Per ascoltare l’audio di oggi, 02 marzo 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/060 (1662)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
La tregua della prima fase si è conclusa. Le trattative per la seconda fase non sono mai iniziate per volontà di Netanyahu, che non vuole perdere la propria poltrona. Ha rinviato e ha accampato le più svariate motivazione per non sedersi al tavolo del negoziato con i mediatori. Ha fatto trapelare sulla stampa israeliana le condizioni più strampalate ed assurde, pur di non aprire la discussione sulla fine dell’aggressione. L’unico suo pensiero è di riportare gli ostaggi a casa e di continuare l’occupazione di Gaza e l’annessione della Cisgiordania. Ha ammassato carri armati e bulldozer al corridoio ad est della Striscia e annunciato di non voler abbandonare il corridoio Salahuddine di confine con l’Egitto.
Ieri sono stati assassinati dai soldati israeliani 2 palestinesi. I corpi di altri 21 sono stati estratti da sotto le macerie. 23 i feriti ricoverati.
Uno studio sulle vittime della guerra a Gaza ha mostrato che un quarto degli assassinati sono bambini al di sotto dell’età di 12 anni e che 1200 famiglie sono state sterminate completamente, cancellando i loro cognomi dall’anagrafe.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria a Gaza
Ramadan in tempo di guerra e sfollamento. Migliaia di palestinesi hanno organizzato un Iftar collettivo in quasi tutte le località di Gaza. Tavoli improvvisati in mezzo alle macerie, per condividere un momento di preghiera per la rottura del digiuno.
Cisgiordania
Altri 2 giovani palestinesi uccisi nei rastrellamenti israeliani, uno dei quali un bambino di 12 anni. Irruzioni di militari in tutte le principali città della Cisgiordania. Nablus è assediata con truppe e posti di blocco. Non si può né uscire né entrare nella città. In una telefonata un nostro corrispondente ha descritto un inizio ramadan drammatico, di vendetta israeliana.
Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione ieri nella moschea di Al-Aqsa, cacciando migliaia di fedeli musulmani in preghiera. L’azione repressiva serviva per liberare spazio ai coloni ebrei israeliani di far i loro riti nella spianata delle moschee ribattezzata il Monte del Tempio.
Nella giornata di ieri sono state organizzate, in diverse province della Cisgiordania, 29 operazioni di occupazione di terre palestinesi, da parte di coloni israeliani. Alcune sono singole con un pastore che pascola le proprie pecore su terreni coltivati altrui, ma sempre con la protezione dei soldati. Altri episodi invece hanno assunto proprio l’aspetto di un’aggressione terroristica contro agricoltori palestinesi. Obiettivo chiaro è la deportazione dei palestinesi.
Vertice arabo
Si riunisce martedì 4 marzo al Cairo il vertice straordinario arabo per delineare una linea comune contro l’occupazione israeliana di Gaza e Cisgiordania e soprattutto per ridurre l’impatto del pericoloso piano Trump per la deportazione della popolazione di Gaza. I governi arabi in maggioranza legati mani e piedi al dominio USA e Nato sono spaventati dalla spavalderia che ha mostrato Netanyahu non solo a Gaza, ma anche in Libano e Siria, dove continua ad occupare le terre altrui con la forza delle armi e con il sostegno dell’imperialismo USA, tornato alla ribalta con la sua versione più odiosa e sprezzante, con il ritorno alla Casa Bianca di Trump.
Trattative e scambio prigionieri
Non ci sono trattative in corso. La prima fase del cessate-il-fuoco è finita sabato, senza che inizino i negoziati per la seconda fase (che dovevano iniziare il 3 febbraio, 16° giorno della tregua). La seconda fase doveva mettere le condizioni per la fine alla guerra e la terza fase le condizioni della ricostruzione e il governo transitorio della Striscia. La delegazione israeliana arrivata giovedì al Cairo aveva proposto di prolungare la pria fase e programmare lo scambio di prigionieri, per portarli tutti a casa e poi continuare l’aggressione. Hamas ha risposto che si può benissimo continuare il cessate il fuoco, ma senza scambio prigionieri, fino al raggiungimento di un accordo. A Gaza malgrado la tregua l’esercito israeliano ha continuato ad uccidere. L’obiettivo di Netanyahu è lo sterminio dei palestinesi nel nome di cancellare Hamas. La destra del sionismo religioso è completamente contraria alla fine della guerra e pianifica la colonizzazione di Gaza ed in caso di decisioni contrarie da parte di Netanyahu minaccia l’uscita della maggioranza.
Dopo la conclusione della riunione governativa a Tel Aviv, l’ufficio del primo ministro ha dichiarato ieri sera che l’amministrazione USA ha chiesto una tregua per il mese di ramadan, senza chiarire quali siano le determinazioni del governo. Dalla mezzanotte, l’esercito israeliano ha chiuso i valichi di frontiera di Gaza impedendo l’ingresso di aiuti umanitari. È la forma di pressione minacciata giovedì dal ministro della difesa Katz, per costringere il movimento Hamas a riprendere lo scambio di prigionieri senza nuovi accordi.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Un rapporto giornalistico del canale tv 13 israeliano ha mostrato una visita al carcere dove è detenuto il dott. Abu Safiya. Il giornalista che conduceva il servizio era equipaggiato da militare, compreso il manganello per torturare i prigionieri.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Siria
I comandi militari Usa hanno annunciato l’uccisione di un capo di Al-Qaeda nel nord occidentale della Siria, senza specificare la località. Mohammed Talai era un capo delle “Brigate Guardiani della Fede”, affiliate al movimento terroristico internazionale ed operante sotto l’ala protettiva dell’esercito di occupazione turco. Lo scorso 17 febbraio, era stata annunciata l’uccisione di un altro miliziano qaedista.
Il nuovo ministero della sanità del governo di Tahrir Sham sta operando una serie di licenziamenti di medici e personale sanitario, su una base di vendette nei confronti di coloro che i loro nomi comparivano nel sindacato baathista. 356 dipendenti sono stati messi al lastrico, per strada, malgrado la loro preparazione professionale e il bisogno dei loro servizi. A capo della struttura sanitaria della capitale è stato posto un miliziano di nessuna esperienza in campo medico. I licenziati hanno annunciato un presidio davanti al ministero per contestare la misura arbitraria e discriminatoria.
Israele si erge a difensore dei drusi pur di invadere il sud della Siria. L’esercito israeliano ha avanzato le truppe in territorio siriano e minaccia di arrivare fino a Damasco “per salvare i drusi siriani” del quartiere Germana, vicino alla capitale, dove ci sono stati scontri tra miliziani di Tahrir Sham e armati locali. È un pretesto per occupare altri territori siriani ed espandersi verso nord per avvicinarsi al sogno della Grande Israele.
Ocalan
È ufficiale. Il Comitato esecutivo del PKK ha annunciato unilateralmente il cessate-il-fuoco. Erdogan probabilmente sperava in una posizione diversa ed ha reagito minacciando: “guai se non mettete in pratica le vostre decisioni!”. Di liberare Ocalan finora non se ne parla pubblicamente.
Per leggere il testo del messaggio del leader curdo: clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La GB annuncia miliardi di aiuti militari all’Ucraina. Imminente un vertice dell’Ue.
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