Per ascoltare l’audio di oggi, 19 dicembre 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 340 (1591)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Il quotidiano israeliano Haaretz ha scritto che secondo testimonianze di soldati che hanno partecipato all’aggressione a Gaza, “i vari battaglioni dell’esercito si divertono a chi uccide più palestinesi”. Una macabra gara alla disumanizzazione dei gazzawi. “chi supera la linea di Netzarem, gli spariamo alla testa e lasciamo il corpo per terra, cibo per i cani”. E un altro: “il nostro esercito a Gaza si comporta come una milizia senza regole”.
Ieri, in due bombardamenti nel nord di Gaza sono statti uccisi 32 sfollati.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Trattativa
Il capo della Cia è arrivato ieri a Doha. È un segnale tangibile di un avvio del processo negoziale indiretto tra Hamas e Netanyahu. La discussione – secondo rivelazioni di fonti del Qatar – verte attorno alla proposta egiziana, che prevede uno scambio limitato di prigionieri per un periodo di 60 giorni, restituzione di corpi di ostaggi uccisi nei bombardamenti israeliani, liberazione di prigionieri politici palestinesi e dispiegamento delle truppe di occupazione in alcune zone ben determinate all’interno di Gaza. I negoziati continueranno per un accordo definitivo. Una trappola di fatto per Hamas che non otterrà il ritiro delle truppe occupanti nella prima fase. Le garanzie degli USA saranno una carta straccia quando arriverà Trump alla Casa Bianca. La stampa filo israeliana in Italia già canta vittoria.
Palestina/Usa
Un gruppo di palestinesi di Gaza e i loro familiari statunitensi hanno fatto causa contro il dipartimento di Stato affermando che non avrebbe rispettato la legge che limita il supporto militare ai paesi stranieri in caso di violazioni dei diritti umani, facendo delle eccezioni in favore di Israele. Tra coloro che li hanno assistiti nella causa legale ci sono ex funzionari del Dipartimento di Stato. “Qui si tratta davvero di obiettivi modesti: c’è una legge statunitense e vorremmo che il governo federale la rispettasse”, ha detto Ahmed Moor, un palestinese-americano residente a Filadelfia che ha aderito alla causa a nome di cugini, zii e zie sfollati e uccisi durante l’aggressione israeliana contro gli sfollati a Gaza. La legge USA vieta l’assistenza militare statunitense a unità militari straniere in presenza di prove credibili di gravi violazioni dei diritti umani.
Siria
Altre fosse comuni scoperte a Damasco e Homs. In una fossa vicina al carcere di Homs, la protezione civile ha estratto 7 corpi senza identificazione. A sud di Damasco, nel quartiere di Saida Zeinab, nella farmacia dell’ospedale sono stati trovati 20 corpi senza vita. Una parte dei corpi era nascosta nel frigorifero del deposito, ma altre erano sparse in mezzo agli scatoloni dei medicinali. L’odore nauseante ha condotto i soccorritori al macabro luogo.
Politicamente si registra l’annuncio del ritorno a Damasco dei capi politici dell’opposizione civile denominata “Alleanza nazionale delle forze della rivoluzione siriana”. Il segretario del movimento, Bahra, ha dichiarato, in una conferenza stampa a Istanbul, che non ha ancora contattato Ahmad Shara’, ma intende tornare a Damasco e stabilire una sede dell’Alleanza.
Tra i capi dell’opposizione politica e i comandanti militari non c’erano mai stati buoni rapporti. I primi venivano chiamati “gli oppositori degli alberghi di lusso” e accusati di corruzione. L’Alleanza sostiene il governo provvisorio guidato da Al-Bashir e respinge i tentativi dei paesi della Nato di imporre una tutela sul processo politico in Siria. “L’applicazione della Risoluzione dell’ONU n. 2254 spetta soltanto a tutti i siriani senza esclusioni”. Nessun accenno alla grave aggressione di Israele che ha occupato vaste zone della Siria, compreso lo strategico Gebel Shikh (Monte Hermon).
Cisgiordania
A Jenin, continuano gli scontri tra la polizia dell’ANP e i gruppi di resistenti all’occupazione. Malgrado tutti i tentativi di mediazione delle diverse realtà politiche e sociali a Jenin e Ramallah, le forze di sicurezza del presidente Abbas sono decise a cancellare la resistenza per conto di Israele. Nelle comunicazioni del ministero dell’interno dell’ANP, i resistenti vengono chiamati “fuori legge”. Una donna del campo di Jenin ha detto ai microfoni di una tv araba: “Invece di difenderci dall’esercito occupante, ci attaccano e uccidono i nostri figli che resistono ai militari israeliani. È una carta di presentazione alla nuova amministrazione Trump?”.
Gerusalemme
Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione a Gerusalemme, nella sede della Società per gli Studi Arabi. Gli uffici della Società all’interno di Gerusalemme est sono stati chiusi da oltre 23 anni. L’attacco avviene proprio nella giornata mondiale della lingua araba, 18 dicembre. I militari hanno invaso la sede che si trova oltre il muro di separazione, hanno distrutto computer, devastato gli archivi e la biblioteca e interrogato gli impiegati.
Rojava
Le Forze Democratiche siriane (FDS) a guida curda, hanno denunciato che le truppe turche e le milizie siriane islamiste affiliate hanno violato la tregua, raggiunta con la mediazione dei militari statunitensi. “Sono continuati gli attacchi su Kobane, Ain Issa e la diga di Tichrine. Colpi di artiglieria, bombardamenti aerei e attacchi con droni sono continuati per tutta la giornata di ieri”.
Due giorni fa, il comandante delle FDS, Mazloum Abdi, aveva avanzato ad Ankara una proposta per disinnescare la tensione: l’istituzione di una zona cuscinetto, con sorveglianza mista sotto la guida di militari Usa. (vedi il numero di ieri di Anbamed)
Per leggere la proposta di pace per una nuova Siria avanzata dai curdi, Clicca.
Domani venerdì 20 Dicembre – Piazza dell’Indipendenza ore 17:00 – Roma, si terrà un presidio per difendere il Rojava e per una nuova Siria democratica.
Sudan
Un bombardamento delle milizie di Pronto Intervento su un ospedale nella città el-Fasher ha causato 10 uccisi ed oltre 20 feriti. Lo scorso venerdì, in un altro attacco con l’artiglieria, la farmacia e il pronto soccorso dell’ospedale erano stati messi fuori uso.
Si sono svolti anche duri combattimenti a Bahri, uno dei tre sobborghi della capitale. L’esercito ha attivato l’aeronautica bombardando le postazioni delle milizie installate in mezzo alle zone residenziali.
Libia
Gli incontri a Bouznika, in Marocco, tra le due delegazioni parlamentari libiche, hanno raggiunto una bozza di accordo per un nuovo esecutivo e l’avvio di un processo per il controllo dei confini e la partenza dei mercenari, che porti ad elezioni presidenziali e politiche. La firma avverrà oggi, se non ci saranno indicazioni contrarie dalle sedi centrali dei due parlamenti rivali. L’incontro è consultivo, ma potrebbe far scaturire un nuovo accordo tra i due organismi che temono di essere di nuovo delegittimati dall’UNSMIL, come avvenuto nel 2021 con l’elezione del governo Dbaiba avvenuta con la compravendita di voti di un organismo ibrido, in parte scelto dalle potenze straniere che controllano il Consiglio di Sicurezza (Usa e GB principalmente).
Arabia Saudita
In una conferenza organizzata dall’ONU a Riad, sulla Governance nello spazio cibernetico, è intervenuta Lina Al-Hathloul (clicca), difensora dei diritti umani nel regno. Ha criticato la repressione praticata nel suo paese contro tutti coloro che esprimono una critica alle politiche governative. Al-Hathloul era in collegamento da remoto dalla sede dell’organizzazione saudita Qast per i diritti umani, con sede a Londra. È stato un intervento storico; mai avvenuta una cosa simile nel regno dei Bani Saud. “Non posso essere presente di persona con voi – ha denunciato Al-Hathloul – perché le leggi del mio paese vietano alle donne di viaggiare da sole, senza un tutore maschio della famiglia.”. Lina è la sorella di Loujain che ha passato due anni di prigione e sconta 5 anni di divieto di spatrio, per aver rivendicato il diritto delle donne a guidare le auto e la fine della wilaya, la supremazia maschile sulle donne.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, 9 mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelenzky ha detto a Bruxelles, per un vertice Nato, che il suo esercito non ha le armi sufficienti per liberare la Crimea e il Donbas. Una frase criptica che potrebbe significare “chiediamo altre armi” oppure “in attesa di Trump ci adeguiamo ad una trattativa con i russi per la rinuncia ai confini”.
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