Per ascoltare l’audio di oggi, 27 febbraio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/n. 057 (1659)

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È un risultato soddisfacente, che ci avvia sulla giusta carreggiata, per andare avanti con forza e tranquillità.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’esercito israeliano torna a bombardare nel nord di Gaza. Due palestinesi sono rimasti uccisi dalle bombe dell’artiglieria. L’esercito avanza il motivo in un presunto lancio di un razzo. Ma testimoni oculari affermano che l’esplosione registrata è lo scoppio di materiale bellico israeliano non esploso, rimasto sotto le macerie. Due operatori della protezione civile sono rimasti uccisi dall’esplosione. Un agricoltore palestinese è stato assassinato dai cecchini israeliani, a est di Khan Younis, mentre stava curando il suo orto. Altri due corpi sono stati estratti da sotto le macerie sempre a Khan Younis.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Cisgiordania

L’Unrwa ha dichiarato che la guerra in Cisgiordania è entrata in una fase disastrosa. “È diventata un campo di battaglia con oltre 50 uccisi, compresi 7 bambini, in due mesi di attacchi militari compiuti dall’esercito israeliano. È il proseguimento della guerra a Gaza”, ha detto il commissario Lazzarini.

Un’ondata diviolenza senza precedenti messa in atto dall’esercito israeliano e dai coloni in Cisgiordania, sta causando la più grande deportazione forzata dall’inizio dell’occupazione del 1967. Come già accaduto a Gaza, anche qui la popolazione è costretta a fuggire. Sono più di 40 mila, dall’inizio del cessate il fuoco, il numero più alto degli ultimi 58 anni. L’aggressione è iniziata a Jenin due giorni dopo l’entrata in vigore della tregua a Gaza, per estendersi poi a tutta la Cisgiordania, con particolare recrudescenza a Tulkarem e nei suoi due campi profughi vicini.

Ieri sono stati assassinati due palestinesi, uno a Nablus e l’altro a Qalqilia. Decine di feriti e 40 arrestati nei diversi rastrellamenti compiuti dalle truppe di occupazione.

Trattative e scambio prigionieri  

Nella notte sono stati rilasciati i prigionieri politici palestinesi, nella settima operazione di scambio, in seguito alla consegna di 4 bare contenenti i corpi di 4 soldati ostaggi, uccisi dai bombardamenti israeliani.

Il rilascio dei prigionieri palestinesi doveva avvenire lo scorso sabato, ma il governo israeliano lo aveva bloccato, dopo essersi garantito la consegna degli ostaggi israeliani, adducendo motivazioni irrisorie. Netanyahu si era irritato nel vedere uno degli israeliani liberati baciare la fronte di un combattente palestinese.

Israele doveva rilasciare i minorenni e le donne ancora detenuti, ma la consegna è stata rinviata, “fino all’accertamento dell’identità dei corpi dei soldati israeliani”. Il solito pretesto per creare tensioni.

È arrivata la Cairo una delegazione israeliana per le trattative sulla seconda fase dell’accordo. Il portavoce del governo di Tel Aviv ha affermato che è possibile proseguire il rispetto della tregua per continuare le trattative, a condizione che continuino gli scambi di prigionieri. La presa di posizione tradisce le intenzioni di Netanyahu di non fermare la guerra, ma soltanto di rinviare la ripresa dei bombardamenti alla fase dopo la liberazione di tutti gli ostaggi.

Tra le bestialità delle proposte israeliane vi è quella dell’opposizione, “per un’amministrazione egiziana di Gaza per la durata di 10 anni”. Il governo del Cairo ha risposto prontamente che non prende in considerazione le provocazioni politiche di chi non è al governo e ha ribadito che il popolo palestinese ha tutti i diritti di governarsi, senza tutele e senza occupazioni.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Il nome del direttore dell’ospedale Kamal Adwan non è stato incluso tra i prigionieri palestinesi rilasciati stanotte. Le pene del medico e dei suoi familiari non hanno fine. Uno dei detenuti liberati stanotte ha affermato che il dott. Abu Safiya ha iniziato uno sciopero della fame contro i maltrattamenti subiti. Ha anche parlato di altri due medici in arresto, dr. Ahmad Kahlout e dr. Ahmad Al-Mahanna, che soffrono di condizioni difficili in prigione.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Ocalan

Il partito Dem ha annunciato che una delegazione si recherà all’isola di Imrali per incontrare Ocalan. È atteso un suo discorso in video per una proposta di risoluzione della questione curda in Turchia. Il comunicato Dem definisce il discorso di Ocalan come “un’occasione storica” per la pacificazione nel paese. Oggi pomeriggio è annunciata una conferenza stampa dei deputati Dem dopo la visita in carcere. La delegazione è formata da 7 esponenti, compreso uno degli avvocati di Ocalan. “Se le cose andranno come prevediamo, Ocalan dichiarerà la fine della lotta armata”, ha detto un analista turco vicino alla causa curda.

Libano

Ennesima violazione della tregua da parte di Israele. Un bombardamento israeliano con un missile ha preso di mira un’auto su una strada nella zona centrale orientale del paese. L’auto è stata distrutta e ridotta in fumo lasciando una carcassa metallica. Tutti i passeggeri sono stati uccisi. Come al solito l’esercito israeliano copre i suoi crimini con sentenze assolutorie: “abbiamo colpito un alto esponente di Hezbollah”.

Il governo presieduto dall’ex magistrato internazionale Nawwaf Salam ha ottenuto la fiducia del parlamento con una forte maggioranza di voti. 95 su un totale di 128. Soltanto 12 contro e 4 astenuti sui 111 deputati presenti. È di fatto un governo di unità nazionale non dichiarata politicamente.

Rojava

12 persone tra civili e combattenti curdi delle FDS sono state uccise in bombardamenti turchi a sud di Hasaka. Sono stati compiuti 14 raids. Gli attacchi – secondo il comunicato delle FDS – hanno colpito una base militare, case di lavoratori e un camion che traportava animali con pastori. 4 combattenti, 6 lavoratori dell’edilizia e 2 pastori sono stati uccisi. Le aggressioni turche sono accompagnate da un’offensiva di terra delle milizie islamiste per strappare posizioni all’autonomia curda, soprattutto nella provincia di Aleppo. Il nuovo governo insediato a Damasco dopo la cacciata della famiglia Assad ha escluso i curdi dal negoziato politico, chiedendo il disarmo delle FDS.

Egitto-GB

Leila Suef, madre di Alaa Abdel-Fattah, è in gravi condizioni di salute dopo 150 giorni di sciopero della fame. È stata ricoverata d’urgenza in ospedale a Londra. La professora Suef, con la sua protesta davanti al ministero degli esteri britannico, chiedeva un intervento diplomatico deciso da parte della diplomazia londinese sul governo egiziano per il rilascio di suo figlio, detenuto di coscienza al Cairo. Malgrado che la sua pena si era conclusa lo scorso settembre 2024, non era stato liberato.

Sudan

Il PAM ha annunciato l’interruzione della distribuzione di aiuti nel campo profughi di Zamzam, a sud di el-Fasher, a causa dei duri combattimenti in corso e la mancanza di sicurezza per il personale umanitario. La tragica situazione nel mega campo profughi del Darfur è sintetizzata nella denuncia delle organizzazioni sanitarie internazionali presenti all’interno. Secondo una dichiarazione di Medici senza frontiere, “Nel campo di Zamzam, un bambino muore di fame ogni due ore”.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha discusso ieri della grave situazione militare e politica in Sudan. Il rappresentante dell’OCHA ha messo in guardia, durante la sua relazione, dal pericolo secessione dopo la formazione di un secondo governo guidato dalle milizie Pronto Intervento. La formazione del governo ombra è stata annunciata in una conferenza tenuta in Kenya. Il Sudano ha richiamato il proprio ambasciatore a Nairobi.

Tunisia

8 condanne a morte per l’attentato terroristico che aveva portato all’assassinio del deputato dell’opposizione di sinistra, Mohammed Al-Ibrahimi, assassinato nel 2013. Un comando jihadista lo aveva freddato a colpi di pistola davanti a casa sua. Le indagini erano state insabbiate al tempo del governo islamista di Ennahda, ma hanno ripreso vigore dopo l’insediamento del presidente Saied. Il collegio di difesa della famiglia Al-Ibrahimi ha sempre accusato un livello segreto del partito Ennahda di essere dietro la mano degli assassini. Il ministro dell’interno del governo di allora è stato poi incriminato per aver permesso la fuga di due terroristi verso la Siria. Il crimine era stato allora rivendicato da Daiesh (ISIS). Lo scorso marzo 2024, erano stati condannato alla pena capitale altri 4 terroristi implicati nell’assassinio di un altro dirigente di sinistra, Bel’ied.

In Tunisia vige dal 1991 una moratoria sulle esecuzioni capitali.

Mai Indifferenti

L’associazione informale “Mai Indifferenti, ebrei per la pace” ha pubblicato ieri una pagina a pagamento su diversi giornali nazionali tra i quali il manifesto: “No alla deportazione, no alla pulizia etnica!”.

Il coraggio dei giusti. clicca.

Notizie dal mondo 

Sono passati tre anni e due giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky andrà da Trump a firmare la cessione dei diritti di ricerca e sfruttamento dei giacimenti di metalli rari ucraini. Oltre al danno (della guerra) la beffa (del danno economico).

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