Per ascoltare l’audio di oggi, 20 dicembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 341 (1592)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nel 440esimo giorno di aggressione israeliana su Gaza, l’esercito di occupazione ha compiuto 4 stragi provocando l’uccisione di 32 civili e il ferimento di altri 94.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Corte di Giustizia Int.

L’assemblea dell’Onu ha chiesto, con una larga maggioranza, un parere della Corte di Giustizia int. su due temi: a) l’obbligo per Israele di far passare gli aiuti umanitari a Gaza e b) la sovranità palestinese sui territori occupati nel 1967, compresa Gerusalemme est. Il secondo punto ha ottenuto 162 voti a favor, 8 contrari e 10 astenuti.

Trattativa

Gelo sulle trattative per lo scambio di prigionieri tra Hamas e Netanyahu. L’ufficio stampa del premier ha diramato le sue veline per annunciare che l’esercito rimarrà in Gaza per difendere la sicurezza di Israele. All’interno del governo, il ministro Smotrich ha espresso pubblicamente la sua contrarietà ai punti dell’accordo che riguardano il ritiro parziale e la velina serviva per non mettere in pericolo la maggioranza risicata che sorregge Netanyahu. Contro il tira a molla del premier, il ministro degli esteri USA, Blinken ha dichiarato che “è interesse di Israele ritirare le proprie truppe da Gaza. Un’occupazione permanente è dannosa per la stessa sua sicurezza”. Il segretario di stato non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulle trattative, ma è sembrato pessimista, perché ha parlato soltanto di speranza.

Siria

Una grande manifestazione di popolo a Damasco di gente, uomini e donne, che rivendica un governo civile e un sistema pluralistico che garantisca uguaglianza tra uomini e donne e tra etnie e confessioni. È uno spiraglio di luce per una Siria democratica, contro i primi segnali di un dominio dei fondamentalisti. Due giorni fa, infatti, il portavoce del nuovo esecutivo ha espresso riserve sul “ruolo biologico” delle donne, affermando che non sarebbe consono con impieghi nelle forze armate o nella magistratura. Lo slogano più scandito durante il raduno nella principale piazza della capitale è stato: “Democrazia sì, teocrazia no”.

Un primo segnale di pericolo sulla condotta di Tahrir Sham è la denuncia del presidente della commissione siriana dell’opposizione per le trattative a Ginevra ed Astana, Badr Giamous, sul rifiuto da parte di Shara’ di un governo transitorio di coalizione. Giamous si era incontrato con il segretario generale dell’Onu, Guterres, esprimendo l’impegno per una Siria pluralista ed inclusiva.  

Il volto moderato di Ahmad Shara’, alias Abu Mohammad Joulani, appare una tattica per ottenere consenso dalle cancellerie della Nato, paesi che per loro i valori sono gli interessi. È stato annunciata infatti la visita a Damasco della viceministra per gli affari esteri USA, per incontrare l’ex qaedista, inserito nelle liste dei ricercati internazionali dell’Onu e dello stesso dipartimento di giustizia degli USA. Il Pentagono ha confessato di aver in Siria oltre 2000 soldati e non 900 come asserito prima. L’interesse della Casa Bianca è la cacciata delle basi militari russe e la difesa di Israele.

Russia/Siria

Putin, nel suo primo discorso sulla Siria, ha scaricato Assad. “Non l’ho incontrato e non considero la sua caduta una sconfitta per la Russia. Studieremo la permanenza delle basi militari con il nuovo governo. Abbiamo già raggiunto un accordo sull’uso delle basi per far giungere gli aiuti umanitari”.

Yemen

Caccia israeliani, con assistenza Usa e Nato, hanno bombardato il territorio yemenita. Sono state prese di mira i porti di Hodeida e Selif oltre a impianti petroliferi e centrali energetiche. Gli Houthi hanno lanciato due missili balistici nella direzione del territorio israeliano, che sono stati intercettati dalla difesa antiaerea su Tel Aviv.

Cisgiordania

L’esercito di occupazione ha assassinato 4 palestinesi a Tulkarem. Un drone israeliano ha lanciato un missile contro un’auto provocando la morte di tutti i passeggeri. Il ministero della sanità palestinese ha dato la notizia, ma non sono ancora state identificate le vittime della continua aggressione militare israeliana.

Oltre alle operazioni militari, cresce il numero degli attacchi dei coloni contro i villaggi della Cisgiordania. Un gruppo di coloni, all’alba di oggi, ha incendiato una moschea a Marda, a nord di Salfit. La prontezza dei fedeli ha evitato una strage di innocenti di venerdì, giorno di preghiera per i musulmani. L’esercito di occupazione non ha svolto indagini per scoprire gli autori del crimine.

Rojava

Mano tesa per raggiungere un accordo di tregua ed evitare un bagno di sangue nel nord est della Siria, ma anche determinazione a difendere la propria terra dall’invasione turca. È la linea che ha adottato la direzione dell’autonomia curda nel Rojava. A Kobane è stata dichiarata la mobilitazione generale per difendere la città dagli attacchi turchi e delle milizie jihadiste affiliate ad Ankara.

Nei giorni scorsi, il comandante delle FDS, Mazloum Abdi, aveva avanzato ad Ankara una proposta per disinnescare la tensione: l’istituzione di una zona cuscinetto, con sorveglianza mista sotto la guida di militari Usa. (vedi il numero del 18.12 di Anbamed)

Per leggere la proposta di pace per una nuova Siria avanzata dai curdi, Clicca.

Oggi, venerdì 20 Dicembre – Piazza dell’Indipendenza ore 17:00 – Roma, si terrà un presidio per difendere il Rojava e per una nuova Siria democratica.

Cultura

“From Ground Zero” è entrato nella short list degli Oscar 2025 come miglior film internazionale. Il film è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi tra i tre e i sei minuti realizzati da giovani registi di Gaza che fanno parte della scuola di cinema del regista palestinese Rashid Masharawi. “From Ground Zero” è co-prodotto dalla italiana Revolver Film, che si occupa anche della distribuzione. Per vedere il trailer e approfondire clicca.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, 9 mesi e 26 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. 

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