Per ascoltare l’audio di oggi, 30 dicembre 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 350 (1601)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
La macchina della morte dei generali israeliani si è accanita contro l’ospedale Kamal Adouan e contro il suo direttore, Hossam Abu-Safieh. Dopo aver raso al suolo l’ospedale con bombe incendiarie, lo staff medico e sanitario è stato arrestato. Il dott. Abu-Safieh è stato condotto ad un campo di concentramento nel deserto del Negev. Una ultima foto lo ritrae con il suo camice bianco mentre si aggirava tre i cumuli di macerie dell’ospedale di fronte all’avanzata dei carri armati. Foto che non vedrete sulla stampa scorta mediatica del genocidio.
Anche altri due ospedali sono stati bombardati a Gaza città. Diverse palazzine degli ospedali Wafaa e Ahali sono state colpite dai caccia israeliani, facendo una strage tra pazienti e personale sanitario. Secondo i giornalisti che hanno visitato la struttura, ci sono stati in queste due stragi 17 uccisi. In un’altra strage, compiuta con i droni a Beit Lahia, sono stati uccisi 8 persone della stessa famiglia.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria a Gaza
L’esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di vacuare Beit Hanoun. Gli ultimi abitanti della città descrivono la situazione come tragica: “le strade sono un cumulo di detriti e molti cadaveri sono lì abbandonati per l’impossibilità di raggiungerli a causa dei cecchini israeliani. I cani li divorano e noi guardiamo da lontano senza poter intervenire”, ha detto una donna ai microfoni di una tv palestinese.
Un altro neonato è spirato ieri a Mawasi a causa del freddo e della scarsità di nutrimento. Si chiamava Giom’a Batran ed aveva compiuto appena 20 giorni. L’ondata di freddo e la pioggia stanno rendendo la vita impossibile agli sfollati.
Prigionieri
È deceduto in un campo di concentramento israeliano il detenuto palestinese di Gaza, Ashraf Abu Warda, all’età di 51 anni. Quando è stato arrestato a Gaza, nel novembre 2023, era in buone condizioni, a quanto ha dichiarato la famiglia. Era imprigionato nel campo di concentramento del Negev. Secondo il suo avvocato è stato trasferito in ospedale il 27 dicembre e due giorni dopo è deceduto.
Cisgiordania
Nel campo di Jenin, una giornalista palestinese, Shada Sabbagh, è rimasta uccisa durante gli scontri tra combattenti e forze di sicurezza dell’Anp. I familiari della vittima e testimoni oculari accusano la polizia di aver sparato, mentre la polizia respinge le accuse. Ieri si sono tenuti i funerali. I familiari hanno chiesto un’indagine trasparente per scoprire i colpevoli e punirli. L’operazione della polizia contro i resistenti nel campo di Jenin ha già provocato 11 vittime tra agenti, combattenti e civili. L’assassinio di Sabbagh ha fatto traboccare il vaso della rabbia popolare contro l’Anp.
Libano
Sono stati riportati alla luce altri 5 corpi da sotto le macerie a Khayyam, nel sud del paese, vittime di un precedente bombardamento israeliano. L’agenzia stampa libanese ha informato che sono in corso continue violazioni da parte israeliana nei villaggi libanesi, con demolizioni di case e devastazione di infrastrutture, oltre all’interruzione di strade con posti di blocco. Ad oltre un mese dall’entrata in vigore della tregua, Tel Aviv non ha ancora ritirato un solo soldato e la stampa israeliana pubblica veline secondo le quali l’esercito potrebbe rallentare il ritiro dal sud Libano “per motivi di sicurezza”.
Siria
Bombardamento israeliano su Adra, nella provincia di Damasco, ha causato 10 uccisi. Lo afferma un comunicato del ministero della difesa del nuovo governo. Tel Aviv non ha rivendicato l’attacco.
Sono state scoperte in Siria nuove fosse comuni. Nella provincia di Homs, la protezione civile ha aperto 3 fosse comuni dalle quali sono stati estratti 24 corpi e le ricerche sono ancora in corso. Alcuni corpi erano bruciati e i resti raccolti in sacchi di plastica. Il totale delle fosse comuni finora scoperte sono11, ma è molto difficile identificare le vittime. Secondo le organizzazioni siriane per i diritti umani sono oltre 110 mila i dispersi forzati che il regime ha occultato, durante i 13 anni di rivolta siriana.
Intervista Shara’ alla tv Al-Arabiya: “per scrivere la nuova costituzione ci vorranno almeno tre anni e un altro anno per il censimento”. La dichiarazione non è piaciuta alle altre componenti dell’opposizione politica. “Il potere non deve rimanere un monopolio di Tahrir Sham, ci sono altri aventi diritto che devono essere coinvolti da subito nell’amministrazione del paese”, ha detto Hashem Mrouwa, esponente dell’Alleanza Nazionale siriana.
La nuova amministrazione siriana ha annunciato che Shara’ ed i capi delle milizie hanno deciso lo scioglimento di tutte le formazioni ed il loro inquadramento nell’esercito.
Turchia
Incontro Ocalan e una delegazione del Dem. Una delegazione del partito Dem, la terza forza più rappresentata nel Parlamento, si è recata sabato in visita al leader del Pkk Abdullah Ocalan, che sta scontando l’ergastolo nel carcere sull’isola di Imrali, a sud di Istanbul, dopo essere stato condannato nel 1999. Si tratta della prima visita del partito in quasi 10 anni. Il predecessore di Dem, il partito Hdp, ha incontrato Ocalan l’ultima volta nell’aprile 2015.
ll fondatore del Pkk, Abdullah Ocalan, ha affermato che il riavvicinamento tra turchi e curdi è una “responsabilità storica” e si è detto “determinato” a partecipare al processo di pace avviato in Turchia. “Il rafforzamento della fratellanza turco-curda non è solo una responsabilità storica, ma anche un’emergenza per tutti i popoli”, ha affermato il leader curdo, imprigionato dal 1999 su un’isola al largo di Istanbul, secondo la dichiarazione rilasciata dal partito.
“Ho la competenza e la determinazione per dare un contributo positivo al nuovo paradigma lanciato da Bahceli e Erdogan”, ha detto Ocalan, si legge nella dichiarazione del partito. Il fondatore del Pkk ha anche affermato, che la delegazione ha il compito di condividere il suo approccio con gli ambienti statali e politici. “Alla luce di ciò, sono pronto a intraprendere le azioni necessarie e a lanciare questo appello”.
Rojava
Intervista Shara’: “I curdi sono una componente del popolo siriano e hanno subito molte sofferenze dalla dittatura. Avranno il loro posto nel futuro del paese”. Una dichiarazione di apertura, ma non affronta i nodi politici della questione. Le Forze Democratiche siriane hanno annunciato subito la loro disponibilità a far parte del futuro esercito siriano. Il portavoce dell’autonomia curda siriana a Parigi, Karim Qamar, ha dichiarato la disponibilità ad un dialogo con la nuova amministrazione del paese, valutando positive le dichiarazioni di Shara’.
Nei combattimenti di ieri tra le milizie filo turche e le Forze Democratiche siriane ci sono state 13 vittime, dii ambo le parti.
Arabia Saudita
Per la prima volta una portavoce di un progetto governativo saudita non smentisce una notizia di scandali nel regno, pubblicata dalla stampa estera, anzi la conferma. Il riferimento è alla notizia pubblicata dal WSJ riguardante “Stupri di gruppo, suicidi, tentato omicidio e spaccio di droga”, avvenuti nella città futuristica, in mezzo al deserto nel nord ovest della Penisola arabica. La portavoce del progetto Neom ha confermato che vi è un’indagine in corso. Poi ha aggiunto: “Ci teniamo che il benessere di lavoratori e impiegati sia di un buon livello”.
Nel progetto faraonico sono impiegati 100 mila lavoratori e tecnici di tutto il mondo. Malgrado il ridimensionamento rispetto ai piani iniziali dell’erede al trono e primo ministro, Mohammed Bin Salman (MBS), il numero dei lavoratori a Neom è alto, anche per l’aggiunta di uno stadio enorme in preparazioni dei mondiali 2034.
Notizie dal mondo
Sono passati due anni, 10 mesi e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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