Per ascoltare l’audio di oggi, 13 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 309 (1560)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com  

Le vignette sono QUI

Sostieni l’informazione libera e indipendente!

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal,

Inquadra il QR:

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Ancora buone notizie sul fronte delle donazioni a favore di Anbamed.

Nel mese di ottobre i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 18, per un valore complessivo di 945,00 € (+ 107 € rispetto al precedente mese di settembre). Il trend positivo si sta consolidando. È un risultato promettente, che ci mette di nuovo in carreggiata. Grazie a tutti e tutte coloro che hanno contribuito e lanciamo un appello urgente e pressante al sostegno finanziario dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Iban: IT33U0891382490000000500793

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Attacchi continui senza interruzioni su tutte le zone della Striscia di Gaza. Ieri, l’esercito invasore ha bombardato, provocando due stragi, la zona di Mawassi, annunciata poche ore prima come zona sicura. 15 persone sfollate sono state uccise mentre dormivano nelle loro tende di plastica leggera.

Ieri, il ministero della sanità ha documentato 5 stragi compiute dall’esercito israeliano in diverse zone della Striscia, con 62 civili uccisi e 147 feriti. Secondo la terribile conta delle vittime, dall’inizio dell’aggressione i civili uccisi sono 43.665 e i feriti sono 103.076.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

L’amministrazione Biden, complice del genocidio a Gaza, adesso avanza analisi false e fuori luogo sul miglioramento della situazione umanitaria a Gaza. All’avvicinarsi della scadenza del suo falso ultimatum, lanciato a metà ottobre, con chiaro intento elettorale per catturare il voto degli americani di origine araba e musulmana, adesso la Casa Bianca fa trapelare commenti su un ipotetico miglioramento basato sulle dichiarazioni dei portavoce di Tel Aviv. L’esportazione di armi ad Israele quindi continuerà e il genocidio e la deportazione pure.

Tutti i rapporti dal terreno, compreso quello delle organizzazioni umanitarie statunitensi, confermano invece che Israele sta usando la fame come arma di guerra, per deportare la popolazione del nord di Gaza e svuotare la zona, con l’obiettivo chiaro e dichiarato di occuparlo definitivamente e colonizzarlo.

I rapporti delle agenzie umanitarie dell’ONU invece sono allarmatissimi. L’OCCHA ha scritto al Consiglio di Sicurezza accusando l’esercito israeliano di impedire sistematicamente l’ingresso dei camion di aiuti umanitari a Gaza e di aver isolato completamente il nord della Striscia, dove non entra nulla da un mese e mezzo.

Il giudizio dell’Unrwa è ancora più drastico: “La situazione è catastrofica. Abbiamo visto gente che cerca tra i cumuli dei rifiuti qualcosa da recuperare, per mangiare. Bambini che rimangono tre giorni senza trovare nulla da mettere sotto i denti. Una morte lenta e pianificata”.

Euro-Mediterraneo Monitor

Una nuova indagine dell’Euro-Med Monitor, condotta nell’arco di diversi mesi, svela dettagli orribili di un massacro commesso dall’esercito israeliano a Gaza City nel novembre 2023. L’attacco ha preso di mira un intero isolato residenziale, uccidendo circa 70 persone, ed è stato seguito da attacchi contro i residenti che tentavano di seppellire le vittime. Per approfondire l’indagine segui questo link dell’account X: (QUI)

Libano

Riprendono intensi i bombardamenti su Beirut. Il ministero della sanità ha dichiarato che nei bombardamenti di stanotte sono state uccise 32 persone e ferite altre 51.

Il numero totale delle vittime ha superato le tre mila persone e i feriti 13 mila. Ai quali si aggiungono i 1,4 milioni di sfollati.

L’aggressione israeliana continua e non accenna a trovare soluzioni nell’immediato, anche perché Washington ha dato la luce verde a proseguire. Le condizioni poste da Tel Aviv e trasmesse al premier libanese Miqati sono impossibili da accettare anche dal governo più collaborazionista con gli invasori: disarmo del sud Libano e diritto di Israele di invaderlo quando vuole.

Hezbollah ha emesso ieri un comunicato che si può interpretare una risposta: “Abbiamo finora ucciso 100 soldati israeliani nei combattimenti nel Sud Libano e siamo pronti alla resistenza di lunga durata”.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Rastrellamenti in ogni città e villaggio della Cisgiordania e aggressioni dei coloni a Gerusalemme est. L’offensiva dell’esercito israeliano è totale e si sta interessando Nablus, Jenin, Qalqilia, Tulkarem, El-Khalil, Betlemme e Ramallah. Le più cruente operazioni sono avvenute nel campo profughi dii Balata.

A nord di Nablus, i soldati hanno ucciso un giovane di 18 anni con una pallottola nella testa. Un’esecuzione extragiudiziale con il pretesto di azione preventiva. Il corpo del ragazzo Waleed Ashraf Hossein è rimasto sanguinante per diverse ore impedendo alla squadra di soccorso della Mezzaluna palestinese di salvarlo. L’esercito sostiene che il ragazzo stava tentando di accoltellare i soldati del posto di blocco. I soccorritori hanno dichiarato che vicino al corpo del ragazzo al momento del loro intervento non è stato trovato nessun coltello e che il posto dell’uccisione è lontano 20 metri dalla camionetta israeliana.

A Gerusalemme Est, nel quartiere Sheikh Jarrah, i coloni hanno incendiato una ventina di auto di proprietà palestinese. I vigili del fuoco hanno impiegato più di due ore per lo spegnimento. I soldati israeliani, accampati nel quartiere preso di mira da anni da parte dei coloni per cacciare la popolazione autoctona e impossessarsene, non hanno visto niente e nessun primane israeliano è stato arrestato. A ruoli scambiati sarebbe avvenuto il finimondo, con rastrellamenti e arresti. È l’Apartheid che si vende come democrazia.

Israele

La stampa israeliana rivela che nella riunione del consiglio ristretto di governo, Netanyahu ha annunciato che si può prendere in considerazione il piano per l’annessione della Cisgiordania (che lui chiama Giudea e Samaria). Adesso non è solo il ministro fascista Smotrich che mira a questo obiettivo dichiaratamente, ma anche il governo nella sua totalità. L’arrivo di Trump alla Casa Bianca è un forte incentivo per Tel Aviv ad avviare l’offensiva sul piano dei figli di Abramo, chiamato affare del secolo, che aveva portato, nella precedente amministrazione Trump, al riconoscimento diplomatico tra Israele e nuovi 4 paesi arabi. La nomina annunciata da parte di Trump di un nuovo ambasciatore fortemente sostenitore dell’annessione della Cisgiordania (anche lui la chiama come Netanyahu) non promette bene per la risoluzione dei due Stati.

Tunisia

Accanimento giudiziario. L’ex candidato alle presidenziali Ayyashi    Zammal è stato condannato a due anni e 8 mesi di reclusione, con l’accusa di falsificazione delle firme per la candidatura. La somma delle condanne espresse da diversi tribunali tunisini, sempre per la stessa accusa, è al momento di 35 anni di reclusione. Il suo avvocato, al-Massoudy, ha denunciato che il totale dei procedimenti giudiziari per la stessa accusa è di 37 processi, uno per provincia, dei quali sono stati conclusi soltanto 4. Zammal  (47 anni) è un ingegnere, imprenditore nel settore agricolo, si è candidato, ma non ha potuto svolgere neanche un giorno di campagna elettorale, per il suo arresto lo stesso giorno nel quale è stata accettata la sua candidatura dalla Commissione elettorale. Ha ottenuto il 7,35% dei voti. Il presidente Saied, di fatto candidato unico perché il terzo candidato era una sua controfigura, ha vinto con il 90,7%. L’affluenza alle urne era del 28%.

Libia

il direttore del dipartimento di sicurezza nazionale, gen. Mustafà el Oheishi, è stato rapito all’uscita dal suo ufficio, mercoledì scorso. Da quel momento non si sa dove sia finito. Nessuna milizia ha rivendicato il fatto. Lui è originario di Zentan ed è vicino all’ex ministro della difesa Ossama El-Jeweili, prima sostenitore del governo di unità nazionale guidato da Sarraj, ma poi alleato di Haftar. 

Del rapimento di El-Oheishi viene accusato direttamente il premier Dbaibah o almeno viene ritenuto responsabile dell’accaduto e della mancanza di ritrovamento e liberazione. 

I clan di Zentan hanno minacciato in un primo momento di bloccare l’oleodotto dal sud che trasporta il petrolio alla costa. Il passo è stato per il momento evitato per l’intervento mediatore del presidente Mnefi, che era andato in visita a Zentan, per rassicurare che le forze di sicurezza stanno facendo tutto il possibile per risolvere il caso. 

Visto che è passata una settimana senza che si concretizzi una soluzione positiva del caso, le milizie di Zentan passano all’attacco. 

Esiste un alto rischio al ritorno dello scontro frontale tra i due governi di tripoli e Bengasi. Le milizie di Zentan da sole non ce la fanno a fronteggiare le milizie pro- Dbaibah (una parte è alleata con il premier e si trova già nella capitale ed è quella guidata dal ministro dell’interno Imad Tarabulsi). 

Migranti

La polizia di frontiera libica ha salvato 13 migranti di varie nazionalità africane che camminavano a piedi nel deserto di Hammada al Hamra (QUI), area desertica tra la regione del Fezzan e il confine con Algeria e Tunisia, nel sud-ovest della Libia.

Una pattuglia delle guardie di frontiera li ha intercettati in difficili condizioni, abbandonati dai trafficanti in mezzo al deserto. I migranti sono stati portati a Qaryat, la cittadina più vicina, dove sono stati visitati da un medico e sono stati rifocillati. Poi sono stati portati nella caserma della polizia, per l’identificazione e il rimpatrio.   

Arte solidale

L’ARCI della Basilicata ha commissionato all’artista Jurit la realizzazione di un gigantesco murales raffigurante il volto del presidente palestinese Arafat. Il ritratto alto 15 metri è stato dipinto in un muro di fronte alla stazione di Rionero in Vulture ed è stato inaugurato nel 20esimoo anniversario dell’assassinio del presidente Arafat. (Per guardare il video)

Mobilitazioni in Italia

Si terrà a Roma sabato 30 novembre la manifestazione nazionale in solidarietà con i popoli palestinese e libanese. È stato deciso nell’assemblea nazionale del 9 novembre alla quale hanno partecipato centinaia di associazioni, comitati e partiti.

Anbamed ha aderito. (Per maggiori info e visionare la lista di tutte le realtà organizzative aderenti). La videoregistrazione dell’evento.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, otto mesi e 19 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il consigliere di Trump, Steve Bannon, in un’intervista alla collega Viviana Mazza del Corriere della Sera: “I soldi per l’Ucraina sono finiti. Ci deve pensare l’UE se ci tiene a Kiev”. Una pioggia di missili russi questa notte sulla capitale ucraina.

Sostienici!

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Voi che non avete donato nulla in passato, e siete in tanti, potete redimerv i e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/

====================================================

APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, , Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, , Mario Capanna, …

-[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

– Assemblea nazionale per la Palestina, Roma – 9 novembre 2024. QUI

-Il caso de “Il Foglio”, ovvero la scorta mediatica del genocidio. Di Massimo Alberizzi. QUI

-Pino Arlacchi: “Israele è criminale. Va espulso dall’ONU. QUI

– [VIDEO] L’esercito israeliano fa saltare con la dinamite una moschea in sud Libano QUI

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000

IN EVIDENZA

  • [Echi della stampa araba] n° 20: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
  • Il pantone dell’appropriazione culturale Leggi tutto
  •  

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

  • A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

1 commento

  1. […] [Anbamed]1560- 13 novembre ’24 [Anbamed]1559- 12 novembre [Anbamed]1558- 11 novembre ’24 [Anbamed]1557- 10 novembre ’24 [Anbamed]1556- 09 novembre ’24 [Anbamed]1555- 08 novembre ’24 [Anbamed]1544- 07 novembre ’24 [Anbamed]1553- 06 novembre ’24 [Anbamed]1552 – 05 novembre ’24 [Anbamed]1551- 04 novembre ’24 [Anbamed]1550- 03 novembre ’24 [Anbamed]1549- 02 novembre ’24 [Anbamed]1538- 1° novembre ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *