Per ascoltare l’audio di oggi, 07 dicembre 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 329 (1580)
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Le notizie:
Mandato cattura Netanyahu
La Corte penale internazionale: “Netanyahu non ha l’immunità per le accuse”. Lo ha affermato il portavoce Fadi Abdallah in una conferenza a Bruxelles. “L’articolo 27 dello Statuto di Roma dice chiaramente che non c’èimmunità dall’azione penale per nessuno e questo non vale solo per la Corte Penale Internazionale (Cpi) ma è un principio stabilito anche dalla Corte Internazionale di Giustizia”. Poi ha aggiunto: “Se si guarda alla storia della giustizia penale internazionale, si vedrà che in molti casi i mandati d’arresto sono rimasti in sospeso per 10 anni e a volte anche per 15 anni, e poi sono stati eseguiti: i mandati d’arresto sono validi a vita, non possono essere ritirati se non con una decisione dei giudici”.
Al giornalista che ha evocato possibili ostacoli ad un eventuale processo di pace, il portavoce ha replicato: “la Corte non può farsi carico di considerazioni politiche. È un argomento che viene usato a volte ma noi crediamo chenon ci sia pace duratura senza giustizia”. Poi ha precisato: “Se ci sono considerazioni sulla necessità di fermare i casi perché ci sono, ad esempio, negoziati di pace, non spetta alla corte decidere in merito, dobbiamo decidere in base alla legge, ma c’è un articolo nello statuto della legge che permette al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di sospendere le attività della Corte, i mandati di arresto o i procedimenti per 12 mesi con una decisione ai sensi dell’articolo 7, quindi senza veto, con la possibilità di rinnovo”.
Genocidio a Gaza
Le truppe israeliane hanno fatto irruzione ieri nell’ospedale Kamal Aduan di Beit Lahia, subito dopo un duro bombardamento che aveva interessato la zona attorno. Per le strade e nelle corsie sono rimasti 20 corpi di civili uccisi. I valorosi soldati israeliani hanno crivellato di pallottole un’ambulanza, mettendola fuori uso.
In altri tre bombardamenti si sono avuti ieri 31 vittime uccise dalle bombe israeliane: 20 nel campo di Nuseirat, 5 a Rafah e 6 a Gaza città.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Siria
La Siria è in fase di disgregazione territoriale. Continua l’avanzata da nord dei jihadisti sostenuti dalla Turchia e da altri paesi della Nato. Dopo aver conquistato Hama in 24 ore, si stanno dirigendo verso Homs, nel centro del paese ed ultima città prima della capitale Damasco.
Anche Daraa e Sueidaa, nel sud, sono fuori dal controllo del regime. Le formazioni dell’opposizione hanno intimato alle forze governative locali di arrendersi e passare dalla parte della rivolta. Le opposizioni in queste due città meridionali non sono della stessa matrice jihadista di Tahrir Sham. Daraa è stata nel 2011 la città ribelle che aveva dato la scintilla alla rivolta del 25 marzo. Sueidaa invece è una città a maggioranza drusa e non aveva mai partecipato al movimento di rivolta e si è tenuta indipendente, difendendosi dagli attacchi dell’ISIS e schivando lo scontro diretto con le forze del regime, che aveva concesso una relativa autonomia. Tutti i valichi di frontiera con la Giordania sono sotto il controllo dei miliziani. Amman ha chiuso la frontiera al traffico.
Nel nord-est, la regione sotto il controllo delle Forze democratiche siriane (FDS) a guida curda, il Rojava, i combattenti hanno preso controllo di tutte le postazioni che in precedenza erano sotto il controllo dei governativi e le milizie iraniane alleate. Queste ultime si sono ritirate e le FDS hanno esteso il loro controllo anche ad ovest del fiume Eufrate, in attesa degli attacchi delle formazioni jihadiste filo turche.
È allarme lungo la frontiera libano siriana, per il timore di vendette da parte dei jihadisti contro Hezbollah, per il suo ruolo in sostegno militare al regime di Assad. I tagliagole potrebbero invadere il territorio libanese al servizio di agende straniere (Usa, GB e Israele).
I media del regime sono in grande confusione e si limitano a ripetere i comunicati dell’esercito e del governo. “Il presidente è a Damasco e sta guidando il comando delle operazioni sul fronte”. Come per dire che non è ancora scappato. Gli emissari di Assad a Teheran e Baghdad in realtà sono tornati a mani vuote, accompagnati con tante dichiarazioni di solidarietà e niente più.
In Siria si sta ripetendo lo scenario libico del 2011. La CNN, che in 14 mesi di aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza non ha mai mandato una troupe, adesso è lì ad Aleppo, con giornalisti statunitensi arrivati dalla Turchia, per intervistare il capo jihadista di Tahrir Sham, Joulani. Il capo qaedista, amico di Al-Zaahiri e di Al-Baghdadi, ha annunciato le sue vocazioni moderate per un “governo civile, rispettoso delle diversità etnico-confessionali”. Parole false visto quel che è successo a Tal Rifaat, a nord di Alppo, alla popolazione curda uccisa e deportata.
Situazione umanitaria a Gaza
Una frase del segretario generale dell’ONU Guterres sintetizza la situazione a Gaza: “La catastrofe di Gaza è il crollo della nostra umanità”. Una frase che è anche la testimonianza del fallimento del sistema della diplomazia e politica internazionali.
- Libano
Ieri sono stati registrati 9 violazioni della tregua da parte di Israele a Bint Jbeil, Nabatie Sour (Tiro).
È stata fissata per martedì prossimo la prima riunione della commissione per la supervisione della tregua. La commissione guidata da un generale statunitense è formata da militari di Frnacia, Unifil, Libano e Israele. Un comunicato di Beirut informa che un’ispezione preliminare a sud di Litany ha messo in evidenza l’enorme devastazione compiuta da Israele per la cancellazione della vita nel Libano meridionale. Oltra alle bombe, le truppe di terra hanno demolito con bulldozer e dinamite, costruzioni e infrastrutture urbane.
Cisgiordania
Sette giornalisti palestinesi sono stati fermati mentre stavano seguendo un rastrellamento a Sinjel, a sud di Jenin. Tre di loro sono stati arrestati. Come al solito, nessun’accusa e non ci sarà un processo. È un arresto amministrativo che l’occupazione israeliana usa ed abusa nei confronti dei militanti e attivisti palestinesi.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, 9 mesi e 12 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trentacinque provvedimenti per un totale di 1,7 miliardi di euro stanziati dal governo delle destre in Italia a favore di Kiev.
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