotografare insieme per la riunione del governo dedicata alla guerra contro il Libano. Il governo ha approvato infatti i nuovi obiettivi della guerra, aggiungendo il ritorno degli sfollati israeliani alle loro città e colonie nel nord del paese. L’esercito ha dichiarato che la maggior parte degli effettivi in campo si trovano attualmente sul fronte libanese e non più a Gaza.

Stranieri in Italia

In Italia, referendum per la cittadinanza. Si raccolgono le firme. Entro il 30 settembre bisogna raggiungere 500 mila firme.

Grazie a questo Referendum promosso da diverse associazioni e movimenti, l’Italia si allineerebbe alle norme sulla cittadinanza dei maggiori Paesi europei: dopo 5 anni di permanenza legale in Italia, si potrà richiedere la cittadinanza italiana e trasmetterla alle proprie figlie e ai propri figli minorenni. 

La normativa in vigore stabilisce che la cittadinanza italiana possa essere concessa persona straniera legalmente residente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni – legge Bossi-Fini. Il quesito propone di dimezzare tale termine, riportandolo a 5 anni, com’era previsto dalla legislazione prima del 1992 e com’è stabilito in diversi altri Stati UE.

Il Referendum vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese. Siamo figlie e figli d’Italia”.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 24 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

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La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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