Per ascoltare l’audio di oggi, 04 marzo 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/062 (1664)

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A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Ieri si sono intensificate le operazioni militari israeliane contro la popolazione di Gaza. 5 persone sono state uccise dai bombardamenti e dai cecchini. 21 le persone ferite. Da sotto le macerie sono stati estratti 4 corpi di persone morte in bombardamenti precedenti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Crimine di guerra

Terzo giorno senza che un solo camion di aiuti umanitari passi dai valichi di frontiera. Il ministro di guerra Katz ha minacciato che entro 10 giorni riprenderà la guerra, se non sarà raggiunto un accordo per lo scambio di prigionieri. La punizione collettiva, con l’affamare2 milioni di persone, non ha scosso le coscienze di coloro che riempiono la bocca di paroloni sui diritti umani, tra i governanti dei paesi complici del genocidio in corso.

Cisgiordania

Una guerra non dichiarata contro la popolazione civile nelle città e villaggi della Cisgiordania, senza esclusione. Un’offensiva a tappeto che mira alla deportazione degli abitanti e annessione del territorio. Nella giornata di ieri, l’agenzia Wafa ha elencato 21 operazioni in altrettanti villaggi e città palestinesi.

A Jenin è stato ucciso stamattina un giovane di 23 anni, Jihad Alaona. È stato colpito da una ronda di soldati mentre stava uscendo dal palazzo dove abitava. Colpito al polpaccio, è stato lasciato sanguinante a terra impedendo l’arrivo dei soccorsi, fino alla sua morte.

Nelle operazioni di rastrellamento sono stati arrestati ieri 38 palestinesi, tra i quali un’ex detenuta, Israa Khadar Ghneimat, rilasciata la scorsa settimana, nelle recenti operazioni di scambio prigionieri. È stata prelevata da casa sua a Surif, nella provincia di el-Khalil.

Gerusalemme

Distrutte con i bulldozer le strutture di 21 aziende agricole palestinesi per lasciare spazio ad un insediamento ebraico israeliano. È avvenuto ad est di Gerusalemme, nella località nota con il nome di Al-Issawia. I terreni delle aziende devastate sono di proprietà delle famiglie palestinesi da prima della nascita di Israele. I proprietari adesso si trovano a dover gestire migliaia di bestiame senza un luogo di ricovero e saranno costretti a prendere in affitto altri terreni, lontano dalla loro città. Lo stesso discorso si applica ai centinaia di lavoratori impiegati. Tutti sacrifici sull’altare di un progetto coloniale ebraico israeliano denominato “Insediamento E-1” (Per approfondire clicca sull’articolo, in italiano).

L’allargamento degli insediamenti ad est di Gerusalemme è funzionale alla cancellazione della soluzione dei due Stati, perché isola completamente Gerusalemme e divide la Cisgiordania in due parti non comunicanti territorialmente.

Corte di Giustizia Int.

Eletto un giudice giapponese alla testa della Corte di Giustizia internazionale (Icj in inglese). Il giudice Iwasawa Yuji è stato eletto ieri presidente della ICJ dai suoi pari, in seguito alle dimissioni del giudice Nawaf Salam il 14 gennaio scorso, nominato primo ministro libanese.

Il nuovo presidente rimarrà in carica fino allo scadere del mandato del suo predecessore, il 5 febbraio 2027.
Iwasawa è membro della Icj dal 22 giugno 2018. Prima di entrare a far parte del principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, che ha sede all’Aja nei Paesi Bassi, è stato professore di diritto internazionale all’Università di Tokyo e presidente del Comitato per i diritti umani dell’Onu. Tra le questioni che dovrà affrontare vi è la causa intentata dal Sud Africa contro Israele, con l’accusa di genocidio perpetrato nei confronti della popolazione di Gaza.

Vertice arabo

Oggi, si apre il vertice straordinario dei paesi arabi. I capi di Stato arabi discuteranno una proposta egiziana per la ricostruzione di Gaza, dopo il ritiro dell’esercito israeliano. Il testo della proposta non è stato reso noto ufficialmente, ma rivelazioni stampa parlano della costituzione di una missione civile internazionale che amministrerà la Striscia momentaneamente (senza però definire una data limite), per garantire l’afflusso di finanziamenti internazionali per la ricostruzione. Il piano non chiarisce come sarà possibile escludere Hamas e l’autorità nazionale palestinese dalla gestione del loro territorio. Hamas ha rifiutato di commentare, sostenendo che non si commentano le rivelazioni stampa.

Il piano, nella sua versione non ufficiale, non chiarisce come sarà possibile indurre Israele a ritirarsi, viste le dichiarazioni del governo e dell’esercito israeliani di voler continuare ad occupare la Striscia, mentre i movimenti del sionismo religioso pianificano la colonizzazione. È un tentativo, nato zoppo, di rispondere allo sciagurato piano Trump di colonizzare Gaza cacciandone gli abitanti, da deportare in Egitto e Giordania.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Gli operatori sanitari in Irlanda chiedono il rilascio del dottor Hussam Abu Safia, arrestato dalle forze di occupazione israeliane nell’ospedale Kamal Adwan di Gaza. Hanno realizzato un video con le dichiarazioni di medici e infermieri che esprimono frasi appropriate. guarda.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Siria

Caccia israeliani hanno bombardato Tartous, una città portuale nel nord della Siria. Enormi danni alle strutture portuali ed a depositi industriali vicini. Anche nella provincia di Daraa, nel sud, l’esercito israeliano ha occupato alcuni villaggi, terrorizzando gli abitanti e al momento del ritiro ha devastato con i bulldozzer le infrastrutture urbane. Divelto l’asfalto delle strade, devastato l’arredo urbano e gli alberi, distrutte le reti fognarie e idriche e tagliate le reti elettriche e delle comunicazioni. Una pratica ampiamente sperimentata in Cisgiordania come vendetta collettiva.

Il piano israeliano per la Siria è di instabilità permanente e sempre maggiore condizionamento del dopo Assad. Un piano di protettorato che frantuma il paese in cantoni divisi. Il tentativo di sobillare i drusi è finito miseramente, per l’attaccamento alla direzione politica dei drusi alla causa araba e palestinese. Il leader socialista libanese, Jumblatt, ha annunciato una sua visita a Damasco, “per rafforzare l’unità politica dei drusi siriani contro i piani di dominio del sionismo”.

Solidarietà

Anbamed e Associazione culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra palestinesi, Al-Najdah (Soccorso sociale). Per partecipare al progetto: clicca

Cultura

L’Oscar 2025 per il miglior documentario è andato a ‘No Other Land’, film palestino-israeliano, diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo costituito da Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham.

L’Oscar a “No Other land” è una grande vittoria per un documentario che negli Usa non ha trovato un distributore. È un film che chiede al mondo di fermare “la pulizia etica” del popolo palestinese.

Il film documenta la distruzione della comunità palestinese di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata, da parte dell’esercito israeliano, per dare spazio alla colonizzazione ebraica israeliana e deportare i palestinesi dalla loro terra. Per leggere tutto: clicca!

Notizie dal mondo 

Sono passati tre anni e 6 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trump ha cancellato tutti gli aiuti militari USA a Kiev. Obiettivo: indebolire e condizionare l’Ue.

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