Per ascoltare l’audio di oggi, 25 dicembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 346 (1597)

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Grazie a chi ha contribuito e lanciamo un appello urgente e pressante a tutti e tutte per il sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nella giornata di ieri, i generali israeliani hanno compiuto 3 stragi, uccidendo 21 persone e ferendo altre 51.

In modo particolare l’accanimento dei nuovi nazisti si è riversato contro i tre ospedali del nord di Gaza. Uno è stato evacuato forzatamente, un altro ha subito un bombardamento che ha incendiato il deposito dei medicinali e il terzo ed ultima struttura sanitaria esistente è completamente circondata dai carri armati e presa oggetto di attacchi con robot e droni. Il direttore dell’ospedale “Kamal Aduan”, che si rifiuta di abbandonare la struttura, ha denunciato il tentativo israeliano di annientare la vita a Gaza. “vogliono far morire senza cure coloro che si sono salvati dalle loro bombe”.   

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria a Gaza

L’Unrwa ha denunciato che a Gaza ogni ora viene ucciso un bambino. “Un’intera generazione di palestinesi è stata cancellata. I bambini e i ragazzi di Gaza si aggirano tra le macerie e le vittime, morte o ferite, subendo alla loro tenera età gravi shock psicologici indelebili”.

Secondo il rapporto Onu, 625 mila minori sono stati privati dell’istruzione per il secondo anno scolastico consecutivo. Metà di loro studiavano nelle scuole dell’Unrwa. Un dato che spiega l’accanimento israeliano contro l’ente internazionale per l’assistenza dei profughi palestinesi.

  • Giubileo 2025

Il Pontefice ha celebrato la messa di Natale con il pensiere rivolto a Gaza. “Pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e gli ospedali – ha detto Bergoglio – La speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”. 

Cisgiordania

Un ragazzo di 17 anni, Hossam Abu-Audeh, è stato assassinato da un drone israeliano nel villaggio di Tammon, a sud di Toubas.

L’esercito israeliano è entrato nei campi profughi palestinesi in Cisgiordania, con particolar modo nel campo profughi di Tulkarem. Sono in corso scontri con combattenti palestinesi nel campo profughi di al-Ein. Segnalati raid israeliani in altre parti del territorio occupato, ad Azzun, a est di Qalqilya, e a Hizma, a nord della Gerusalemme est occupata. È una guerra non dichiarata. A Jenin invece il compito è lasciato nelle mani della polizia dell’ANP.

A Betlemme, il Natale non è stato festeggiato e la cerimonia si è limitata alla messa solenne nella chiesa della natività. Un presepe è stato costruito simbolicamente con i ruderi delle case di Gaza, bombardate dall’esercito israeliano. La città simbolo della cristianità è da oltre un anno assediata dalle truppe israeliane che impediscono ai palestinesi delle altre città di raggiungerla.  

Libano

Ricorso del governo di Beirut al Consiglio di Sicurezza contro le violazioni israeliane della tregua e il mancato ritiro dai territori libanesi occupati. La decisione è stata intrapresa dopo la visita del premier Miqati a Naqoura e l’incontro inconcludente con i generali statunitensi, francesi e dell’Unifil sulle violazioni israeliane e il mancato ritiro.

Siria

Accordo tra Tahrir Sham e le altre milizie di unificare, sotto la direzione del ministero della difesa, tutte le formazioni militari. Una soluzione alla libica che non promette bene. Esclusi dall’accordo curdi e drusi. Il capo militare di Tahrir Sham, Abu Qasra, diventato adesso ministro della difesa, ha annunciato che non ci saranno in giro armi al di fuori dall’esercito e dalle forze di sicurezza. E ha sottolineato che questo vale anche per la zona sotto il controllo dei curdi.

Iniziano le prime aggressioni alla comunità cristiana di Hama: bruciato un albero di Natale. A Damasco, si è svolta una manifestazione contro la discriminazione. Centinaia di persone sono scese in piazza nelle zone cristiane di Damasco dopo l’incendio di un albero di Natale vicino ad Hama, nella Siria centrale. I dimostranti, intonando slogan per la difesa dei diritti dei cristiani, hanno marciato verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. Le proteste sono scoppiate dopo la pubblicazione di un video che mostrava combattenti incappucciati che appiccavano il fuoco a un albero di Natale nella città a maggioranza cristiana di Suqaylabiyah. Un leader religioso di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ha promesso punizioni contro gli aggressori. “L’albero sarà restaurato e illuminato entro domani mattina”, ha detto.

Prigioni di Assad

Sono 4.000 le famiglie di detenuti e scomparsi nel carcere di Saydanaya che stanno cercando tuttora notizie dei loro cari. Non sono stati trovati tra i vivi liberati l’8 dicembre, alla caduta del regime. Si sono organizzate in associazione, per raccogliere testimonianze e notizie da altri ex detenuti usciti vivi dal carcere “macelleria umana”, come viene definito tra le vittime della repressione. Ad oltre due settimane dall’apertura dei cancelli, queste famiglie non hanno la certezza dell’esistenza in vita oppure della morte dei loro parenti, caduti vittime della spietata repressione.  

Rojava

La regione sotto amministrazione autonoma nel nord della Siria è sottoposta ad attacchi concentrici da tre nemici: l’esercito turco, le milizie affiliate e dai jihadisti di Daiesh. È in corso un’offensiva nella zona rurale di Kobane da parte delle milizie, con l’appoggio dell’artiglieria turca. L’obiettivo è il controllo della diga Tichreen, per privare la regione di elettricità. Le cellule di Daiesh attaccano i commissariati con lanci di bombe e sparatorie. Azioni di disturbo in sostegno dell’offensiva turca. Ieri, i droni di Ankara hanno ucciso tre poliziotti curdi nella provincia di Hasaka.

Sudan

La fame minaccia altre 5 campi di sfollati in Sudan, specialmente in Darfur. Lo ha registrato una commissione Onu preposta a monitorare il fenomeno su scala mondiale. Secondo l’ente internazionale in Sudan ci sono 24 milioni di persone soggette a livelli elevati di insicurezza alimentare acuta.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, 10 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il governo delle destre in Italia approva i rifornimenti militari all’Ucraina. Un Natale di bombe a Kiev e Kharkiv.

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