
La campagna di comunicazione decisa da “Lǝa – Laboratorio ebraico antirazzista” e “Mai Indifferenti – Voci ebraiche per la pace” con pagine intere su il manifesto ed altre testate nazionali ha avuto un suo effetto. Il primo positivo e incoraggiante: sono piovute adesioni di oltre 1500 persone che si riconoscono nell’appello “NO PULIZIA ETNICA”. Il secondo effetto purtroppo è negativo: le pressioni e le minacce a chi ha firmato e le critiche a chi non ha firmato.
Crediamo che la libertà è il bene più prezioso conquistato dalla lotta di resistenza antifascista e contro il nazismo. Prevaricare contro chi la pensa diversamente è un tradimento di quell’esperienza resistenziale fondativa dei valori di cui godiamo adesso.
Anbamed aderisce allo spirito dell’appello dei nostri fratelli ebrei italiani, ma coerentemente e rispttosamente non firmiamo. Non è una presa di distanza, anzi di stima.
Ecco il testo del nuovo comunicato che annuncia i nuovi sviluppi dell’iniziativa:
Solidarietà a chi sta subendo attacchi
Teniamo aperte le porte per un dialogo necessario
Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte e tutti coloro che in questi giorni hanno subito pressioni e minacce scandalose per aver firmato l’appello.
E a coloro, come la senatrice a vita Liliana Segre, che stanno subendo una campagna d’odio per non aver firmato.
Il lavoro prezioso di Liliana Segre sulla storia e sulla memoria della Shoah dovrebbe essere caro non solo a noi ebree ed ebrei, ma a chiunque dica di battersi per la giustizia e la dignità umana. Gli attacchi che le si stanno rivolgendo sono inaccettabili e le mandiamo la nostra solidarietà.
In generale le distinzioni evocate in questi giorni a mezzo stampa e via social tra chi ha firmato e chi non ha firmato per delegittimare o “scomunicare” l’una o l’altra scelta, sono assurde e pretestuose.
Le oltre 200 firme dell’appello “No pulizia etnica” sono state raccolte in poco tempo tramite passaparola e sono solo una delle espressioni di quella parte del mondo ebraico che non si sente rappresentata da prese di posizione acritiche delle Comunità sulle politiche di Israele. L’obiettivo per noi non è solo prendere una posizione: è affrontare insieme anche le polemiche che ne derivano, solo così possiamo sperare di dare un contributo per un cambiamento.
Respingiamo infine al mittente anche tutte le altre accuse strumentali e infondate ricevute e ribadiamo che solo la pace, la giustizia, il riconoscimento reciproco e la parità di diritti possono garantire un futuro di dignità e sicurezza per tutte e tutti in Israele/Palestina.
I promotori dell’appello “No Pulizia Etnica“
Lǝa – Laboratorio ebraico antirazzista
Mai Indifferenti – Voci ebraiche per la pace