Per ascoltare l’audio di oggi, 20 marzo 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/078 (1680)
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A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.
Le notizie:
Genocidio a Gaza
L’esercito israeliano ha iniziato un’operazione di invasione di terra, prendendo il controllo del corridoio Wadi, denominato dai colonialisti israeliani Netzarim. L’altra iniziativa militare intrapresa è la deportazione forzata della popolazione del nord della Striscia.
Un operatore umanitario internazionale è stato ucciso e altri 5 feriti in un bombardamento israeliano contro la sede ONU dove lavoravano a Deir Balah. “Questi locali sono ben noti all’esercito israelianoe sono stati dichiarati neutrali al conflitto in corso – ha affermato da Jorge Moreira da Silva, direttore esecutivo dell’UNOPS, durante una conferenza stampa a Bruxelles -. Il sito si trova in una zona isolata. Non c’erano altri edifici nelle vicinanze, né alcun obiettivo militare. L’accaduto non può essere dunque classificato come un incidente”. L’UNOPS è coinvolto nell’azione di bonifica dalle mine antiuomo e anticarro a Gaza. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha immediatamente chiesto un’indagine indipendente.
Una guerra senza fine contro la popolazione civile. In 48 ore sono stati assassinate 970 persone, due terzi dei quali sono donne e bambini. Dall’alba di oggi, secondo i resoconti giornalistici, sono stati uccisi 71 civili palestinesi in diverse stragi.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria
Iyla Ossama Abu Daqqa è una neonata che non ha compiuto l’anno d’età. È stata salvata ieri da sotto le macerie della sua casa a Khan Younis. I suoi genitori invece non ce l’hanno fatta a sopravvivere. Iyla è un’orfana ricoverata in ospedale, per curare le sue ferite causate dalle bombe dei criminali generali israeliani. La protezione civile palestinese ha denunciato che i loro operatori sono stati presi di mira dai cannoni israeliani, mentre operavano con mezzi rudimentali per sollevare le macerie.
La situazione umanitaria di tutta la popolazione di Gaza è disastrosa ed al limite della carestia. Da tre settimane non entra nella Striscia neanche un camion di aiuti. La fame come arma di guerra. Olga Shirevko, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) a Gaza ha denunciato l’imminente esaurimento delle scorte alimentari. “La situazione è catastrofica e le condizioni nelle quali versa la popolazione sono spaventose. Anche la guerra ha le sue regole da rispettare”.
Anche la Croce Rossa avverte di una terribile crisi umanitaria a Gaza. Il portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa nella Striscia di Gaza, Hisham Muhanna, ha affermato in un’intervista: “Gli ospedali della Striscia di Gaza soffrono di una grave carenza di équipe mediche e medicinali. Mettiamo in guardia contro l’aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia a causa della chiusura dei valichi. Prendere di mira le squadre umanitarie nella Striscia di Gaza è estremamente pericoloso. La soluzione umanitaria non è una chiave magica; la soluzione politica è la strada giusta”.
Cisgiordania: è pulizia etnica e deportazione
Un giovane palestinese è stato assassinato a Nablus. Udai Al-Qatuoni è stato freddato nella sua auto, con una lunga raffica di pallottole. Il suo corpo è stato preso in ostaggio dall’esercito. Durante l’irruzione nel campo Al-Ayen, le truppe hanno continuato a sparare massicciamente. La Mezzaluna rossa palestinese ha comunicato che sono stati ricoverati tre persone, una ferita con arma da fuoco e altre due sono state buttate giù dal balcone della propria casa, da parte dei soldati israeliani.
80 famiglie di Nablus sono state obbligate con la minaccia della forza a lasciare le loro case per stabilirvi postazioni militari.
Yemen
5° giorno di aggressione Usa contro lo Yemen. Bombardamenti con caccia e missili che hanno causato decine di vittime. Le milizie houthi hanno lanciato ancora una volta droni contro la portaerei USA. Hanno ripreso anche il lancio di missili balistici contro il territorio israeliano. 20 civili feriti e lo spavento dei deputati durante l’intervento di Netanyahu, che è stato evacuato in urgenza. Il missile è stato intercettato in cielo e lo stato di emergenza ha costretto un aereo civile internazionale, diretto a Tel Aviv, a cambiare rotta ed atterrare a Cipro.
Siria
I governi libanese e siriano hanno raggiunto un accordo per far fronte alle tensioni sulla frontiera. Sui due lati delle linee di demarcazioni sono state poste unità miste per bloccare il contrabbando. È una situazione intricata perché in realtà non c’è mai stato in passato un accordo ufficiale per la definizione dei confini tra i due paesi.
È più grave la situazione nel Golan siriano, dove l’esercito israeliano sta avanzando verso nord. Oggi sono state annunciate manovre militari per simulare un attacco di terra contro una città siriana.
Libia-Tunisia
È tensione latente tra Libia e Tunisia, in seguito alla condanna di un contrabbandiere tunisino per traffico illegale di benzina nel valico di Ras Ijdair. Si temono ripercussioni sui passaggi legali nel valico. Secondo fonti tunisine, il pronunciamento giudiziario libico sarebbe una vendetta per una condanna di un tribunale tunisino contro un commerciante libico accusato di traffico illegale di grano dalla Tunisia verso la Libia. Lo scorso anno il valico di frontiera era rimasto chiuso per oltre 4 mesi a causa del contrabbando che danneggiava l’economia legale.
Migranti
Un altro naufragio alle porte di Lampedusa. Un gommone partito dalla Tunisia con 56 migranti si è inabissato. Una strage del mare: 6 corpi ripescati, 10 salvati e 40 dispersi oramai da considerarsi morti. I 10 superstiti, una volta giunti nell’hotspot, hanno riferito d’essere partiti domenica notte in 56 da Sfax, in Tunisia, con un gommone. Dopo meno di 24 ore di navigazione, mentre erano in acque internazionali, molti migranti sarebbero caduti in acqua forse a causa del mare agitato. Il gommone ha però proseguito la sua navigazione e ieri, ormai semi affondato, è stato intercettato nelle acque antistanti Lampione dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Da un mese non ci sono più notizie delle condizioni di prigionia del dott. Hussam Abu Safiya. Dalla sua apparizione ammanettato mani e piedi condotto da un gruppo di soldati all’interno del carcere di Ofer, non ci sono più informazioni. Non sono state autorizzate le visite del suo avvocato e la famiglia teme per la sua vita.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà
È arrivata una nuova adozioni a distanza di bambini/e di Gaza; siamo ad 9 adozioni dall’inizio del mese. Ci sono diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro. Altre tre adozioni sono in arrivo e 3 in gestazione.
Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.
Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!
Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).
Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!
Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca
Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico. Per partecipare al progetto: clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni e 23 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trump e Zelensky si sono parlati al telefono per un’ora. Mosca: “Abbattuti 132 droni ucraini”.
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