Per ascoltare l’audio di oggi, 11 marzo 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/069 (1671)

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A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza non si ferma. Dal primo marzo non entra nella Striscia nulla, né cibo, né medicine e nemmeno carburante. Tende e caravan previste nell’accordo siglato il 19 gennaio sono bloccate alla frontiera con l’Egitto. Adesso tutta Gaza è nel buio più totale, per l’interruzione della corrente elettrica.

Ieri per la prima volta dal 19 gennaio, data di avvio del cessate il fuoco, i caccia israeliana hanno bombardato Gaza città.

Ieri, negli ospedali di Gaza sono arrivati 9 corpi: 5 estratti da sotto le macerie di bombardamenti precedenti e 4 invece uccisi ieri nei bombardamenti e attacchi con droni e cecchini. 16 i feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Solidarietà

Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!

Arrivano tutti i giorni altri messaggi di interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.

Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).

Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!

Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca

Abbiamo registrato la prima adozione a distanza di Liane Abu Mussa, 6 anni, orfana che ha perso il padre in un bombardamento israeliano lo scorso luglio 2024.

Il 6 marzo, è arrivata la seconda adozione per 2 anni + 4 mesi di pasti caldi alla famiglia di un/a bambino/a.

Il 7 marzo, è arrivata una terza adozione. È una mobilitazione solidale che ci riempie di orgoglio per l’impegno dei nostri lettori e ascoltatori.

Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico. Per partecipare al progetto: clicca

Situazione umanitaria a Gaza

In tutti gli ospedali di Gaza, la radiografia medica diagnostica è fuori servizio a causa della distruzione intenzionale compiuta dai soldati israeliani durante l’invasione e occupazione del territorio.

Da una prima disamina dei danni risulta:

  • 4 macchine di risonanza magnetica e 4 macchine per Tac sono completamente distrutte;
  • 33 macchine di radiografia, sia fisse che mobili, sono state distrutte intenzionalmente, con segni evidenti di pallottole e colpi da manganelli metallici;

Migliaia di malati sono stati privati dal servizio di diagnosi necessaria e le equipe mediche sono di fronte ad una enorme sfida per diagnosticare i casi, soprattutto in casi di emergenza. guarda.

Rojava/Siria

Ieri a Damasco, è stato firmato un accordo tra le Forze Democratiche siriane e il nuovo capo dello Stato. Il comandante generale delle Forze Democratiche Siriane, Mazlûm Abdî e il presidente della Siria, Ahmad Shara’, alias al Joulani, hanno firmato un patto composto da 8 punti:

“Mi sembra una notizia bomba, forse Shara’-Al Joulani ha capito che non potrà mai farcela da solo o solo con l’appoggio della Turchia. Se va in porto questo accordo potrebbe aiutare anche lo sblocco della situazione in Turchia”, è stato il commento a caldo di Silvana Barbieri sponente dell’Ong Fonti di Pace, impegnata da decenni nella solidarietà internazionale.

I punti sono:

  • Il riconoscimento dei diritti di tutti i popoli della Siria per la partecipazione nel processo politico.
  • Il popolo curdo è un attore principale dello stato siriano e i loro diritti costituzionali sono stati riconosciuti.
  • cessate il fuoco in tutto il territorio siriano
  • L’unificazione delle organizzazioni civili e militari del Nord e dell’Est della Siria con lo stato
  • Il riconoscimento del ritorno di tutti i rifugiati siriani nelle loro terre.
  • Il sostegno allo stato siriano nella guerra contro i gruppi legati ad Assad e in qualsiasi altra minaccia.
  • Rifiutano tutte le provocazioni, le dichiarazioni di divisione, di odio e gli sforzi per la creazione delle fazioni sul territorio siriano.
  • Il comitato si impegna a garantire che tutti i punti del patto siano attuati prima della fine dell’anno.

Prima della diffusione della notizia dell’accordo, un vergognoso attacco mediatico è stato messo in campo da Al-Jazeera che ha diffuso notizie false su un’asserita partecipazione delle FDS a fianco dei seguaci del vecchio regime, in seguito ad un mai esistito accordo tra i curdi e i capi miliziani iraniani presenti nel Kurdistan iracheno. La provocazione dell’emittente di Doha è un segnale che la Turchia non è del tutto d’accordo con la mossa autonoma di Shara’-Al Joulani.

Il Rojava, infatti, è ancora sotto attacco, sia di Daiesh (ISIS), sia dell’esercito turco e dei suoi mercenari siriani. Un drone turco ha lanciato un razzo che ha colpito, nella zona rurale di Kobane, tre bambini: uno è stato ucciso e due gravemente feriti. A Deir Azzour, un combattente curdo è stato ucciso da un cecchino di Daiesh.

Dopo il fallimento del suo piano di indurre i drusi a sollevarsi contro Damasco, per creare un piccolo stato satellite di Tel Aviv, Israele ha compiuto 17 raids su zone del sud della Siria, nelle province di Daraa e Quneitra.

Ma la situazione più grave rimane la pulizia etnica contro gli alawiti, nel nord-ovest del paese. Malgrado le rassicurazioni di Damasco e la visita di una commissione dell’ONU, la caccia all’uomo continua. guarda

Cisgiordania: è pulizia etnica e deportazione

Riprende vigore l’aggressione israeliana su Jenin. Adesso le devastazioni e i carri armati non colpiscono solo all’interno del campo profughi, ma si estendono anche alla città. Ieri, 20 famiglie sono state deportate e le loro case rase al suolo. Una signora anziana è stata uccisa dalle pallottole dei soldati israeliani. Un giovane di 32 anni, Ahmad Salah, mentre era su una moto è stato investito intenzionalmente da un mezzo militare corazzato israeliano ed è stato gravemente ferito. I mezzi di soccorso sono stati ostacolati e quando è stato trasportato all’ospedale, è arrivato già morto.

Le operazioni militari hanno toccato tutte le principali città della Cisgiordania, con particolare efferatezza nelle zone della maggiore resistenza all’occupazione. Tulkarem e i villaggi a sud di el-Khalil sono stati al centro dell’operazione di deportazione e pulizia etnica.

Trattative

Nessun passo avanti nel negoziato indiretto tra Hamas e Netanahu. Le posizioni sono lontane e le proposte dei mediatori non trovano un terreno comune. Ieri, al Cairo, negli incontri tra i mediatori e Al-Hayya c’era anche la delegazione USA. Al centro delle trattative è la fine delle ostilità. Hamas chiede il completamento delle tre fasi previste dall’accordo di gennaio, per poter continuare lo scambio dei prigionieri. Netanyahu non può dichiarare la fine della guerra altrimenti il suo governo cade in un minuto, per la defezione del ministro fascista Smotrich. La proposta israeliana è di riprendere lo scambio prigionieri, per poi continuare la guerra contro la popolazione di Gaza, con l’obiettivo di mettere in pratica il piano Trump di deportazione e sterminio di 2 milioni di palestinesi.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya 

L’avvocata Geed Qassem ha rilasciato un’intervista ad una tv araba, sostenendo che il dott. Abu Safiya ha sofferto l’isolamento e la tortura della privazione del sonno (imprigionandolo in una cella 1 metro x 1 metro con la luce a giorno 24 ore di fatto non può dormire). “Per ben tre volte ha avuto bisogno di cure mediche, ma non è mai stato trasferito in ospedale. Il dott. Abu Safiya soffre di problemi al cuore. La direzione del carcere ha mandato in cella i medici a visitarlo, ma erano visite superficiali, senza accertamenti con analisi con ecografie o Tac. Anche le analisi del sangue sono state secretate e non gli è stato fornito il risultato.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Notizie dal mondo 

Sono passati tre anni e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Incontro Zelensky e Rubio in Arabia Saudita. L’esercito dii Kiev lancia droni su Mosca. Morti e feriti.

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