Per ascoltare l’audio di oggi, 31 dicembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 351 (1602)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Deportazione ed annientamento. È la politica criminale compiuta a Gaza dall’esercito israeliano contro gli ospedali, il personale sanitario e i malati. L’accanimento si è palesato ieri contro l’ospedale Kamal Adouan (clicca). Dopo averlo bombardato, distrutto e bruciato, è iniziata l’operazione di svuotamento delle strutture ancora in piedi. Medici e personale sanitario sono stati arrestati e deportati verso i campi di concentramento nel deserto del Negev. Operazione compiuta alla luce del sole e coperta con le falsità e bugie. La stampa israeliana di regime ha diffuso le veline della macchina di propaganda dell’esercito secondo la quale sarebbero stati uccisi e arrestati 200 combattenti di Hamas, pubblicando immagini e video vecchi e fabbricati ad arte.

Il direttore dell’ospedale dott. Hossam Abu-Safieh è stato condotto al famigerato campo di concentramento di Sde Tieman, secondo fonti militari citate in anonimato dalla CNN. Ufficialmente l’esercito non ha ancora fornito informazioni sul suo arresto. È un caso di sparizione forzata. Le ultime sue notizie risalgono a 4 giorni fa in foto che lo ritraggono mentre veniva fatto entrare in un tank militare israeliano.

I generali israeliani hanno compiuto ieri tre stragi: 27 uccisi e 149 feriti. Il numero totale delle vittime del genocidio in corso da 15 mesi è di 45.541 civili uccisi e 108.338 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria a Gaza

Altri bambino e neonati sono morti per il freddo e la fame, nelle tende degli sfollati a Gaza. Secondo il ministero della sanità il loro numero è salito a sette. Ultima vittima è una neonata di 20 giorni d’età, Aisha Qassas, morta a Mawassi sotto una tenda di plastica, al freddo e senza nutrimento sufficiente.

Oltre al freddo e la fame¸ è giunta la stagione delle piogge che hanno trasformato i campi di sfollati in pozzanghere. L’esercito di occupazione ha impedito i rifornimenti di coperte e nuove tende, in sostituzione di quelle distrutte dal forte vento abbattuto sulla Striscia nei giorni scorsi.

Appello

Il sindacato dei medici e l’ordine degli avvocati palestinesi hanno lanciato un appello per salvare la vita del dottor Abu Safieh. (firma). AssoPacePalestina ha pubblicato l’appello in italiano (clicca). Nel testo dell’appello si legge: “Salviamo il dottor Hussam Abu Safia prima che muoia sotto tortura nelle carceri israeliane. Il dottor Hussam Abu Safia, palestinese, nato a Jabalia nel 1973, è un consulente pediatrico e attualmente è il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza.

È una figura di spicco nel settore sanitario e si occupa di guidare le équipe mediche per fornire servizi medici ai pazienti e ai feriti dell’Ospedale Kamal Adwan… Sabato 28 dicembre 2024, il Ministero della Sanità palestinese della Striscia di Gaza ha annunciato che l’esercito di occupazione israeliano ha arrestato venerdì 27 dicembre 2024 il dottor Hussam Abu Safia, Direttore dell’Ospedale Kamal Adwan, e decine di membri del personale medico dell’ospedale nel Governatorato di Gaza Nord”.

Prigionieri

5 detenuti palestinesi nei campi di concentramento israeliani sono deceduti sotto le torture, nella giornata di ieri. Lo ha comunicato il comitato per la protezione dei prigionieri, con sede a Ramallah. “Sono azioni di liquidazione ed assassinio programmate”, afferma. Sono tutti detenuti di età tra i 40 e 50 anni, originari di Gaza e al momento dell’arresto godevano di buona salute. Il Comitato denuncia: “È noto che i metodi di tortura nelle carceri israeliane, soprattutto dopo il 7 ottobre 2023, sono terribili e senza precedenti. Più di 55 prigionieri sono stati uccisi sotto tortura nelle carceri israeliane nel 2024, tra cui il dottor Adnan Al-Barsh, il dottor Iyad Al-Rantisi e il dottor Ziad Al-Dalo”.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Nella spianata delle moschee di Al-Aqsa sono entrati centinaia di coloni ebrei e hanno profanato il luogo di culto musulmano con riti e preghiere ebraiche. Il gruppo di provocatori è stato protetto da una forte presenza delle forze di occupazione.

Le autorità di occupazione continuano la loro operazione sistematica di colonizzazione e sostituzione etnica di Gerusalemme est. È stata ordinata ieri la demolizione di 13 case di famiglie palestinesi ad Anata, a nord est di Gerusalemme.

Nel villaggio di Shoiukh (vedi), vicino ad el-Khalil, un gruppo di coloni armati hanno aggredito contadini palestinesi nei loro campi, hanno sequestrato uno di loro, Dhiab Nimr Audeh, portandolo nella colonia di Asfer, costruita su terreni del villaggio. Dopo averlo picchiato è stato abbandonato sulla strada, nei pressi del posto di blocco dell’esercito di occupazione. Era sanguinante e con diverse costole rotte, ma i soldati non gli hanno prestato nessuna assistenza. I soccorritori della Mezzaluna rossa lo hanno portato nell’ospedale del capoluogo dove è stato ricoverato.

Siria

L’esercito israeliano ha fatto irruzione a Quneitira in un’operazione di rastrellamento. I carri armati hanno preso posizione di fronte a uffici pubblici, la banca centrale, il forno pubblico e l’ente per l’approvvigionamento alimentare. Sono stati cacciati tutti i funzionari e impiegati siriani e issata la bandiera israeliana. Attorno alla città, sulle arterie principali di accesso, sono stati predisposti blocchi con cumuli di sabbia.

In diverse località siriane, gruppi di ex seguaci del regime hanno attaccato le sedi della polizia del nuovo governo. Attacchi gravi, con morti e feriti, sono avvenuti nelle province di Homs e Aleppo.

A Damasco, i nuovi governanti della Siria continuano i contatti per consolidare il riconoscimento internazionale. Ahmad Shara’ ha incontrato ieri una delegazione ucraina. Kiev aveva fornito alle x milizie, in funzione anti-russa, droni e addestrato tecnici per la fabbricazione in loco di piccoli droni per funzioni di spionaggio e attacchi “suicidi”.

Lo sviluppo più importante a Damasco, però, è quello per la preparazione della conferenza del dialogo nazionale. Secondo fonti locali, sono in corso i contatti per la formazione di un comitato organizzativo rappresentativo di tutte le forze politiche e le componenti etnico-confessionali. Saranno invitati rappresentanti curdi delle Forze Democratiche siriane e dell’amministrazione autonoma. A livello politico si registra una distensione tra il nuovo governo e i curdi, malgrado gli attacchi contro Kobane. Le FDS hanno espresso soddisfazione per le dichiarazioni del nuovo uomo forte della Siria, Shara’, sul confronto politico con i curdi. La Conferenza, che vedrà la partecipazione di oltre mille delegati e personalità della società civile, disegnerà le linee generali della politica siriana nella fase provvisoria fino alle prossime elezioni.

Lo sviluppo più interessante invece si registra sul ruolo delle donne. Il governo di Al-Bashir ha nominato Maissaa Sabrine come governatrice della Banca Centrale. Copriva dal 2018 l’incarico di vice- governatore.   

Rojava

Ancora attacchi delle milizie filo turche contro Kobane e la diga Tichreen. Secondo l’Osservatorio siriano, ci sono stati negli scontri di ieri 15 vittime dalle due parti. A Manbij, una famiglia curda di 5 persone, un anziano, due donne e due bambini, è stata trucidata a colpi di arma da fuoco mentre scappavano da casa. Un’esecuzione di piazza.

I droni turchi telecomandati da oltre confine hanno bombardato i serbatoi del sistema idrico nella provincia di Hasaka. Altri attacchi turchi con droni sono avvenuti anche a Raqqa e Deirr Azzour.

Non sono mancati, nella zona dell’autonomia curda, gli attacchi delle cellule di Daiesh. Un gruppo di sei jihadisti ha attaccato una ronda della polizia curda a sud di Hassaka. Nella sparatoria che ne è seguita, sono rimasti feriti due poliziotti e due aggressori, che sono stati arrestati. Il resto del gruppo è riuscito a far perdere le tracce.

Notizie dal mondo

Sono passati due anni, 10 mesi e 6 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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