Per ascoltare l’audio di oggi, 23 dicembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 344 (1595)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’accanimento dei generali israeliani contro gli ospedali è una sindrome di comportamento riflesso, che ricorda le nefandezze dei generali nazisti. Per l’ennesima volta l’ospedale Kamal Aduan di Beit Lahia, nel nord della Striscia è stato preso di mira, prima con le cannonate e poi con i droni. I generatori sono stati distrutti e la struttura è rimasta senza elettricità. Due medici e una decina di infermieri resistono alle pressioni dei militari israeliani che tentano di cancellare ogni aspetto di vita nella zona, destinata secondo i piani dei generali ad essere annessa a Israele e la sua popolazione sottoposta a deportazione forzata. Un parallelismo calzante con l’atteggiamento delle truppe tedesche nella seconda guerra in Europa.

Nella giornata di ieri, l’esercito israeliano ha compiuto attacchi su campi di sfollati e scuole a Nuseirat, causando l’uccisione di 46 persone. Il numero totale delle vittime è di 45.359 uccisi e 107.627 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria a Gaza

Il rapporto dell’OCHA (Ufficio ONU per il coordinamento degli affari umanitari nei territori palestinesi occupati) disegna una situazione al limite della sopportazione umana a Gaza e specialmente nella zona nord. “Continui bombardamenti e ordini di sfollamento hanno costretto migliaia di persone a spostarsi, anche più di una volta dall’inizio di dicembre. L’esercito, oltre ai bombardamenti, compie demolizioni di case e scuole, con dinamite e bulldozer e in alcuni casi appiccando il fuoco per impedire alle vittime di raccogliere vestiti o coperte.

Le sofferenze delle donne incinte sono insopportabili. Non ricevono le necessarie cure e molte volte sono costrette a partorire nelle tende, senza assistenza.

Con l’arrivo del freddo, la popolazione tutta è sottoposta a condizioni disumane. Non ci sono vestiti adeguati e mancano le coperte. Vivere all’aperto sotto la pioggia e il freddo è causa di malattie, che non trovano cure, a causa dei divieti imposti dall’esercito israeliano”.

Cisgiordania

Secondo il sito statunitense Axios, le operazioni della polizia dell’ANP a Jenin sono l’applicazione del piano Fenzel del febbraio 2023, discusso ad Aqapa, in Giordania, con la partecipazione di USA e Israele. “L’ANP ha discusso l’operazione in corso con ufficiali statunitensi, per un coordinamento con gli israeliani”. Se venissero confermate queste rivelazioni, l’operazione della polizia palestinese nel campo di Jenin, denominata “protezione della patria”, diventerebbe un vero collaborazionismo con l’occupazione israeliana. Il sito statunitense sostiene che l’operazione è un segnale all’amministrazione Trump di disponibilità e dimostrazione di affidabilità.

Ieri, il portavoce delle forze di sicurezza di Ramallah, Anouar Rajab, ha affermato che “l’operazione va avanti per depennare ogni forma di ribellione armata eterodiretta dall’estero. Dobbiamo proteggere la nostra gente dai fuorilegge. Non ci sono spazi per compromessi o trattative”.

Siria

La gente di Damasco si prepara con gioia alle festività natalizie. I negozi, i mercati e anche molte case sono ornate con luci, stelle e strisce colorate di rosso. Una tradizione che anche molte famiglie musulmane festeggiano, in segno di fratellanza. Nel clima di moderazione di facciata imposta a Tahrir Sham, queste iniziative sono tollerate, ma fino a quando?

Le preoccupazioni dei capi miliziani sono al momento quelle di ottenere un riconoscimento dei paesi Nato e dei paesi arabi. Oggi a Damasco arriva una delegazione governativa saudita. Riad ha molto da chiarire con gli ex qaedisti a partire dai miliziani di origine saudite che la famiglia reale teme il loro ritorno in patria e l’avvio di una nuova fase terroristica, come era accaduto dopo la fine della guerra in Afghanistan con la sconfitta dei sovietici e la salita al potere dei talibani.

Fosse Comuni

È stata scoperta la quarta fossa comune in un villaggio della provincia di Daraa, nel sud della Siria. Sono stati sotterrati 93 corpi, tra di loro bambini e donne. Secondo confessioni di sicari della polizia segreta, le vittime erano state bruciate vive prima di seppellirle in una fossa comune, senza rito religioso e senza nome o un numero per una futura identificazione. Il 19 dicembre sono stati scoperti 20 corpi in un deposito della farmacia dell’ospedale di Sayyeda Zeinab, un sobborgo a sud della capitale. Alcuni dei corpi erano nascosti nelle stanze frigorifero, ma altri erano ammassati tra i pacchi di medicine, in avanzato stato di putrefazione.

Il totale dei corpi scoperti nelle 4 fosse comuni è di 255.

Prigioni di Assad

Dall’analisi dei registri delle carceri in Siria risulta che almeno 500 detenuti dell’opposizione sono stati uccisi durante gli ultimi 11 giorni, che avevano portato alla caduta del regime. Il totale degli oppositori e attivisti assassinati nelle carceri nel 2024 è di 5.736 e dal 2011 è di 54.522. Gli spariti coercitivi in Siria sono una cifra spaventosa: più di 105 mila persone. 

Rojava

Continua l’attacco delle milizie siriane filo turche contro le Forze democratiche curde, per la conquista della diga Tichreen. Nello stesso tempo, l’attacco turco su Kobane si stringe ulteriormente con bombardamenti dalle truppe di Ankara in Siria e dal territorio turco di oltre confine.

Affiancano questo duplice attacco le operazioni terroristiche delle cellule non più dormienti dell’ISIS, che stanno operando alla luce del sole, nelle zone abbandonate dall’esercito siriano, dissolto come la neve al sole. Un gruppo di jihadisti su moto di grossa cilindrata hanno attaccato con mitra un commissariato della polizia curda a Deir Azzour. Attacchi di disturbo simili sono diventati quotidiani, dalla caduta del regime e l’ingresso delle milizie nella zona ad ovest del fiume Eufrate.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, 9 mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trump ha annunciato di voler veder al più presto Putin.  

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