Per ascoltare l’audio di oggi, 18 marzo 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/076 (1678)
Per info e contatti, manda un messaggio: anbamedaps@gmail.com
Sostieni l’informazione libera e indipendente!
Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal,
Inquadra il QR:
Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793
Appello:
Il tuo 5×1000 all’associazione “Anbamed, aps per la multiculturalità”.
codice fiscale: 95030850838.
Avviso:
I donatori che hanno versato somme a nostro favore nel 2024, per avere la certificazione della donazione fatta è sufficiente mandare un’email a: mailto:anbamedaps@gmaIl.com , con codice fiscale e indirizzo di residenza del donatore.
A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.
Le notizie:
Genocidio a Gaza
Netanyahu ha ripreso l’aggressione sulla popolazione sfollata di Gaza. Vuole salvare la propria poltrona e imporre le sue condizioni nelle trattative. Bombardamenti aerei su tutta la Striscia ed in particolare sui campi di sfollati a Khan Younis. Il numero dei corpi arrivati negli ospedali è di 356 uccisi e altri 440 feriti, vittime della furia omicida di Israele. La protezione civile palestinese è in una corsa disperata per trasportare corpi e feriti verso gli ospedali. Per le strade ci sono ancora molti cadaveri. Negli ospedali manca il sangue per le trasfusioni. Nella notte si sono formate lunghe file di donatori davanti agli ospedali, sia a Gaza città, sia nel sud.
La Casa Bianca sostiene il macellaio di Gaza e sposa la tesi di Tel Aviv: la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt ha affermato: “Si scatenerà l’inferno. Tutti in Medio Oriente dovrebbero prendere Trump sul serio. Non ha paura di stare al fianco del nostro alleato, Israele”. Trattano con le bombe, per salvare il governo delle destre e evitare i processi al premier accusato di crimini di guerra all’Aja.
Le truppe statunitensi e egiziane di stanza al corridoio di Al-Wadi si sono ritirate. Erano state stanziate per sorvegliare il passaggio di ritorno della popolazione da sud verso nord, in seguito all’accordo di tregua del 19 gennaio. La Casa Bianca era stata informata dell’attacco genocidario e il ritiro è il segnale che la guerra di Netanyahu proseguirà anche con la rioccupazione del territorio, annunciando un altro fardello di nuovi sfollamenti della popolazione da nord verso sud, per sfuggire dalla guerra verso altre guerre.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Cisgiordania: è pulizia etnica e deportazione
Le truppe di occupazione hanno fatto irruzione nel campo di Askar, vicino a Nablus. Secondo i resoconti dell’agenzia palestinese Wafa, nelle ultime 24 ore l’esercito israeliano ha compiuto attacchi contro 31 città e villaggi palestinesi, con uccisioni, ferimenti e arresti. Un giovane di 25 anni, Khaled Qar’aan è stato assassinato a Qalqilia. Nello stesso attacco sono stati feriti altri 3 giovani. Nei rastrellamenti israeliani di ieri sono stati arrestati 47 palestinesi, alcuni minorenni.
B’Tselem
L’organizzazione B’Tselem ha denunciato la pulizia etnica in corso in Cisgiordania. “Ieri mattina, lunedì 17 marzo 2025, verso le 7:00, coloni israeliani mascherati e armati di manganelli sono arrivati nei pressi del villaggio di Susiya a Masafer Yatta e hanno iniziato a lanciare pietre contro i residenti del villaggio che stavano pascolando le pecore nella zona. Altri residenti si sono radunati sulla scena, tra cui il ricercatore sul campo di B’Tselem Naser Nawaj’ah, che è venuto per documentare l’incidente e ha chiamato la polizia. Nel tentativo di difendersi, i residenti hanno lanciato pietre verso gli aggressori. Durante l’incidente, i soldati sono passati a bordo di un veicolo civile. Hanno osservato l’evento senza intervenire e hanno continuato a guidare. Dopo circa mezz’ora, è arrivato un agente di polizia, ha permesso ai coloni di andarsene e ha trattenuto Nawaj’ah in un’auto della polizia per circa un’ora. Due residenti sono stati feriti dalle pietre nell’attacco. “Sono andato dall’ufficiale e ho protestato perché stavano lasciando scappare i coloni”, ha detto Nawaj’ah. “L’ufficiale mi ha ignorato, ma ho insistito. Mi ha detto con rabbia: ‘ Sei in arresto ‘ e mi ha messo nella macchina della polizia. Abbiamo perso il nostro senso di sicurezza e protezione. Siamo giudicati semplicemente per il fatto di esistere sulla nostra terra. Questo è ciò che accade quando la vittima diventa l’imputato”. Per vedere le immagini dell’aggressione clicca
Yemen
Il portavoce degli Houthi yemeniti ha rivendicato un terzo attacco in 48 ore contro la portaerei americana Harry S. Truman nel Mar Rosso, definendolo una rappresaglia per i raid lanciati dagli Usa contro lo Yemen. I raids USA continuano per il terzo giorno consecutivo sul territorio yemenita sotto il controllo degli Houthi. La stampa locale parla di oltre 100 vittime civili. In tutte le città sotto il controllo degli Houthi si sono tenute manifestazioni di solidarietà con la Palestina e di condanna degli attacchi militari USA.
Siria
A Bruxelles si è tenuta una conferenza sulla Siria per delineare possibili aiuti, ma anche le condizioni politiche per disegnare il volto della nuova Siria dopo la caduta degli Assad. Il ministro degli esteri Al-Shebany ha rassicurato l’Ue sul percorso inclusivo che il nuovo governo di Damasco intende intraprendere. “Via le sanzioni e garantiremo sovvenzioni e prestiti per 5,8 miliardi di euro”, ha detto la commissaria Ue per il Mediterraneo.
Ma sulla Siria incombe un altro pericolo. Stati Uniti e Israele stanno studiando un piano di deportazione della popolazione palestinese di Gaza e Cisgiordania anche in territorio siriano. Dalla Casa bianca una conferma non ufficiale di contatti tramite un paese terzo. Precedentemente erano stati contattati – secondo fonti giornalistiche USA – Sudan, Somalia e Somaliland. I tre paesi africani hanno negato di essere stati contattati ed hanno ribadito il loro rifiuto di un passo simile, affermando che il popolo palestinese ha il diritto di vivere sulla propria terra e di avere riconosciuto il suo diritto all’autodeterminazione.
Libano
È crisi militare al confine tra Libano e Siria. Sparatorie tra l’esercito libanese e le milizie del nuovo governo di Damasco. Le trattative tra i due governi non hanno portato ad una riduzione del fuoco. Fonti siriane parlano di 11 miliziani governativi sono stati uccisi dal fuoco proveniente dal territorio libanese. La crisi è iniziata a causa di scontri tra trafficanti e miliziani siriani, finiti con la penetrazione di tre di loro in territorio libanese dove sono caduti in un agguato e uccisi. Il ministero della difesa siriano aveva accusato Hezbollah, ma da Beirut era arrivata la smentita e i corpi dei tre miliziani siriani sono stati consegnati alla parte siriana dall’esercito libanese.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Manifestazioni di operatori sanitari a Sidney e Dublino, per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà
Arrivata una nuova adozione a distanza di una bambina di Gaza; è la sesta dall’inizio del mese. diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro. Altre due adozioni sono in arrivo e 4 in gestazione.
Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.
Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!
Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).
Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!
Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca
Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico. Per partecipare al progetto: clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’esercito di Kiev si ritira dal Kursk. Oggi la telefonata tra Putin e Trump.
Sostienici!
Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal
Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793
Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.
Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.
Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori
Ecco i dati per il versamento:
Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità
Iban: IT33U0891382490000000500793
Oppure: tramite PayPal
Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.
Voi che non avete donato nulla in passato, e siete in tanti, potete redimervi e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/
[…] [Anbamed] 1678 – 18 marzo 2025 [Anbamed] 1677 – 17 marzo 2025 [Anbamed] 1676 – 16 marzo 2025 [Anbamed] 1674 – 14 marzo 2025 [Anbamed] 1673 – 13 marzo 2025 [Anbamed] 1672 – 12 marzo 2025 [Anbamed] 1671 – 11 marzo 2025 [Anbamed] 1670 – 10 marzo 2025 [Anbamed] 1669 – 09 marzo 2025 [Anbamed] 1668 – 08 marzo 2025 [Anbamed] 1666 – 06 marzo 2025 [Anbamed] 1665 – 05 marzo 2025 [Anbamed] 1664 – 04 marzo 2025 [Anbamed] 1663 – 03 marzo 2025 [Anbamed] 1662 – 02 marzo 2025 [Anbamed] 1661 – 1° marzo 2025 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]