Per ascoltare l’audio di oggi, 02 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 298 (1549)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Ieri, venerdì, i generali israeliani si sono resi autori di due crimini di guerra. Hanno bombardato due palazzine di 5 piani a nord di gaza città, uccidendo 84 civili e decine di feriti. Fino al momento di scrivere, stamattina sabato, i soccorritori stanno tentando di recuperare altri corpi di sopravvissuti, sotto le macerie. Le due palazzine sono state completamente rase al suolo.

l nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

La Commissione congiunta delle agenzie internazionali ha diramato un rapporto nel quale afferma che “nel nord di Gaza la popolazione è sottoposta a pericolo di morte, per fame e sete e bombe”. Le agenzie internazionali chiedono ad Israele di adempiere alle ordinanze della Corte di Giustizia internazionale.

L’organizzazione umanitaria britannica OXFAM ha affermato che “gli aiuti non arrivano alla popolazione a nord di Gaza e soltanto piccole quantità giungono a Gaza città.  

L’ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (OCCHA) ha denunciato che Israele pone molti ostacoli alla consegna degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Di 423 camion concordate con le autorità militari israeliane, per il periodo dal 1à al 20 ottobre, sono stati fatti passare soltanto 151 camion. Altri 189 sono stati rifiutati e il resto distrutti.

Medici senza Frontiere ha dichiarato l’impossibilità di operare senza un cessate il fuoco. “A Gaza non ci sono luoghi sicuri. Serve un cessate il fuoco totale e duraturo”. L’organizzazione sanitaria ha chiesto alle diplomazie internazionali di far pressione su Tel Aviv per mettere fine ai bombardamenti indiscriminati e di permettere la distribuzione degli aiuti ai bisognosi. MSF ha accusato Israele di compiere massacri infiniti e di mettere in campo la “soluzione finale”.

Crimini di guerra

Sui social girano molte immagini di centinaia di persone radunate in mezzo alle macerie praticamente nudi, con addosso soltanto le mutande. L’origine delle foto sono account di soldati israeliani che avevano scattato le foto umilianti, pubblicando commenti canzonatori. Alcune delle persone ritratte nelle foto hanno confermato, ad una TV, il fatto e sostenuto che l’arresto di massa era avvenuto a Jebalia a metà della settimana. “Sono stato arrestato a casa mia, insieme ai miei figli minorenni. Ci hanno costretto a denudarci e hanno sequestrato i nostri vestiti. Ci hanno separato dalle donne della famiglia, che non sappiamo dove siano state condotte e le stiamo tuttora cercando dopo il nostro rilascio. Nella sua avanzata dii terra all’interno di Jebalia, l’esercito ha costretto la popolazione ad evacuare sotto la minaccia delle armi. Chi si era opposto, gli hanno sparato a bruciapelo”, ha detto una persona. Muhannad Khalaf, una delle persone ritratte in una foto, ha detto in una testimonianza televisiva che “i soldati avevano scattato delle foto mentre ridevano e ci prendevano in giro, umiliandoci. Ci hanno radunati in uno spiazzo in mezzo ai ruderi. Dopo 5 ore hanno permesso alle donne e ai bambini di andarsene verso sud, mentre noi uomini siamo stati costretti a denudarci e hanno sequestrato i vestiti. Ci hanno perquisito uno a uno, ma non ci hanno restituito i vestiti dopo la perquisizione, come avevano promesso. Alcuni sono stati arrestati e portati via su camion nudi com’erano. A noi maschi hanno ordinato poi di proseguire verso Gaza. È stato terribile e umiliante. Abbiamo assistito a persone anziane e ferite, che non si reggevano in piedi, maltrattate e colpite con il calcio del fucile. Senza pietà. L’esercito israeliano si comporta come avevano fatto i nazisti nella seconda guerra mondiale nelle zone occupate”.

Libano

Nessuna tregua. I negoziatori statunitensi sono tornati a Washington, dopo gli incontri di Beirut e Tel Aviv. La propaganda elettorale dell’amministrazione Biden ha continuato fino all’ultimo a lanciare messaggi positivi. Blinken aveva addirittura dichiarato che sarebbe vicino un accordo per la cessazione delle ostilità. Falso. Netanyahu ha detto chiaramente a Hockstein che non ci sarà nessuna tregua fino al ritorno sicuro degli abitanti israeliani nelle colonie del nord. Le condizioni israeliane erano di una resa totale del Libano, disarmo di Hezbollah e cessione di sovranità sul sud del fiume Litani, che l’esercito israeliano avrebbe mantenuto il diritto di intervenire in caso di una minaccia alla sicurezza delle colonie. Invece di fare pressione su Israele, la potenza occupante, Hockestien in un colloquio telefonico con il premier libanese Miqati, aveva chiesto una tregua unilaterale da parte di Hezbollah, per poter far pressione su Netanyahu. La logica di premiare l’aggressore.

Su Beirut sono stati 14 i raids aerei israeliani, con enormi danni in vite umane e distruzioni. Almeno 12 villaggi libanesi del sud sono stati quasi completamente distrutti. Le costruzioni che non sono state colpite dalle bombe, sono state rase al suolo con la dinamite oppure con i bulldozer. Le testimonianze sono state postate sui social dagli stessi soldati israeliani invasori, che si vantavano delle loro azioni.

Nella regione della Beqaa, sono state 41 le vittime uccise nei bombardamenti aerei israeliani. Sono state colpite strutture sanitarie e la sede della protezione civile nel capoluogo Baalbek. In una relazione al Consiglio di Sicurezza, una responsabile dell’OMS ha dichiarato che “l’organizzazione mondiale di sanità ha contato 55 strutture sanitarie libanesi distrutte dalle bombe israeliane”.

Cisgiordania

Ancora rastrellamenti e irruzioni militari nelle città e villaggi palestinesi della Cisgiordania. Dominio militare per soffocare la resistenza legittima dei palestinesi contro l’occupazione. Le truppe hanno colpito a Tulkarem, Nablus, Qalqilia e El-Khalil. Il numero delle vittime palestinesi nelle ultime 48 ore è salito a 4. I soldati sono sempre accompagnati dai bulldozer per la devastazione delle infrastrutture urbane: fognature, acquedotti, linee elettriche, manto stradale e edifici pubblici o commerciali. Una vendetta collettiva, per alienare il sostegno popolare alla resistenza.

A Salfit, l’esercito israeliano ha dichiarato un vasto terreno agricolo come “zona militare chiusa” ed ha impedito la raccolta delle ulive, imponendo ai contadini con la minaccia delle armi di abbandonare il lavoro. La zona agricola palestinese fa gola ai coloni ebrei israeliani che si sono insediati lo scorso anno in una collina vicina, parcheggiando le loro roulotte. L’esercito ha confiscato il terreno anche per la realizzazione di strade dedicate alla nuova colonia.

Giornalisti nel mirino

Un altro giornalista ucciso nel nord di Gaza. Il numero totale degli operatori dei media è arrivato a 183. Secondo il Comitato per la protezione dei Giornalisti, con sede a New York, Gaza è il luogo più sanguinario per i giornalisti, da quando ha iniziato a documentare i crimini contro i media nel 1992. Tutti gli inviti internazionali rivolti all’esercito israeliano, di mettere fine alle uccisioni di giornalisti, sono stati inascoltati.

Sudan

45 villaggi sono stati bruciati in Darfur per mano dei miliziani di Pronto Intervento, nelle ultime due settimane. 4 di questi villaggi sono stati incendiati giovedì, provocando la fuga di 20 mila abitanti verso il Ciad. Lo hanno riferito testimoni oculari alla tv Al-Jazeera. La guerra in Darfur ha assunto di nuovo un carattere etnico e non soltanto di scontro tra esercito e milizie. Il racconto dei testimoni sostiene che i miliziani hanno rubato tutti gli animali dei villaggi, cacciando la popolazione verso zone impervie e senza aiuti. “La gente dorme all’aria aperta e si ciba delle erbe raccolte nelle terre attorno. Chi può, fugge verso il confine del Ciad”.   

È di nuovo genocidio e pulizia etnica in Darfur, per mano delle milizie di Hamidati contro le popolazioni delle tribù africane.

Algeria

Amnistia promulgata dal presidente algerino in occasione della festa della guerra di liberazione (1954- 1962). Sono stati liberati ieri 1° novembre, circa 4 mila detenuti, condannati sia per reati comuni, sia per “reati politici e di opinione”. La personalità più in vista è stato il giornalista Ihsan El-Qadi, direttore di uno degli ultimi gruppi giornalistici indipendenti algerini. El-Qadi è stato in carcere dal 2022 in seguito alla messa in onda di una trasmissione su Radio M, di contenuti non graditi al potere algerino. Il processo però aveva riguardato una somma di denaro ricevuta dalla società radiofonica dalla figlia del direttore, che vive in Francia. L’accusa è finanziamento dall’estero e la condanna è stata nell’aprile 2023 di 5 anni di reclusione.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, otto mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il ministro degli esteri e vice presidente russo, Lavrov, ha messo in guardia di uno scontro militare diretto tra Mosca e Washington, “se le armi a lunga gettata fornite dagli Stati Uniti all’Ucraina colpissero il territorio russo”.

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APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, , Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, , Mario Capanna, …

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[Echi della stampa araba] n° 20: Rubrica a cura di Margaret PetrarcaIl pantone dell’appropriazione culturale” Leggi tutto

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-[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

– Assemblea nazionale per la Palestina, Roma – 9 novembre 2024. QUI

-Il caso de “Il Foglio”, ovvero la scorta mediatica del genocidio. Di Massimo Alberizzi. QUI

-Pino Arlacchi: “Israele è criminale. Va espulso dall’ONU. QUI

– [VIDEO] L’esercito israeliano fa saltare con la dinamite una moschea in sud Libano QUI

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

1 commento

  1. […] [Anbamed]1549- 02 novembre ’24 [Anbamed]1538- 1° novembre ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]

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