Riceviamo da un nostro lettore un accorato e drammatico appello, documentato con immagini terribili. Lo pubblichiamo ma omettendo le immagini ed i video. Chi è interessato a visualizzarli, ci scriva un messaggio email e gli inoltreremo tutto il contenuto. La Redazione Anbamed.
“Buongiorno,
mi chiamo Carlo Cariello e invio questa email nella speranza che realtà impegnate a vario titolo della drammatica situazione siriana possano rappresentare il canale migliore per recepire e amplificare il messaggio proveniente oggi da quel territorio.
Una mia amica Siriana, Baraa Zieni, che da anni vive in Inghilterra e lavora come ricercatrice presso la London’s Global University, mi ha chiesto di condividere con quanti più destinatari possibili la mail che vi trasmetto in calce.
Il messaggio contiene un appello alla società internazionale affinché intervenga il prima possibile nel soccorso a quanti in Siria subiscono le persecuzioni conseguenti all’instaurazione del nuovo Governo.
Vi anticipo che l’email contiene, in allegato, dei video abbastanza crudi attraverso i quali si prova a documentare l’attuale situazione nelle strade.
Non sono sicuro che l’invio di email come questa possa essere utile alla causa di chi si sente impotente rispetto ad eventi così brutali ma spero che il vostro lavoro possa servire ad attirare il più possibile l’attenzione su quel che sta accadendo.
Vi ringrazio per la disponibilità e la pazienza.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o per mettervi in contatto direttamente con la dott.ssa Zieni.
Un cordiale saluto e buon lavoro,
Carlo Cariello”.
ecco il testo dell’appello:

Aiutateci a fermare ciò che sta accadendo in Siria. Vi preghiamo di condividere questo messaggio con l'umanità in tutto il mondo.
Vi scriviamo con la massima urgenza per portare alla vostra immediata attenzione il genocidio in corso, i massacri e i crimini contro l'umanità perpetrati dalle forze jihadiste sotto la guida di Abu Mohammad al-Jolani, il leader de facto dell'amministrazione illegittima della Siria. Questi atti brutali costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale e richiedono un intervento immediato per prevenire ulteriori perdite di vite innocenti.
Rapporti attendibili provenienti da varie fonti, tra cui sopravvissuti e organizzazioni umanitarie, indicano che le forze di al-Jolani stanno commettendo sistematiche uccisioni di massa, pulizia etnica, sfollamenti forzati ed esecuzioni mirate contro la popolazione civile. Le vittime includono minoranze etniche e religiose, con un'attenzione particolare alla comunità alawita siriana, attivisti dell'opposizione e uomini, donne e bambini innocenti. Questi crimini efferati rispecchiano le atrocità che da tempo affliggono la Siria, e la loro continuazione sotto il regime di al-Jolani non deve essere ignorata dalla comunità internazionale.
I rapporti confermano che le forze jihadiste stanno prendendo di mira specificamente civili indifesi e scalzi con razzi, bombe e carri armati. Tutti i villaggi alawiti siriani sono sotto tiro, subendo assalti incessanti che hanno lasciato innumerevoli civili morti o sfollati. La portata della distruzione è senza precedenti ed è necessaria un'azione urgente per fermare questi crimini prima che si perdano altre vite.
Alla luce di queste circostanze allarmanti, chiediamo urgentemente alla Commissione di:
1. Avviare un'indagine immediata sui massacri in corso e sugli atti di genocidio commessi dalle forze di al-Jolani.
2. Deferire questi crimini agli organi legali internazionali appropriati, tra cui la Corte penale internazionale (CPI), per ritenere i responsabili responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
3. Fare pressione sulle Nazioni Unite e sulle potenze globali affinché adottino misure immediate per fermare queste atrocità, tra cui sanzioni, misure diplomatiche e, se necessario, interventi umanitari.
4. Garantire la protezione dei civili colpiti, tra cui l'istituzione di corridoi umanitari e zone sicure per le popolazioni sfollate.
La mancata azione rapida non farà che incoraggiare i responsabili e porterà a ulteriore devastazione e sofferenza per il popolo siriano. La comunità internazionale non può permettere che si verifichi un'altra ondata di genocidio senza un'azione decisa. Esorto la Commissione ad affrontare questa questione con la serietà e l'urgenza che richiede.
Dr. Katya Alkhateeb
School of Law & Human Rights Centre,
University of Essex,
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