Riceviamo dall’amica e compagna Alessandra Mecozzi, la presidente di Cultura è Libertà questa lettera, firmata insieme a molte altre associazioni, con richiesta urgente al governo italiano per salvar l’Ospedale Kamal Adwan a Gaza.
Gentile Presidente Giorgia Meloni Gentili Ministri della Salute, Orazio Schillace e degli Esteri, AntonioTajani
Vi preghiamo di considerare con massima urgenza questa nostra richiesta. Dall’ 8 ottobre 2024 gli ospedali della zona nord di Gaza sono sotto assedio e ad oggi l’unico che continua ad offrire qualche servizio e il Kamal Adwan. Tra questi servizi, quello di cura intensiva neonatale (oggi ci sono 8 bimbi dopo la morte due giorni fa di altri 2 a causa della distruzione del tank di ossigeno), di pediatria (14 ricoverati) e di dialisi (120 persone) e altri 85 pazienti per cause varie, ed i ricoveri aumentano anche di bimbi ed adulti malnutriti. Inoltre il Kamal Adwan, dopo la chiusura forzata dell’ospedale Indonesian, riceve anche tutti i feriti che riescono ad arrivarci, circa 80 al giorno. Sono solo una parte visto che le ambulanze sono state tutte colpite, e purtroppo gli altri muoiono in strada. Nell’ospedale c’è il direttore, Dr Hussam abu Safya ed un altro giovane medico, entrambi pediatri ed una giovanissima chirurga volontaria, dopo l’invasione ed il prelievo forzato di più di 40 dello staff una decina di giorni fa. E restano una quindicina di infermiere/i, di cui 5 feriti gravi due giorni fa da fuoco verso l’ospedale. Due altri medici volontari hanno visto la scorsa settimana la uccisione delle loro intere famiglie, rispettivamente 15 e 17 persone, mentre loro lavoravano in Ospedale. Non sto a dire altri dettagli, se non che sono piu di 40 giorni che il direttore chiede l’aiuto internazionale attraverso l’invio di team medici e forniture di medicinali, cibo ed acqua. Ieri lui stesso è stato ferito mentre era nel suo ufficio dentro l’ospedale, ma rifiuta la unica proposta dell’IDF, quella di essere evacuato, perchè significherebbe la chiusura del presidio ospedaliero e l’abbandono dei cittadini che ne hanno bisogno e non hanno alternative, secondo l’ONU ancora più di 100.000. Anche l’ OMS sta trovando molto difficile raggiungere l’ospedale; in più di 10 tentativi fatti le è stato negato l’accesso o le si è sparato vicino per intimidire almeno 7 volte. Una volta che aveva consegnato medicine, poche ore dopo è stato distrutto il magazzino dove erano state riposte. Una via di uscita auspicabile a questo confronto sarebbe che paesi amici di Israele chiedano l’accesso urgente per una missione medica qualificata (anche di medici della protezione civile o militari se questo fosse il modo appropriato e piu rapido) che potrebbero portare le loro competenze ed anche almeno una ambulanza, medicine e beni alimentari. L’Italia si può spendere in questo? Vi chiediamo come medici e lavoratori della salute di attivarvi subito e speriamo di ricevere una risposta pronta e positiva. Potete contattarmi per altri dettagli e documentazione di quanto vi ho riassunto qui sopra.
Prof. Paola Manduca, Genetista, Associazione NWRG-onlus, a nome dei colleghi della rete Sanitari per Gaza paolamanduca@gmail.com 3472540531
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