Per ascoltare l’audio di oggi, 28 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 263 (1514)

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La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.

Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante.

Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.

La redazione di Anbamed ha raccolto delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.

La memoria come antidoto all’oblio.

Opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com

Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino,  Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, Mario Capanna, …

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Secondo i rapporti dei corrispondenti dei media arabi presenti sul campo a Gaza, i generali israeliani ieri hanno ucciso, in diversi bombardamenti sui campi di sfollati, 39 civili.

Per il ministero della sanità palestinese, il numero totale delle vittime dell’aggressione israeliana sulla Striscia è di 41.534 uccisi e 96.092 feriti.

I media israeliani rivelano che l’ultima riunione del consiglio ristretto del governo ha approvato, poco prima della partenza di Netanyahu per New York, il piano cosiddetto dei generali. È il nome in codice del piano per la pulizia etnica nel nord di Gaza. “Chiudere ermeticamente la zona a nord del Wadi. Dichiararla zona militare chiusa. Non far passare gli aiuti umanitari e invitare la popolazione a evacuare verso sud”. Una deportazione alla luce del sole e per di più rivendicata. Nessun media o cancelleria che abbia commentato.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Libano-Israele

È la notte più terribile dopo un giorno di fuoco. 37 raids nella notte tra venerdì e sabato hanno costretto migliaia di beirutini a lasciare le loro case e rifugiarsi per le strade, sul lungo mare e nelle piazze. Ieri è stato l’attacco più pesante ancora. Sei ondate di bombardamenti con le bombe anti bunker di fabbricazione USA, dal peso di 1000 kg l’una. Sono stati presi di mira sei palazzi nel quartiere di Hreik, nella parte meridionale della capitale libanese. Sono stati rasi al suolo e le bombe sono penetrate fino al secondo piano sotto terra. Obiettivo del bombardamento la direzione di Hezbollah e sono circolate voci sull’uccisione o il ferimento del segretario generale Nasrullah. Fonti dell’esercito israeliano hanno confermato che l’obiettivo era proprio lui, ma hanno aggiunto che è ancora presto per avere la certezza dei risultati. L’ufficio informazione del partito si limita a dire che il capo è in buone condizioni, frase che rivela la sua presenza nel palazzo colpito e che forse sarebbe ferito.

Dichiarazioni ambigue di dirigenti iraniani hanno fatto diffondere nei social la notizia dell’avvenuta morte di Nasrullah. Un alto capo militare dei pasdaran ha detto “Il partito Hezbollah ha preparato tanti dirigenti che potrebbero sostituire Nasrullah. Quando muore un capo, c’è sempre chi lo può sostituire degnamente”. Teheran ha smentito anche le notizie sulla presenza, a Beirut, del capo delle Brigate Al-Quds dei guardiani della rivoluzione iraniana, Qaani. Anche in questo caso le smentite iraniane non smentiscono un bel nulla. L’agenzia stampa Tasnim ha riportato le dichiarazioni di alti dirigenti delle guardie, secondo le quali “Qaani gode di buona salute ed è in vita”.

Siria

Bombardamento israeliano su Damasco ha ucciso 5 soldati. Gli attacchi israeliani sul territorio siriano sono diventati quasi quotidiani, in parallelo all’aggressione sul Libano. Nella notte precedente un bombardamento israeliano aveva colpito la frontiera siro-libanese in diversi punti provocano l’uccisione di 13 persone, che stavano scappando dalla guerra in Libano per cercare riparo in Siria.  

ONU

 L’intervento di Netanyahu all’assemblea generale dell’ONU è avvenuto in un’aula quasi vuota. Un discorso di orwelliana memoria. Senza vergogna alcuna, il premier israeliano ha affermato: “Siamo per la pace e la stiamo costruendo”. La pace dei cimiteri altrui. Ha presentato Israele come vittima di un complotto iraniano e ha minacciato Teheran: Non c’è posto in Iran dove il lungo braccio di Israele non possa arrivare. E questo vale per l’intero Medio Oriente”. La stampa di Tel Aviv rivela che prima di pronunciare il suo discorso, Netanyahu ha approvato l’attacco contro la sede centrale di Hezbollah a Beirut.’

Al suo arrivo al Palazzo di Vetro, Netanyahu è stato accolto da una manifestazione contro la guerra e il genocidio a Gaza. “Criminale, criminale”, hanno gridato i manifestanti.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Le truppe di occupazione israeliane vogliono cancellare la resistenza della popolazione palestinese, esattamente come ha fatto Netanyahu cancellado i territori occupati (Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme est) dalle cartine che ha mostrato all’ONU. Ieri e dall’alba di oggi, i carri armati e i bulldozer israeliani hanno invaso Qalqilia, il campo profughi di Balata vicino a Nsblus, un villaggio vicino a Jenin e il campo profughi di Aqbat Jabr vicino ad Ariha. Un dato unificante in tutte queste operazioni militari contro i civili è l’utilizzo dei bulldozer per la distruzione delle infrastrutture e dei mercati. Rendere la vita infernale e cancellare l’economica di una popolazione e di un territorio è l’obiettivo militare che l’esercito e il governo di Tel Aviv intendono mettere in atto, per deportare la popolazione un passo alla volta.

Informazione mirata

Hadi Zaiter era uno studente libanese dell’Università dell’Aquila. Durante le festività estive è tornato a casa a Baalbek. Un bombardamento israeliano lo ha ucciso insieme a quasi tutta la sua famiglia. Si è salvato soltanto uno dei fratelli, perché non era a casa durante la strage. Il rettore dell’università, Eduardo Alesse ha diramato un comunicato di commiato. Nessun media nazionale della scorta mediatica di Netanyahu ha pubblicato la notizia. Solo agenzie e stampa locale. Stampa mirata che colpisce a piacimento. Ecco il testo intero del comunicato del rettore: QUI

Libertà sotto la torre Eiffel

Pronunciare la parola intifada in Francia adesso è un reato.  Elias De-Mzaleen è stato incarcerato per due giorni e poi citato in giudizio davanti al tribunale penale il 28 ottobre. Sua colpa è quella di aver pronunciato in un comizio in solidarietà con la Palestina a Parigi, l’8 settembre, la seguente frase: “Intifada. La liberazione della Palestina comincia qui da Parigi… Raggiungeremo Gerusalemme e pregheremo nella moschea di Al-Aqsa”. Sui media e nei discorsi dei politici, compreso il ministro dell’Interno, si è levato un polverone, accusando l’oratore di “discorso dell’odio e incitamento alla violenza”.

Nella libera e democratica Europa è vietato vestirsi di kufieh, alzare la bandiera palestinese e gridare Intifada. È il nuovo antisemitismo, questa volta contro i palestinesi e contro i loro sostenitori di origine araba.

Tunisia

Il parlamento tunisino ha approvato la proposta di legge per cancellare le competenze del tribunale amministrativo in materia di elezioni. Questo organismo era l’unico ramo della magistratura non depurato dal presidente Siaed, che si è assunto tutti i rami del potere nelle sue mani. La mossa preventiva serve a impedire che in caso di ricorso dei candidati esclusi dalla gara elettorale ci fosse un giudizio di annullamento delle stesse elezioni e togliere, quindi, al presidente eletto la legittimità costituzionale. Siaed di fatto è un candidato unico, perché tre candidati politicamente importanti sono stati esclusi, il candidato di peso, Zammal, è stato messo in carcere con accuse pretestuose, con ben due condanne in un solo mese e l’unico altro candidato rimasto in gara è quasi invisibile mediaticamente. Si annuncia un’affluenza al voto bassissima, anche rispetto alle tornate precedenti, quando la percentuale dei votanti è stata attorno al 23%.

Iraq-USA

In un comunicato congiunto, i governi di Baghdad e Washington hanno annunciato che la missione internazionale anti Isis si concluderà entro la fine del settembre 2005. Il comunicato accenna anche al ritiro dalla Siria entro il settembre 2006. In realtà queste date non significano il ritiro totale delle truppe USA dall’Iraq, perché l’accordo prevede la negoziazione per la presenza di consiglieri militari statunitensi nella regione. L’occupazione militare statunitense dell’Iraq esce dalla porta e rientra dalla finestra.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sette mesi e 3 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Un appello di intellettuali, giuristi e politici italiani per una mobilitazione popolare contro la guerra Russia-Nato  QUI.

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APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, , Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, , Mario Capanna, …

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