Per ascoltare l’audio di oggi, 08 dicembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 330 (1581)

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Le notizie:

Siria

Il dittatore Bashar Assad è scappato. È uno scenario libico in salsa afghana. (Leggi il nostro editoriale di ieri Clicca ) Gli sviluppi accelerati della situazione in Siria hanno avuto la svolta attesa. Verso mezzanotte Assad ha preso un elicottero e si è recato in una base russa nel nord del paese. Fuggirà verso Mosca.

Le avvisaglie erano nell’aria. I miliziani dell’opposizione sono arrivati a Damasco da sud e ovest e hanno preso possesso della sede di radio e televisione. Si sono sentiti spari ed esplosioni nel cuore della capitale, ma nessuno voleva combattere per il dittatore in fuga. Fino a pochi minuti prima della fuga di Assad, il ministro dell’interno aveva annunciato che la capitale era ben protetta da due cinture di forze speciali.

Mentre i jihadisti stavano entrando a Homs, a nord della capitale, provenienti da Aleppo e Hama, l’Iran ha fatto evacuare le sue truppe presenti nel centro e nell’est della Siria dalla base militare di Tadmour (Palmira) e dal valico di Abu Kamal verso il territorio iracheno.

È una debacle che lascerà il suo segno anche sulla Russia, che presto dovrà sloggiare dalle sue basi in Siria, perdendo l’unico porto nel Mediterraneo. Assisteremo alla loro fuga frettolosa come quella delle truppe Usa da Kabul?

Il palazzo presidenziale è stato invaso da armati e da gente comune in festa. Lo stesso è avvenuto per la sede dei servizi, migliaia di prigionieri sono stati liberati. Gente in festa in tutte le città e villaggi. Le immagini ed i monumenti di Assad sono stati abbattuti.

Il premier Jilali ha annunciato di aver parlato con il capo dell’opposizione Shara’ (noto precedentemente con l’appellativo Joulani) per l’amministrazione della fase transitoria.

I consiglieri occulti che stanno manovrando i jihadisti hanno ordinato moderazione nelle parole, per presentare un volto umano, ma di fronte al popolo siriano ci saranno giorni terribili. Soprattutto per le minoranze etniche e religiose (curdi, drusi, sciiti e cristiani)

Mandato cattura Netanyahu

Effetto L’Aja: ora anche i soldati israeliani rischiano di venire arrestati all’estero. Come conseguenza del mandato di cattura internazionale emesso nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja, ora anche i soldati dell’esercito israeliano, che hanno partecipato all’aggressione a Gaza, rischiano di venire arrestati all’estero. In Israele la preoccupazione non è poca e l’allarme non viene in alcun modo sottovalutato, tanto che i primi otto soldati, che si erano recati a Cipro, in Slovenia e nei Paesi Bassi, sono stati costretti a fare immediatamente ritorno in patria.

Genocidio a Gaza

43 persone uccise nei bombardamenti israeliane a Gaza nella giornata di ieri. L’esercito di occupazione ha continuato a prendere di mira i campi di sfollati in tutta la Striscia. Caccia, artiglieria e droni hanno operato giorno e notte. Dall’alba di oggi si sono aggiunte altre uccisioni. Un medico, sua moglie e tre loro figli sono stati assassinati da un drone che ha preso di mira la loro casa, vicino all’ospedale Kamal Aduan, a Beit Lahia.

Continuano le demolizioni delle case nel nord della Striscia, per la deportazione della popolazione.   

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria a Gaza

Rapporto FAO (Clicca, in inglese) intitolato “Gaza: un incubo a causa della carenza di cibo” mette in chiaro la situazione catastrofica della popolazione palestinese tutta nella Striscia. Le principali fonti di inquietudine e gli ostacoli alla protezione:

  • Sono stati segnalati livelli allarmanti di scarsità di cibo, mancanza d’acqua e segni di fame nella popolazione.
  • I tentativi in corso di portare aiuti nelle aree assediate continuano a essere ampiamente impediti dalle autorità israeliane.
  • Le operazioni militari a terra, la contaminazione da UXO e i bombardamenti aerei sulle infrastrutture civili, sui terreni agricoli e sulle aree urbane densamente popolate hanno distrutto i sistemi locali di produzione e distribuzione del cibo.
  • Rapida riduzione della diversità alimentare osservata in tutta la Striscia di Gaza
  • Dipendenza dalla combustione dei rifiuti per cucinare, in un contesto di grave crisi energetica.
  • La criminalità indotta dal conflitto e la disgregazione dell’ordine pubblico pongono notevoli problemi di accesso
  • Cucine comunitarie a rischio di chiusura a causa dell’assenza di rifornimenti a Gaza
  • Aumento dei prezzi di mercato dei prodotti di base

Libano

In attesa di consolidare la tregua, il Libano conta le perdite subite a causa dei criminali bombardamenti israeliani. Secondo le analisi di enti privati libanesi il numero delle costruzioni rase al suolo è di 11 mila unità. Il valore del patrimonio immobiliare distrutto è di 3,4 miliardi di dollari.

Si deve aggiungere anche i danni ai settori economici e sociali. Agricoltura, turismo e sanità hanno subito perdite enormi. I medici e infermieri uccisi sono stati 220 e altri 300 feriti. Gli ospedali distrutti 8 i centri medici danneggiati sono 250. 120 ambulanze sono state distrutte dalle bombe o rese inutilizzabili dalle pallottole dei soldati. Come a Gaza la furia criminale dei generali israeliani ha preso di mira deliberatamente il settore sanitario, per impedire la cura dei feriti.

Fatah-Hamas

Ziad Abu-Hayya è stato assassinato da un commando di armati davanti alla sua famiglia in una tenda in un campo di sfollati a Khan Younis. Al- Fatah ha emesso un comunicato ufficiale che accusa Hamas di aver compiuto il crimine. Abu-Hayya è uno dei dirigenti del movimento del presidente Abbas e due mesi fa aveva postato sui social un video con il grido: “Salvateci da Hamas!”, che è diventato subito virale. Le sue accuse le ha poi ripetute in un’intervista alla tv Al-Arabyia. Un comando di Hamas, alla fine di settembre lo aveva picchiato nella sua tenda davanti a tutti gli sfollati e lo aveva minacciato di morte se non avesse smesso di attaccare pubblicamente il movimento. Due giorni fa sono tornati e gli hanno sparato in testa uccidendolo, in un’esecuzione di piazza extragiudiziale, un crimine che non passerà inosservato nelle relazioni politiche tra i due movimenti che all’inizio della settimana avevano raggiunto un accordo per la futura gestione di Gaza dopo il ritiro dell’esercito di occupazione.

Cisgiordania

I soldati israeliani hanno assassinato un giovane palestinese al posto di blocco di Qalandia, a nord di Gerusalemme. La Mezzaluna rossa palestinese ha denunciato che i soldati hanno impedito i soccorsi, lasciando il giovane morire dissanguato. È lo stesso scenario criminale che si ripete puntualmente impunemente.

Nei rastrellamenti di ieri sono stati arrestati 23 attivisti in varie località della Cisgiordania.

I coloni hanno devastato terreni e tagliato ulivi e alberi di agrumi in diverse province, da Nablus, a Ramallah, a l-Khalil e nella valle del Giordano. È un’offensiva generalizzata che viene eseguita sotto la regia del governo dei coloni, per la completa annessione giuridica, già annunciata dal ministro fascista Smotrich.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, 9 mesi e 13 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. 

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