Anbamed, 21 settembre 2024.
Come oggi, 4 anni fa ci lasciava la collega, amica e compagna Letizia Mosca.
Una giornalista di razza, voce storica di RP e sindacalista in difesa dei diritti dei lavoratori nelle redazioni e nella oscietà. Ha condotto la rubrica sindacale e il notiziario locale nell’emittente milanese. Era stata eletta diverse volte nel Comitato di Redazione- CdR, organo sindacale intenro. Eletta più volte nel nel direttivo del sindacato lombardo dei giornalisti – ALG, ed è stata delegata a congressi nazionali della FNSI.
Il Corriere della Sera l’ha ricordata così. «È morta a 54 anni, dopo una lunga malattia, la giornalista Letizia Mosca, moglie del collega del Corriere della Sera Marco Persico e madre di due figli di 12 e 14 anni. Nata a Catanzaro il 26 gennaio del 1966, era professionista dal 1997. Cronista eclettica, curiosissima, preparata, dal carattere sorridente e che ispirava simpatia, aveva una vocazione innata per la politica e il sindacato. Appena arrivata in Lombardia dalla Calabria nel 1987, a 21 anni, iniziò a collaborare subito con la radio quando la sede era ancora in piazza Santo Stefano. Tra i tanti temi nazionali il mondo del lavoro, la condizione femminile, i diritti delle persone fra cui la scuola e la salute. Era stata eletta più volte nel Direttivo dell’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) e come delegata a diversi congressi della Fnsi e faceva parte della Commissione Contratto Aeranti-Corallo. «Viene a mancare un’amica e una figura di riferimento per il sindacato», l’ha ricordata il presidente dell’Alg, Paolo Perucchini.
Amici e colleghi ne hanno ricordato, al momento dei funerali, le qualità professionali e umane, evidenziando la forza e l’ironia con le quali aveva affrontato il tumore con cui combatteva da 15 anni. «La tua strada era quella delle lotte, le lotte sociali, del mondo del lavoro, del sindacato, e un giornalismo militante che non arretrava davanti a niente e nessuno», hanno scritto suoi collleghi sui social, «In direzione ostinata e contraria, fin dal primo giorno della tua vita. Quando tua madre, sfidando il marito e la tradizione dei nomi di famiglia, ti volle chiamare Letizia. Un nome sentito in città, a Catanzaro, che si era fatta scrivere su un foglietto. Da Soveria Simeri sei venuta via presto, con tanti sogni in testa, ma le tradizioni della tua terra te le sei portate dentro, non le hai rinnegate mai. La tua strada era quella delle lotte, le lotte sociali, del mondo del lavoro, del sindacato, e un giornalismo militante che non arretrava davanti a niente e nessuno».
In suo commiato, il presidente dell’Ordine lombardo di allora, Alessandro Galimberti, ha pronunciato queste parole significative, “Letizia è stata una persona dolce e tollerante, e una giornalista esemplare nella sua onestà e nei principi a cui non ha mai derogato. È stata anche una moglie e una madre ammirevole, un’amica presente e generosa che oggi piango stringendomi a Marco, Maria Teresa e Giovanni”.
UN FORTE ABBRACCIO A MARCO, MARIA TERESA E GIOVANNI DA PARTE DELLA REDAZIONE DI ANBAMED.