Per ascoltare l’audio di oggi, 14 gennaio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/n. 013 (1615)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Secondo rapporti giornalistici, ieri lunedì, mentre si parla del raggiungimento di un accordo di tregua, l’esercito di occupazione ha intensificato i suoi attacchi aerei su Gaza: 50 uccisi in diversi bombardamenti sul capoluogo e la zona a nord. Un centinaio di feriti giacciono nelle strutture ospedaliere ma con scarse capacità di cura a causa del blocco di medicine, cibo e carburante.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Libertà per Leonard Peltier
La campagna per la liberazione di Leonard, dopo 49 anni di reclusione, non cessa. Sono gli ultimi 6 giorni per un atto di clemenza da parte del presidente Biden.
SABATO SERA a Cusano Milanino, comune a nord di Milano, si è tenuta una serata con interventi vari e concerto live per Leonard Peltier.
A Milano, il Comitato organizzatore ha indetto, per domani mercoledì 15 gennaio alle 18,30, un sit-in di solidarietà davanti al consolato USA, per chiedere con forza: “Free Leonard Peltier. 49 anni bastano!”. Il consolato statunitense si trova in largo Donegani.
Per approfondire la vicenda terribile dell’ingiusta incriminazione di Leonard Peltier e prendere contatti con il comitato: clicca qui.
Situazione umanitaria a Gaza
100 giorni di assedio e totale blocco del nord di Gaza. Nessun ospedale funzionante e i feriti vengono trasferiti a piedi fino alle strutture del capoluogo, anche esse in grosse difficoltà dal punto di vista sanitario. Non cessano i bombardamenti e le demolizioni di case, con bulldozer e dinamite. Il freddo e la pioggia peggiorano ulteriormente la situazione. Il numero della popolazione è sceso da una stima di 300 mila, il 4 ottobre, alle attuali 50 mila. 5 persone su 6 o sono sfollate oppure uccise. È un’operazione di sterminio della popolazione nativa, per lasciare spazio alle mire espansionistiche dei colonizzatori provenienti da ogni dove.
I criminali scappano
LaFondazione Hind Rajab ha presentato lunedì in Italia una richiesta per l’arresto del Coordinatore delle attività governative israeliane nei territori palestinesi occupati, maggiore generale Ghassan Alian. Nei confronti del generale, “la Fondazione Hind Rajab ha presentato un ricorso alla Corte penale internazionale (ICC) e alle autorità italiane, sollecitando il suo arresto immediato per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra”.
La fondazione sostiene che Alian si trova in Italia segretamente e afferma che questo segna la prima volta che ha preso di mira un generale israeliano del suo rango con una tale azione legale. clicca.
Appello per il dott. Abu Safiya
Il ministero della sanità palestinese ha lanciato un pressante appello alle istituzioni internazionali di agire per la liberazione dei 350 sanitari palestinesi, medici e infermieri, arrestati dalle truppe di occupazione mentre svolgevano il loro lavoro umanitario: “L’esercito israeliano ha ammesso l’arresto del dott. Abu Safiya, dopo giorni di diniego e bugie, ma di molti sanitari non si sa ancora nulla. Sono casi di sparizione forzata. La stessa vita del direttore dell’ospedale Kamal Adwan è in pericolo, come avvenuto per altri casi di medici palestinesi arrestati, morti sotto le torture dei militari israeliani”.
- Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safia, direttore dell’ospedale Kamal Adwan clicca.
Trattative
Da giorni la stampa israeliana parla di un accordo vicino. Le trattative a Doha proseguivano con la partecipazione anche di un delegato di Trump, oltre agli uomini della Cia. Netanyahu avrebbe dato al capo del Mossad una delega piena per le trattative indirette con Hamas. Fino a ieri, i ministri Smotrich e Ben Gvir minacciavano di uscire dalla maggioranza, se si arriva ad un accordo che prevede la fine della guerra. Nella serata di ieri è giunta l’anticipazione dalla Casa Bianca: il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan ha confermato che l’accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza è “a un passo”. Tra i punti principali dell’intesa il rilascio di 33 ostaggi israeliani e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia. Sullivan ha dichiarato che il presidente Joe Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani e con il presidente egiziano Abdel-Fattah Al-Sisi. Anche il presidente Biden ha confermato che “l’accordo per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri è sul punto di essere chiuso”.
I termini dell’accordo
I termini dell’accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di prigionieri sono in fase di definizione, secondo rivelazioni di un sponente palestinese a conoscenza dei negoziati.
Hamas dovrebbe rilasciare tre ostaggi il primo giorno dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, dopodiché Israele inizierà a ritirare le sue forze dalle aree popolate della Striscia di Gaza, ha spiegato la fonte.
Secondo l’esponente palestinese – che ha parlato in anonimato – Hamas rilascerà altri quattro ostaggi una settimana dopo e Israele consentirà ai palestinesi sfollati di tornare a piedi nella Striscia settentrionale. Automobili, carri trainati da animali e camion potranno attraversare un passaggio adiacente a Salah al-Din Road, monitorato da una macchina a raggi X gestita da un team di sicurezza tecnica qatariota-egiziano.
L’accordo, secondo quanto riferito, includerebbe disposizioni per le forze israeliane di rimanere nel corridoio di Filadelfia e mantenere una zona cuscinetto di 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali durante la prima fase, che durerà 42 giorni.
Israele avrebbe accettato di rilasciare 1.000 prigionieri palestinesi, durante la prima fase, tra cui circa 190 che hanno scontato condanne di 15 anni o più. In cambio, Hamas rilascerà 34 ostaggi.
I negoziati per la seconda e la terza fase dell’accordo inizieranno il 16esimo giorno di cessate il fuoco.
Cisgiordania
All’alba di oggi le truppe di occupazione israeliane hanno assediato il villaggio di Qabatia, a sud di Jenin. Il campo di Jenin, invece, è tuttora accerchiato ermeticamente da 40 giorni dalla polizia palestinese. A Qabatia, i militari israeliani hanno arrestato 4 giovani. La polizia palestinese ha arrestato un uomo ricercato dai militari israeliani, Mahmoud Dib’yi, membro delle Brigate Jenin.
Libano
Nawaf Salam, presidente della Corte internazionale di giustizia, è stato nominato con 84 voti per formare un nuovo governo in Libano dopo le consultazioni avviate questa mattina dal neo-eletto presidente della RepubblicaJoseph Aoun. Il primo ministro uscente, Najib Miqati, ha raccolto solo nove preferenze, mentre 35 deputati si sono astenuti, in particolare nel blocco sciita, rappresentato da Hezbollah e Amal, che non hanno espresso alcun appoggio ai candidati. Questi sviluppi sono seguiti da una riunione attesa tra il presidente della Camera, Nabih Berri, e il presidente Aoun, che potrebbe portare alla definizione dei decreti di nomina. Dopo la riunione, Berri ha lasciato l’assemblea senza rilasciare dichiarazioni. Il presidente Aoun ha convocato Salam, attualmente all’estero, per assegnargli formalmente il ruolo di primo ministro. Il nuovo premier designato dovrebbe rientrare in Libano domani, per assumere le sue responsabilità nel formare un nuovo governo, in un momento critico per il Paese, in seguito all’invasione israeliana non ancora conclusa. (per sapere chi è il nuovo premier incaricato: clicca)
Turchia
Continua l’azione repressiva del governo turco contro le amministrazioni locali dirette da sindaci curdi. Il governo, ostile ai curdi in patria e all’estero e intollerante nei confronti della libertà democratica, sta opprimendo i comuni e i co-sindaci del partito DEM.
Il 10 gennaio, i co-sindaci del Comune di Akdeniz della provincia di Mersin e quattro membri dell’assemblea municipale sono stati arrestati in seguito a perquisizioni della polizia nelle loro abitazioni. La polizia ha anche effettuato perquisizioni nell’edificio del Comune di Akdeniz e ha messo sotto sequstro i locali, rifiutando l’ingresso anche ai parlamentari.
Ricordiamo che, dalle elezioni amministrative dello scorso marzo, il governo Erdogan ha già nominato dei commissari fiduciari in sei comuni vinti dal Partito DEM. È molto probabile che anche nel comune di Akdeniz venga presto nominato un commissario per sostituire i co-sindaci.
Libia
L’ex capo dei servizi del regime dittatoriale libico e cognato di Gheddafi, Abdallah Sanussi, potrebbe essere liberato “per motivi di salute”. La voce girava da tempo a Tripoli, ma ieri il “Comitato dei familiari vittime di Abu Selim” ha lanciato un appello al governo di bloccare i tentativi della ministra della giustizia di liberare “il massacratore di migliaia di detenuti nel famigerato carcere di Abu Selim”. La strage citata è avvenuta nel giugno 1996, dove in tre giorni, tra il 26 e il 29, sono stati trucidati nelle loro celle a colpi di mitra, 1270 detenuti. Secondo testimonianze e ammissioni di militari che avevano partecipato alla carneficina, a dare gli ordini e guidare di persona l’operazione è stato proprio Sanussi.
Il ministero della giustizia di Tripoli ha smentito la voce del rilascio, ma un comunicato dell’ufficio del premier, invece di fugare ogni dubbio, ha chiesto di “lasciare che la giustizia faccia il suo corso”. Secondo la famiglia, Sanussi è affetto da cancro e non riceve in prigione le necessarie cure. Due anni fa era stato sventato un tentativo di fuga dell’ex capo dei servizi di sicurezza gheddafiano, in seguito alla scoperta di una somma di 2 milioni di dollari destinata al capo della milizia che aveva l’incarico di sorvegliare il carcere della base militare di Mietiqa.
Notizie dal mondo
Sono passati due anni, 10 mesi e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Mosca accusa Kiev di aver tentato la distruzione del gasdotto Turk-Stream, ultimo ed unico passaggio del gas russo verso l’Ue. Sarebbe stato lanciato un attacco con droni. Russia ed Iran si accingono a firmare un accordo di partenariato strategico.
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