Per ascoltare l’audio di oggi, 05 dicembre 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 327 (1578)
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Le notizie:
Mandato cattura Netanyahu
L’ex procuratore generale della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha espresso un giudizio deciso sull’ordine di cattura nei confronti del criminale di guerra ricercato e del suo ex ministro della difesa.
“Il caso della Cpi contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e contro l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant è chiaro e incontrovertibile ed è basato sul blocco delle consegne di cibo e acqua alla popolazione di Gaza, un evento che tutto il mondo sa che si è verificato e di cui il presidente Usa Joe Biden è stato un testimone diretto, avendo pregato per un anno il leader israeliano di far passare gli aiuti umanitari”.
Nella sua conferenza stampa, Ocampo ha sottolineato che “Netanyahu non gode dell’immunità nei Paesi che riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale, e che pertanto non ci sono dubbi sul fatto che i mandati d’arresto debbano essere applicati”.
Genocidio a Gaza
Bombardamenti indiscriminati su scuole e campi di sfollati a Jebalia, Nuseirat e Mawassi. Carneficine che hanno ucciso ieri 54 civili, tra di loro 21 bambini.
Guarda il video di uno dei bombardamenti: CLICCA
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria
È pulizia etnica nel nord della Striscia di Gaza. I generali israeliani stanno riducendo la gente alla fame per costringerla a sfollare verso sud. Da 55 giorni non è entrato a nord del corridoio chiamato Netzarim neanche un camion di farina.
Ma la situazione nella zona a sud non è migliore. Oltre al divieto di passaggio degli aiuti umanitari imposto dall’esercito di occupazione, ci sono le bande di criminali che agiscono indisturbati sotto gli occhi dei soldati israeliani rubando i camion e vendendo a caro prezzo. L’Unrwa ha dovuto annunciare la sospensione dell’utilizzo del valico di Karam Abu Salem.
Trattative
Il Cairo, dopo l’accordo di Fatah e Hamas sulla gestione di Gaza nella fase dopo il ritiro israeliano, ha avanzato un piano per un cessate-il-fuoco. Le rivelazioni della stampa egiziana parlano di riapertura del valico di Rafah, di ritiro graduale delle truppe israeliane, ritorno della popolazione del nord di Gaza. Si attende una risposta del governo di Tel Aviv. Alla trattativa dovrebbe entrare il governo turco, che supplirà al parziale ritiro del Qatar. Oggi, giovedì, il governo Netanyahu deciderà la propria posizione in merito a questo piano.
Libano
Altre violazioni israeliane della tregua. Il premier libanese Mikati ha denunciato 60 violazioni gravi. Nella giornata di ieri, l’aeronautica di Tel Aviv ha bombardato diversi villaggi libanesi a nord del fiume Litany. I soldati israeliani continuano i rastrellamenti nei villaggi di frontiera ed impediscono il ritorno delle popolazioni alle loro case in 60 villaggi.
Di fatto la tregua è unilaterale da parte di Hezbollah, che si è limitato, due giorni fa, a lanciare due razzi contro una postazione militare israeliana situata in territorio libanese occupato dal 1967. Un avviso che è stato preso da pretesto da parte degli israeliani per intensificare le violazioni della tregua ulteriormente. La situazione di stallo è provocata dal farraginoso meccanismo di sorveglianza che non è stato assegnato tutt’ora all’Unifil, come sarebbe stato normale, ma ad una commissione presieduta da generali statunitensi e francesi, che non è stata ancora insediata.
Siria
Secondo l’Osservatorio siriano, i combattimenti a Hama sono all’interno della città. Alle periferie, da tre direttrici: nord, nord-ovest e nord-est e le avanguardie dei miliziani sono a 3 km dal centro. La corrente elettrica ed i collegamenti Internet sono stati interrotti.
I proclami dei jihadisti sono minacciosi. “applicheremo la Sharia” (la legge islamica nella sua versione fondamentalista). Il capo di Tahrir Sham, Al-Joulany, fondatore del Fronte Nusra ed amico di Al-Baghdadi, si è fatto fotografare in mezzo alle sue truppe al Castello di Aleppo.
La controffensiva del regime, sostenuta dall’aeronautica russa, non ha respinto l’offensiva dei miliziani appoggiati dalla Turchia. Uno degli elementi di sorpresa che permesso alle milizie di controllare vaste zone in poco tempo è stato l’utilizzo di droni forniti da Ankara.
Nella guerra si combatte anche su un altro fronte. I jihadisti filo turchi oltre ad attaccare i governativi, colpiscono i curdi. A Tal Rifaat, a nord di Aleppo si è assistito alla caccia del curdo. Sono stati assassinati a sangue freddo combattenti e civili, con deportazioni di massa, in una vera pulizia etnica. Decine di migliaia di civili sono stati costretti a sfollare verso le province orientali, amministrate dalle Forze Democratiche siriane.
L’ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia ha diramato un comunicato per smentire notizie false su un’alleanza con gli islamisti filo turchi. “In merito alle notizie diffuse il 4 dicembre da diverse agenzie stampa, riguardo l’apertura di un secondo fronte da parte delle Forze della Siria Democratica (SDF) contro l’Esercito Arabo Siriano (SAA) e il governo di Bashar al-Assad, desideriamo fare chiarezza sulla situazione.
Le dichiarazioni riportate sono infondate. Come già annunciato dal Consiglio Militare di Deir Ezzor il 3 dicembre, le SDF hanno intrapreso azioni preventive per proteggere i villaggi situati sulla sponda est dell’Eufrate. Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di prevenire una possibile escalation delle attività di ISIS, che, in questi giorni come in passato, stanno approfittando delle opportunità fornite loro dagli attacchi dello stato turco per organizzare operazioni significative. È importante sottolineare che l’ISIS può contare su una vasta rete di cellule nelle zone limitrofe controllate dalle forze del regime siriano; i jihadisti hanno eseguito innumerevoli imboscate e omicidi e l’esercito governativo non è in grado di garantire la sicurezza, come testimoniato dagli eventi recenti di Aleppo.
Le Forze democratiche siriane continuano a concentrarsi sulla lotta contro l’ISIS e la difesa delle popolazioni locali, e non hanno aperto alcun fronte contro l’esercito siriano, ma piuttosto sono intervenute in un contesto di crescente minaccia. Ogni azione intrapresa dalle SDF ha avuto come obiettivo esclusivo la protezione della sicurezza della regione e dei suoi abitanti”.
Cisgiordania
Rastrellamenti permanenti in tutta la Cisgiordania. Nella giornata di ieri oltre 40 palestinesi sono stati arrestati, compresi alcuni bambini e ragazzi minorenni.
Nel campo di concentramento e torture di Jelma è deceduto il prigioniero Mohammed Waleed Alì, 45 anni d’età, dopo una settimana del suo riarresto. Alì è un militante palestinese che aveva passato 20 anni nelle prigioni dell’occupazione ed era stato liberato 3 anni fa per conclusione della pena. Il suo arresto amministrativo, senza accuse e senza processo, è stato caratterizzato da interrogatori violenti e torture indicibili, che hanno provocato la sua morte per mano degli aguzzini del ministro fascista Ben Gvir.
Solidarietà ebraica con la Palestina
Un centinaio di attivisti – ebrei canadesi e alleati – tra cui membri dell’
Independent Jewish Voices – hanno occupato un edificio parlamentare a Ottawa per chiedere al governo canadese di mettere fine all’esportazione di armi ad Israele e di smettere così di partecipare al genocidio israeliano contro i palestinesi.
Norvegia/Boicottaggio
Il fondo sovrano norvegese, uno dei maggiori investitori al mondo, ha annunciato il ritiro di tutti i suoi investimenti dall’azienda di telecomunicazioni israeliana Bezeq. Secondo il fondo, «attraverso la sua presenza fisica e la fornitura di servizi di telecomunicazione agli insediamenti israeliani in Cisgiordania, Bezeq contribuisce a facilitare il mantenimento e l’espansione di questi insediamenti, che sono illegali secondo il diritto internazionale». Per l’investitore norvegese l’azienda israeliana «contribuisce essa stessa alla violazione del diritto internazionale». Così è arrivata la decisione di vendere tutte le quote di Bezeq. Un’operazione già iniziata a metà 2024, quando il fondo aveva ridotto le sue quote nell’azienda dal 2,2% allo 0,76%.
Sudan
Proseguono i bombardamenti delle milizie Pronto Intervento contro il campo di sfollati di Zamzam, 15 km a sud della città di el-Fasher. Il campo ospita in tende di fortuna 500 mila persone, fuggite ai bombardamenti sul capoluogo della provincia settentrionale del Darfur. Secondo testimoni locali, negli ultimi due giorni ci sono stati lanciati contro il campo 25 obici. Gli uccisi sono stati 9 ed i feriti 13.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, 9 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il ministro degli esteri russo Lavrov a Malta per la conferenza Osce, prima visita in un paese Ue dall’inizio della guerra. Il piano dell’emissario di Trump in Ucraina sconvolge il governo di Kiev, che non intende discuterne al momento. La pillola amara prevede “Cessione di territori alla Russia, in cambio di pace ed ingresso nella Nato”. Una resa tardiva.
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