Per ascoltare l’audio di oggi, 23 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 317 (1568)

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Le notizie:

Mandato cattura Netanyahu

Il mandato di cattura per il criminale di guerra Netanyahu ha mandato in tilt le cancellerie di molti paesi Nato, e gli USA in primis. L’agitazione di Washington è legata anche alla difesa dei propri organismi politici e militari dall’essere esposti al giudizio di un potere indipendente. I crimini statunitensi nelle varie guerre ingaggiate nel mondo potrebbero essere messi al vaglio di giudici non compromessi. Quello di Netanyahu è il primo caso di un premier di un paese amico della Nato ad essere messo sotto la lente d’ingrandimento della Corte Penale Internazionale. E non è servito come scudo la non appartenenza di Israele allo Statuto di Roma, il trattato sulla base del quale è fondata la Corte dell’Aja. Esattamente come il caso degli Usa.

Le diplomazie dei paesi capitalistici neoliberisti sono agitate e non sanno come rispondere. Gli Usa minacciano sanzioni contro i giudici della CPI, altri tergiversano, la Francia dice che rispetta la determinazione dei giudici ma non si sbilancia sull’eventuale arresto di Netanyahu. In Italia, tutti vanno a briglie sciolte: l’amica di Netanyahu, Meloni, critica velatamente la sentenza divagando e sostenendo che non si può mettere allo stesso piano Israele e Hamas, il ministro della guerra afferma che in caso di visita in Italia, Netanyahu va arrestato, fino a qualche imbecille politico che va postando proprie foto con il criminale inquisito. Gelo dei politici tedeschi, nipoti dei criminali di guerra nazisti. L’isolamento di Israele lo mette in evidenza la dichiarazione di Orban di massima disponibilità a ricevere il criminale di guerra inquisito.   

Genocidio a Gaza

I giornalisti palestinesi sul campo hanno dato informazioni e notizie dettagliate su tre stragi compiute ieri dai generali israeliani in tre zone della Striscia.

Nella più grave azione militare, sono state uccise 88 persone a Beit Lahia. I 110 feriti sono rimasti senza cure, per mancanza di squadre di soccorsi e di ospedali operanti in zona.

A Shekh Radwan sono stati uccisi 25 civili, tra i quali 10 bambini, in un triplice bombardamento compiuto da caccia, artiglieria e navi.

A Nuseirat invece un bombardamento con droni ha ucciso tre donne nella loro casa.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza si fermeranno entro 48 ore per mancanza di carburante e medicine. È una realtà drammatica visto il massimo bisogno dii cure per le migliaia di feriti nei bombardamenti israeliani. L’assedio criminale dei generali israeliani mira alla deportazione di tutta la popolazione di Gaza o alla sua morte.

Il commissario dell’ONU, Dujarik, ha denunciato che Israele ha bloccato i due terzi degli aiuti umanitari spediti la scorsa settimana. “L’inverno sta arrivando con pioggia e freddo e la mancanza di tende è gravissima”. Gli ispettori israeliani al valico di Karam Abu Salem hanno bloccato proprio quelle, con il chiaro intento di far vivere alla popolazione sofferenze e malattie, in aggiunta alla fame. La fame come arma da guerra è un crimine contro l’umanità.

Libano

L’ospedale Amal di Baalbek è stato colpito ieri dalle bombe israeliane. Ucciso il direttore e sei suoi colleghi medici. Incessanti bombardamenti su Beirut, mentre sono in corso le trattative indirette con la “mediazione” USA. Infuriano gli scontri di terra tra i combattenti della resistenza libanese e i soldati invasori. L’esercito israeliano ammette le perdite ma non fornisce i numeri dei soldati uccisi e feriti, se non dopo aver fatto passare alcuni giorni.

I media israeliani e statunitensi sono ottimisti su un cessate il fuoco, ma non si vedono convergenze tra le richieste israeliane e le disponibilità libanesi. Il governo di Beirut, per bocca dello stesso primo ministro Miqati, ha respinto i diktat di Tel Aviv. Netanyahu vuole ottenere subito un cessate il fuoco, ma rinvia il ritiro delle sue truppe a 60 giorni. L’argomento è stato oggetto di una telefonata tra Biden e Macron, ma Tel Aviv ha messo le mani avanti parlando di rifiuto totale di qualsiasi ruolo di Parigi nella trattativa.      

Cisgiordania

Invasione delle truppe di occupazione a Tulkarem, il suo campo profughi ed i villaggi attorno. Rastrellamenti a Nablus.

Nella cittadina di Foreik, ad est di Nablus, all’alba di oggi sabato, un gruppo di coloni scortati dai soldati di occupazione, hanno invaso un quartiere incendiando due case, mentre gli abitanti sono ancora nel sonno. Alla mobilitazione degli abitanti che hanno lanciato pietre contro i coloni ebrei invasori, l’esercito di occupazione ha sparato, lasciando a terra due feriti. È il secondo sabato consecutivo che Foreik è presa di mira dai coloni ebrei israeliani con il chiaro intento di costringere la popolazione alla deportazione, per accaparrarsi i terreni agricoli da annettere alle colonie illegali.

Sempre nella provincia di Nablus, i terreni agricoli del villaggio di Laban sono stati oggetto di devastazione da parte di orde di coloni ebrei barbari. 50 alberi di olivo sono stati distrutti, tagliati o sradicati. Secondo il Comitato contro la colonizzazione delle terre palestinesi, nel mese di ottobre 2024 sono state 1490 le aggressioni dei coloni contro terreni, case e proprietà palestinesi.

Il nuovo ministro della guerra Katz ha emanato una nuova direttiva che vieta i procedimenti penali contro i coloni ebrei israeliani implicati in aggressioni contro i palestinesi. Un incoraggiamento alle aggressioni contro villaggi e città palestinesi, per deportarne la popolazione.

Siria

La situazione dei profughi provenienti dal Libano è catastrofica. Un rapporto ONU parla di condizioni misere di accoglienza e soprattutto di mancanza di campi o strutture per fornire un tetto ai fuggiaschi dalla guerra israeliana. “Una parte dei profughi libanesi hanno deciso di tornare nel loro paese, con il pericolo di incontrare la morte sotto le bombe israeliane”. Il rapporto elogia l’atteggiamento della popolazione siriana che ha accolto molti profughi nelle proprie case, ma  sottolinea il rapporto – la mancanza di finanziamenti internazionali ha reso difficile una migliore accoglienza ad una buona parte dei profughi”.

Iran

I governatori dell’Aiea hanno approvato una condanna dell’Iran “per la sia mancata cooperazione con gli ispettori dell’agenzia onu per l’energia atomica”. 19 su 35 hanno votato a favore. Russia, Cina e Burkina Faso hanno votato contro e 11 astenuti. Le potenze della Nato, che avevano fornito ad Israele l’arma nucleare, si accaniscono contro il programma nucleare iraniano, che al momento è civile e sotto il monitoraggio degli ispettori dell’Aiea. L’organismo ONU da uno strumento tecnico per evitare la proliferazione delle armi nucleari, si sta trasformando in arma di minaccia nelle mani di quelle stesse potenze. Si sta ripetendo con l’Iran lo stesso scenario con l’Iraq nel 2003. La risposta di Teheran a questa nuova provocazione politica di Washington, Parigi e Londra ha risposto con l’accelerazione delle operazioni di concentrazione dell’uranio,, con nuovi macchinari forniti dalla Russia.

Algeria

Lo scrittore franco-algerino, Boulem Sansal, è stato arrestato al momento del suo arrivo ad Algeri. Sansal, 75 anni, è tornato in Algeria lo scorso 16 novembre e da quella data non ci sono più sue notizie. La stampa algerina non scrive nulla sul suo caso e non ci sono dichiarazioni delle autorità sul suo caso. È una sparizione forzata. La famiglia è preoccupata per le condizioni di salute dello scrittore.

Sansal ha avuto successo fin dall’inizio della sua carriera di scrittore, con “Il giuramento dei barbari”, un romanzo che racconta l’ascesa dei fondamentalisti che hanno contribuito a far precipitare l’Algeria in una guerra civile che ha provocato almeno 200.000 morti tra il 1992 e il 2002. I suoi libri, pubblicati in Francia, sono venduti liberamente in Algeria, ma l’autore è controverso, soprattutto dopo una visita in Israele nel 2014.

Un altro scrittore franco-algerino, Kamel Daoud, vincitore del premio Goncourt 2024 per “Houris”, è finito al centro di una polemica in Algeria, accusato da una vittima della guerra civile di aver strumentalizzato la sua storia, nel romanzo.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, otto mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Mosca ordina la produzione in serie del missile balistico ipersonico Oreshnik. Il governo polacco: “Il conflitto globale è vicino”. Gli USA giocano col fuoco, tanto il teatro di guerra è lontano.

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