Per ascoltare l’audio di oggi, 22 gennaio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/n. 021 (1623)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Malgrado la tregua a Gaza si continua a morire per i colpi di fuoco dei soldati israeliani. Si muore per ferite subite in passato oppure la morte è avvenuta già da tempo sotto le macerie. Il rapporto giornaliero del ministero della sanità parla di 72 uccisi registrati nella giornata di ieri. Un morto per ferite precedenti, 68 recuperati sotto le macerie e due uccisi dai cecchini israeliani. Storie di vite spezzate, non solo numeri.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Cisgiordania
10 palestinesi sono stati assassinati a Jenin durante l’operazione militare israeliana che sta completando il lavoro iniziato dalla polizia dell’Anp. Le centinaia di poliziotti palestinesi che si trovano in città non hanno sparato un colpo per difendere la popolazione dalla furia dei militari israeliani. A differenza dagli attacchi precedenti, i soldati israeliani avevano informazioni dettagliate sui luoghi dove vivevano i combattenti della Brigata Jenin. Il portavoce dell’Anp ha dichiarato che la polizia si è ritirata per non aggravare la situazione.
L’offensiva israeliana è generalizzata in tutta la Cisgiordania. Netanyahu intende continuare la guerra di Gaza colpendo la popolazione nei territori che si prepara ad annettere ad Israele. È un modo di salvare la propria poltrona. Il ministro Smotrich ha rivelato il patto per rimanere all’interno del governo: “fare nella Cisgiordania ciò che è stato fatto a Gaza”. L’esercito di Tel Aviv ha spedito altre truppe per assediare i principali centri abitati. 3 milioni di palestinesi sono in perenne stato di coprifuoco, impediti di uscire dalle loro città e villaggi. Per i contadini è la fine delle loro attività produttive e l’abbandono dei terreni, che vengono devastati e usurpati dai coloni. Perché le misure restrittive sono discriminatorie: colpiscono solo i palestinesi.
Situazione umanitaria a Gaza
L’OMS ha valutato i danni subiti dal sistema sanitario palestinese a Gaza in 10 miliardi di dollari. “Tutti i principali ospedali sono stati sistematicamente distrutti. Le strutture tuttora funzionanti lavorano soltanto parzialmente e con forti limitazioni, per mancanza di personale e di medicine. Le devastazioni subite dai macchinari sono spaventose”.
L’organizzazione ha affermato che attuerà, con i suoi partner, un piano di 60 giorni incentrato sul trattamento dei traumi, sulle cure d’emergenza, sui servizi sanitari primari, sulla salute infantile, sulle malattie non trasmissibili e su altri aspetti sanitari. Nelle prossime settimane è previsto l’invio anche degli ospedali da campo.
Giornalisti nel mirino
Il giornalista di Al-Jazeera, FadiAl-Wahidi, è ancora in pericolo di vita. Giace su un letto in ospedale a Khan Younis in condizioni difficilissime, ma Israele rifiuta di concedere il permesso di farlo curare all’estero. Era stato centrato, a Jebalia, da una pallottola sparata dai cecchini israeliani che miravano all’equipe dell’emittente qatariota, Al-Jazeera, nell’ottobre 2024. Ieri, Reporters senza Frontiere ha fatto appello alle autorità israeliane di concedere il permesso di trasferimento visto il cessate-il-fuoco.
Appello per il dott. Abu Safiya
Circola sui social una foto del dott. Hussam Abu Safiya sotto interrogatorio. Probabilmente è stata scattata da un soldato israeliano. Non si conosce il luogo delle sevizie, ma probabilmente è il famigerato campo di concentramento di Sde Tieman nel deserto del Negev.
Il suo arresto amministrativo è stato prolungato fino al 13 febbraio, ma oggi dovrebbe essere l’ultimo giorno di divieto di incontrare il suo avvocato. La domanda per la visita è stata già inoltrata dall’avvocato Nasser Odeh di Gerusalemme.
Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan clicca
Israele
Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Halevi, ha annunciato le sue dimissioni il prossimo 6 marzo, alla conclusione della prima fase del cessate-il-fuoco. La motivazione ufficiale è il fallimento nel prevenire l’attacco del 7 ottobre, ma non si possono nascondere le divergenze con il premier Netanyahu.
Siria/Rojava
Continuano i contatti tra i nuovi padroni di Damasco e la direzione dell’autonomia curda nel nord est della Siria. Il ministro della guerra ha rettificato leggermente le sue precedenti dichiarazioni affermando che si è ad un passo dall’accordo con le FDS. Il capo dei combattenti curdi, Abdi, si è incontrato con il presidente del Partito Democratico del Kurdistan iracheno, Masoud Barazani, nel tentativo di trovare una linea di mediazione con Ankara. Barazani infatti è considerato un alleato di Erdogan.
La situazione militare nel Rojava, la denominazione curda del nord est della Siria, è molto grave. Oltre agli attacchi turchi, con droni e lanci di artiglieria da oltre confine, si sono accentuati gli attacchi delle milizie filo turche nella provincia di Aleppo (per il controllo della diga Tichreen) e gli agguati dei fuggiaschi di Daiesh.
Afghanistan
Con la mediazione del governo di Doha, Stati Uniti e Afghanistan hanno raggiunto un accordo per lo scambio di prigionieri. I due cittadini statunitensi liberati si chiamano Ryan Corbett, cooperante di Ong statunitensi che lavorava in Afghanistan da oltre 10 anni l’altro William Wallace McKenty, che non sono note le sue attività in Afghanistan. Sono stati arrestati a Kabul con l’accusa di spionaggio a favore di Washington. Il cittadino afghano liberato è Khan Mohammed, combattente talibano arrestato in Afghanistan e trasferito negli USA, dove è stato condannato nel 2008 all’ergastolo per narcotraffico e terrorismo. La trattativa è durata due anni e le notizie di un accordo sono circolate nelle scorse settimane, ma l’annuncio ufficiale è stato voluto da Kabul soltanto dopo l’insediamento di Trump. L’operazione in origine prevedeva il rilascio anche di altri due prigionieri statunitensi, George Glezmann e Mahmoud Habibi; quest’ultimo cittadino di origine afghana. La loro liberazione sarebbe avvenuta in cambio dell’ultimo detenuto afghano a Guantanamo: Muhammad Rahim al Afghani. Fonti del governo del Qatar hanno affermato che la trattativa continua.
Notizie dal mondo
Sono passati due anni, 10 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Nel Parlamento italiano, risoluzioni M5s-Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in territorio russo”. Ma il Pd: “Rispettare impegni con Ue e Nato”. Il ministro Crosetto sostiene che Kiev senza gli aiuti Ue sarebbe già stata sconfitta e non esclude l’invio di ufficiali italiani in Ucraina. Ecco le sue parole testuali: “Mandare in Ucraina ufficiali delle nostre forze armate a capire che cosa è successo, come si è combattuto, quali sono le lezioni da apprendere, aiuterebbe Esercito, Marina e Aeronautica a imparare e a prevenire, perché il compito della difesa è difendere. Credo che sarebbe utilissimo”.
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