Per ascoltare l’audio di oggi, 19 febbraio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/n. 049 (1651)

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È un risultato soddisfacente, che ci avvia sulla giusta carreggiata, per andare avanti con forza e tranquillità.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’esercito israeliano ha ucciso ieri un civile palestinese, colpito da una pallottola dei cecchini ad est di Rafah. Sono 13 i feriti colpiti dagli spari dei soldati israeliani in diverse località della Striscia. I corpi estratti da sotto le macerie sono stati 6.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, o

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Cisgiordania

È una guerra aperta di un esercito contro popolazioni civili. Attacchi con droni e rastrellamenti sono stati registrati ieri in tutte le principali città e villaggi della Cisgiordania. Non solo Jenin, Tulkarem e el-Khalil, ma anche Nablus, Betlemme e Ramallah. Una violenza devastatrice che mira a cacciare i palestinesi dalla loro terra. Il ministro Smotrich ha dichiarato: “Renderemo la loro vita un inferno, da costringerli a sloggiare e andarsene”. Il numero degli attivisti arrestati nella sola giornata di ieri è stato – secondo l’agenzia Wafa – di 39 persone.

Gerusalemme

Il governo israeliano ha ordinato all’Onu di lasciare liberi i locali delle scuole a Gerusalemme est, confiscate per effetto della legge illegale israeliana che mette al bando l’Unrwa. Forze dell’occupazione hanno fatto irruzione in un istituto di formazione professionale palestinese cacciando personale e studenti. Hanno anche tentato di evacuare con la forza altre scuole, ma la resistenza passiva di personale e allievi ha fatto fallire la prova di forza. In una delle scuole di primo grado sono stati lanciati lacrimogeni mentre all’interno vi erano 370 bambini e 70 impiegati amministrativi e insegnanti.

Arroganza delle forze di occupazione israeliane che violano le norme internazionali.

Diplomazia araba

I governi arabi sono in agitazione per la gravità del progetto criminale di deportazione forzata di 2 milioni di palestinesi da Gaza verso la Giordania e l’Egitto. Secondo molti analisti il piano è il preludio ad una futura invasione israeliana dei due paesi, per dare spazio all’espansionismo della Grande Israele. Il progetto “riviera del Medio Oriente” nasconde in realtà anche un altro obiettivo: quello della costruzione del canale israeliano per collegare il Mar Rosso con il Mediterraneo, parallelamente al canale di Suez. Una concorrenza che danneggerà gli interessi egiziani.

Sono due gli appuntamenti al vertice: uno ristretto a soli 5 paesi chiave, che si terrà a Riad, dopodomani venerdì, e uno allargato ai 22 membri della Lega araba al Cairo il 3 marzo. Secondo rivelazioni stampa, il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza prevede l’ingresso nella Striscia di un contingente militare inter-arabo. L’ANP presenterà una sua visione per l’amministrazione di Gaza. Hamas ha annunciato di aver accettato la proposta egiziana di farsi da parte nella gestione del territorio, fino alle prossime elezioni.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Sono sempre più insistenti le voci sul possibile rilascio del dott. Abu Safiya nello scambio di prigionieri del prossimo sabato. Non ci sono ancora conferme ufficiali, né da parte israeliana, né da parte palestinese. si attendono entro venerdì le liste dei nomi dei prigionieri da rilasciare.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Scambio prigionieri

Hamas ha confermato che saranno liberati sabato 6 ostaggi e consegnati tre corpi, uccisi dai bombardamenti israeliani. Domani giovedì Israele dovrebbe permettere l’ingresso di caravan, tende, generatori elettrici, macchinari di movimento terra come era previsto negli accordi del cessate il fuoco del 19 gennaio.

La riunione del governo israeliano di ieri non ha preso decisioni sull’avvio delle trattative per la seconda fase dell’accordo. Si dovevano avviare entro il 16° giorno di tregua (il 3 febbraio), ma Netanyahu ha glissato. I suoi ministri lanciano proposte provocatorie: Smotrich ha chiesto a Hamas di consegnare le armi e lasciare Gaza. Il ministro degli esteri Sa’ar ha creato un dipartimento per ricevere le domande dei palestinesi che vorrebbero abbandonare volontariamente Gaza. Criminali. La stampa di Tel Aviv dice che sarà alzata l’asticella delle richieste israeliane per il ritiro definitivo da Gaza.

Libano

L’esercito israeliano si è ritirato ma non da tutto il sud Libano. Ha mantenuto i suoi soldati ad occupare 5 postazioni di confine, in palese violazione degli accordi di tregua. Gli Stati Uniti sono complici nel piano di arroganza militare che vuole imporre il dominio della forza.

Israele ha anche mantenuto il suo “diritto” di colpire con l’aeronautica e con i droni a suo piacimento. Un atteggiamento che non fa altro che rafforzare la volontà di resistenza tra i libanesi.

La popolazione ha già cominciato ad affluire numerosa verso i villaggi dai quali l’esercito occupante ha evacuato le truppe.

La protezione civile ha estratto ieri da sotto le macerie i corpi di 23 persone uccise dall’invasione israeliana.  

Siria/Rojava

Si registrano passi in avanti nei rapporti tra l’autonomia curda nel nordest della Siria e il nuovo governo di Damasco. Il comandante delle FDS, Abdi, ha mandato un messaggio di congratulazioni ad Ahmad Shara’ per la sua nomina di presidente. È stato svelato che si è tenuto un terzo incontro tra le due parti per spianare la strada ad una soluzione pacifica delle divergenze.

Nel Rojava si è tenuto un importante confronto tra i tre livelli dell’autonomia: militare (FDS), amministrativo (municipi) e il legislativo (Consiglio). La conclusione della conferenza è stata la scelta del dialogo e di superare le difficoltà in modo pacifico. Saranno compiute consultazioni di base in tutte le città e villaggi della zona dell’autonomia.  I curdi chiedono al nuovo governo di Damasco di assumersi la responsabilità di fermare gli attacchi militari turchi e delle milizie affiliate contro la città e villaggi del nordest.  

Notizie dal mondo

Sono passati due anni, 11 mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Nei primi tre anni di guerra, il costo per l’Ucraina è stato di 142 milioni di dollari al giorno. L’Ue paga e gli USA comandano; ucraini e russi muoiono sotto le bombe. Le trattative in Arabia Saudita tra Lavrov e Rubio sono andate bene.

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